mercoledì 19 marzo 2008

E' MORTO IL "GRANDE VECCHIO DELLA FANTASCIENZA": ARTHUR C. CLARK


Anche nella morte Arthur C. Clarke ha qualcosa di fantascientifico. Quando ci arriva la notizia è la sera del 18 marzo, e la morte è datata 19 marzo. Clarke è morto domani: effetti del fuso orario — Clarke abitava a Ceylon — e della moderna trasmissione delle notizie, più veloci della rotazione della terra.
Arthur C. Clarke soffriva da anni di una sindrome debilitante post-polio, e si muoveva su una sedia a rotelle. Recentemente aveva compiuto novant'anni, e per l'occasione aveva registrato una sorta di messaggio di addio.

Clarke era nato a Minehead, nel Somerset (Inghilterra), il 16 dicembre 1917. Fin da giovane appassionato di fantascienza, non fu in grado di pagarsi l'università e ottenne un lavoro di contabilità. Durante la guerra servì nell'Air Force come esperto radar, e fu coinvolto nello sviluppo del sistema di difesa radar che fu tra gli elementi che permisero alla RAF di vincere la Battaglia d'Inghilterra.
Dopo la guerra divenne chairman della British Interplanetary Society. Il suo contributo più importante fu l'idea dei satelliti geostazionari per le telecomunicazioni, che è alla base di gran parte del moderno sistema di comunicazioni.
Nel frattempo scriveva fantascienza. Già nel 1937 aveva iniziato a pubblicare racconti sulle fanzine, nel 1946 esordì su Astounding col racconto Loophole. Fu l'inizio di una carriera di successo, anche se la svolta arrivò quando negli anni sessanta il regista inglese Stanley Kubrick lesse un racconto di Clarke del 1948, The Sentinel. Kubrick e Clarke svilupparono insieme, da quell'idea, quello che sarebbe diventato uno dei film di fantascienza più famosi di tutti i tempi, 2001: Odissea nello spazio.

La più famosa collana italiana di fantascienza, Urania, ha aperto le pubblicazioni nel 1952 proprio con un romanzo di Clarke: Le sabbie di Marte.
Tra le altre opere di Clarke vanno ricordate La città e le stelle, La fine dell'infanzia, Incontro con Rama e Le fontane del paradiso, nel quale Clarke ha introdotto l'idea dell'ascensore orbitale.
Ha vinto tre premi Nebula e tre Premio Hugo, per i romanzi Incontro con Rama e Le fontane del paradiso e il racconto The Star. E ha ottenuto innumerevole onoreficienze civili — tra cui il cavalierato — inglesi e nello Sri Lanka, e onoreficienze astronomiche e scientifiche. Un asteroide — il 4923 Clarke — e un dinosauro, il Serendipaceratops arthurcclarkei — hanno ricevuto il suo nome.

Alcuni anni fa ha avuto anche il dispiacere di doversi difendere da accuse infamanti, dalle quali poi è stato completamente prosciolto.
E' stato certamente uno dei più grandi protagonisti della fantascienza e della scienza astronautica del ventesimo secolo.

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