venerdì 30 novembre 2007

UNO STRANO OGGETTO VOLANTE AVVISTATO DA MOLTI AUTOMOBILISTI IN CALIFORNIA


Un automobilista, un allenatore di una scuola calcio a Oceanside (California) è alla ricerca di maggiori informazioni su uno strano oggetto, che dice di aver visto nel cielo di Camp Pendleton nel tardo martedì. Verso sud, sulla Interstate 5 alle ore 10:45 pm circa Tony Paopao e sua moglie hanno riferito di aver visto ciò che sembrava essere un grande e luminoso velivolo ,volare e librarsi brevemente, prima di dirigersi verso le montagne di Camp Pendleton e poi perderlo di vista. "E 'stato a circa 100 metri sopra di noi. Era troppo basso per essere un aereo ed è stato troppo veloce e troppo silenzionso per essere un elicottero," ha riferito Paopao. "Sono proprio curioso di sapere se qualcuno ha visto quello che ho visto". Egli ha riferito di aver rallentato per ottenere una migliore visuale del misterioso oggetto e ha notato tante luci rosse di frenata intorno sulla tangenziale, il che indica che anche altri hanno rallentato per ottenere una visuale migliore. L'allenatore di calcio Paopao, della El Camino High School di Oceanside, ha riferito che l'oggetto sembrava essere lungo più di 20 piedi e molto rapido. Egli ha detto di aver segnalato l'avvistamento online all'UFO-Center. Raggiunto martedì a mezzogiorno, il Sgt. Paul Robbins, un ufficiale di comunicazioni a Camp Pendleton, ha detto che non vi è alcun velivolo che attualmente opera sulla descrizione fatta dall'allenatore di calcio, il quale parla di dimensioni ragguardevoli e silienziosità. Il portavoce del Corpo dei Marine ha poi dichiarato che "immagino che potrebbe essere uno dei veicoli aerei senza equipaggio, ma queste cose sono piccole".
Fonte, con relativi commenti in inglese, su:

SENSAZIONALE: GLI ANTENATI DELL'UOMO NON VENNERO DALL'AFRICA MA DAL SUD-EST EUROPEO

La notizia è di quelle incredibili, Un gruppo di scienziati del Museo di Storia Naturale bulgaro hanno dissotterrato un dente che risale alla fine del Miocene, ha annunciato mercoledi, il responsabile del Dipartimento fossili del museo dei Mammiferi, il Dr Nikolay Spasov . Il dente ha circa sette milioni di anni e apparteneva a un Ominide. Un team di archeologi, paleontologi, paleoantropologi e biologi dal museo, hanno trascorso gli ultimi dieci anni alla ricerca della flora e della fauna che componevano la natura globale della Bulgaria, a partire dal momento della fine del Neogene (10,7 - 5,3 milioni Anni a.c.). Il dente è stata consegnato dal laboratorio delle Origini Umane di Parigi, al dottor Nikolai Spasov e il Dr Denis Geraads, che lavorano su un progetto comune, finanziato dal CNRS (Francia). Il dente è stato scoperto dai paleontologi Popdimitrov e A. Dimitrova. La constatazione deriva dai depositi continentali del Neocene, presenti nel bacino del fiume Maritsa. Insieme alla fauna fossile del periodo, antilopi, proboscidati, cavalli, rinoceronti e di altri animali - è stato ritrovato il dente, dell'età tarda del Turoelano .Questa scoperta ha portato ad avallare in maniera forte e decisa, che contrariamente a ciò che si pensava in passato, i predecessori degli Ominidi non vennero dall'Africa ma dal Sud-Est Europeo.

giovedì 29 novembre 2007

ALTRO CHE MARTE: E' VENERE IL PIANETA GEMELLO DELLA TERRA, PAROLA DI "ESA"

Venere si svela come mai prima alla sonda dell'ESA Venus Express. Per la prima volta, gli scienziati sono in grado di studiare il pianeta dagli strati superiori dell'atmosfera fino quasi alla superficie. Questi studi hanno mostrato che il pianeta è ricco di sorprese e che un tempo potrebbe essere stato più simile alla Terra. Venere rappresenta un mistero da secoli. Sebbene sia il pianeta più vicino alla Terra, si è dimostrato straordinariamente difficile da studiare a causa della permanente copertura nuvolosa che oscura la visibilità della superficie. “È davvero sorprendente quanto diverso dalla Terra sia ora Venere,” afferma Fred Taylor, uno scienziato interdisciplinare della University of Oxford (Regno Unito) che fa parte del progetto Venus Express. Venus ha approssimativamente la stessa massa della Terra, eppure è un luogo infernale: sulla superficie si registrano temperature superiori ai 400°C e una pressione di superficie cento volte superiore a quella terrestre. La chiave per comprendere Venere giace nella sua atmosfera. Questa è molto più densa di quella della terra e intercetta la maggior parte dell'energia del Sole prima che possa raggiungere la superficie del pianeta. Proprio per questo è stata sviluppata la sonda Venus Express. La missione ha diversi obiettivi, ma le dinamiche dell'atmosfera di Venere occupano il primo posto. Venus Express ha studiato la struttura e i movimenti dell'atmosfera dai suoi strati superiori sino alla superficie. Una seconda area di studio riguarda la composizione e la chimica dell'atmosfera. Venus Express ha raccolto diversi profili della composizione dell'atmosfera intorno al pianeta. Un terzo studio si occupa dei processi attraverso i quali l'atmosfera di Venere si disperde nello spazio. Venus Express ha consentito di fare enormi progressi nella comprensione di tutti questi fenomeni ma non ha risolto tutti i misteri. Una risposta chiave che gli scienziati stanno ancora cercando è il grado di attività dei vulcani venusiani. “Il contributo di energia apportato dai vulcani all'atmosfera potrebbe essere enorme. Non conoscere questo dato lascia un enorme spazio vuoto nella nostra comprensione del suo clima”, afferma Taylor. Ora Venus Express ha completato la sua missione nominale che prevedeva l'osservazione del pianeta per due giornate venusiane, ovvero per circa 500 giorni terrestri. “Abbiamo già ottenuto un gran numero di risultati scientifici. La modernità degli strumenti ci ha permesso di ottenere livelli di dettaglio molto più elevati rispetto alle missioni precedenti e la sonda è ancora in ottime condizioni”, afferma Håkan Svedhem, Project Scientist dell'ESA per Venus Express. Venus Express ora intraprenderà un'ulteriore fase della sua lunga missione e osserverà il pianeta per altri due giorni venusiani. Passare dall'idea che Venere fosse un pianeta simile alla Terra a quella di un pianeta completamente diverso, cambia nuovamente la prospettiva su questo pianeta. Grazie a Venus Express, Taylor ora descrive Venere come “pianeta gemello della Terra, ma separato alla nascita.”


mercoledì 28 novembre 2007

MISTERO SVELATO: IL DOCUMENTO DEL "CIG" SU ROSWELL E' FALSO

Qualche settimana fa avevamo dato la notizia della scoperta su internet di un clamoroso documento del CIG (Central Intelligence Group) statunitense, il quale affermava che a Roswell caddero due velivoli non convenzionali, i quali non erano di costruzione terrestre. Dato il contenuto che sembrava epocale, anche se ritrovato in modo casuale su il motore di ricerca "Google" e che sembrava, tra le altre cose, inedito, pareva davvero una "bomba". Ma essendo il CUT (Centro Ufologico Taranto) un gruppo di persone serie e aperte a qualsiasi prova concreta che serva ad avallare o confutare fatti ufologici, sospesi nel limbo della verità e della bufala, ha deciso sin dalla sua nascita (luglio 2007) di collaborare con tutti gli appassionati e studiosi della tematica UFO e affini, affinchè si informasse la gente in maniera concreta e senza voli pindarici, che ogni tanto (siamo esseri umani) possono accadere. E proprio un nostro fedele lettore, nonchè socio del CUN (Centro Ufologico Nazionale), Regione Campania, ha fatto in modo che si ridimensionasse il caso. Infatti il dottor Luciano Cerulo ha scoperto, dopo una seria ricerca, che la data riportata nel documento (19 Settembre 1947) non è veriritiera, visto che a quella data il CIG non esisteva più, in quanto già sostituito dalla CIA (Central Intelligence Agency). Quindi un caso svelato, grazie alla collaborazione fattiva tra studiosi, che anche se hanno opinioni diverse su tematiche UFO o similiari, sono uniti da un unico filo conduttore, quello della verità, qualunque essa sia.

CLAMOROSO ANNUNCIO: I RE MAGI E LA "STELLA COMETA" NON SONO MAI ESISTITI

Re magi addio. Per non parlare della stella cometa. A pochi giorni dalla vigilia del Natale, gli storici ci fanno sapere che Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, i portatori di oro, incenso e mirra non sono mai esistiti così come non c'è stata una stella cometa a far da sfondo al vero presepe di duemila anni fa. L'unico dei quattro vangeli ufficiali a parlarne è quello di Matteo ma, a parere degli studiosi, il testo è poco attendibile e con riferimenti del tutto generici, oltre che scarsamente dettagliato a livello storico. Non dice che i Magi fossero re, nè che fossero tre, senza nemmeno dare indicazioni geografiche della patria, si parla solo di Oriente. Secondo le ultime indagini storiche si accredita sempre di più la tesi che questi personaggi, ormai parte della nostra tradizione religiosa, non siano mai esistiti. Di re magi se ne parla su Focus Storia, il bimestrale Gruner+Jahr/Mondadori diretto da Sandro Boeri. "Tutto lascia pensare - osserva Mauro Pesce, docente di Storia del cristianesimo a Bologna e autore di numerosi libri - che la vicenda dei Magi sia solo un artificio letterario- propagandistico. Matteo scrisse intorno all'anno 80, quando la nuova religione si stava diffondendo fuori dalla Palestina. "Probabilmente il suo vangelo volle lanciare un messaggio ai non-Ebrei, dicendo che Gesù si era rivelato anche e soprattutto a loro: infatti per gli Ebrei i magi erano gentili, cioè pagani; eppure, secondo Matteo, seppero dell'arrivo del Messia prima del clero a Gerusalemme". "Nel racconto evangelico - aggiunge Francesco Sforza Barcellona, docente di Storia del cristianesimo all'università di Roma-Tor Vergata - ci sono messaggi in codice anche per gli Ebrei. Evidente è lo sforzo di far quadrare la figura di Gesù con le profezie bibliche. Per esempio la profezia in cui al Messia sarebbe stato donato oro d'Arabia e tributi. Ecco l'adorazione dei Magi, che con il loro oro legittimano Gesù in base ai parametri biblici". Inoltre, sembra ci sia un dato certo che smentisce uno dei simboli fondamentali della storia dei maghi d'oriente: l'assenza di stelle con la coda. Secondo calcoli moderni la cometa di Halley, la più brillante che apparve negli anni 87 e 12 a.C. e che tornò visibile solo nel 66 d.C., sarebbe l'unica possibile a cui far riferimento ma fuori 'tempo utilè. E non si trova nessun tipo di citazione dell'astro anche nei testi laici. Ma allora, considerata la scarsezza del Vangelo di notizie sui Magi, da dove derivano tutti i dettagli della tradizione? Dai vangeli apocrifi, ovvero tutti quelli esclusi dalla Chiesa dal libro della Bibbia, che sono pieni di elementi particolari e abbastanza fantasiosi, senza ovviamente avere alcuna concordanza nè fondamento storico. Il vangelo armeno fa riferimento a tre fratelli, re di arabi, indi e persiani; ad un viaggio durato nove mesi e ad un inventario sterminato del carico della loro carovana. Sempre in questo testo si dice che i Magi avevano un seguito di dodicimila cavalieri preceduti da Eva, risorta per l'occasione, e che Erode per la rabbia della nascita del Messia causò un terremoto. Il vangelo arabo-siriaco, invece, parla del pannolino di Gesù, rubato dai Magi che tentarono di bruciarlo ritualmente sul fuoco ma le fiamme si spegnevano ed esso restava intatto.
Fonte:

UN ASTRONOMO ITALIANO SCOPRE UNA NUOVA COMETA

Scoperta una nuova cometa tutta 'italiana'. Grazie ad Andrea Boattini, astronomo italiano che attualmente lavora negli Stati Uniti presso l'osservatorio del 'Mount Lemmon' in Arizona, che l'ha individuata. Il corpo celeste è stato denominato C/2007 W1 (Boattini). L’annuncio è stato dato ieri sera dall'Unione Astronomica Internazionale tramite la circolare n. 8899 edita a Cambridge (USA). La nuova cometa è stata individuata nella costellazione della Vergine la notte del 20 novembre tramite delle riprese effettuate con un telescopio da 1,5 metri di diametro dislocato in Arizona. I primi ad effettuare una conferma della sua esistenza sono stati gli astrofili italiani Ernesto Guido e Giovanni Sostero (Osservatorio di Remanzacco, UD), che la mattina del 21 novembre scorso si sono serviti di un telescopio da 0,25m di diametro localizzato in un altopiano desertico del New Mexico (USA) e controllato via Internet dall’Italia (nel riquadro l'immagine ottenuta). Il 23 novembre la natura cometaria dell’oggetto è stata confermata anche dall’astronomo C. Snodgrass grazie ad un grande telescopio da 3,6m di diametro presso l’Osservatorio Australe Europeo di La Silla (Cile). Al momento della scoperta la cometa si mostrava come un debole oggetto sfocato di 18esima magnitudine circa (quindi 4000 volte più debole delle stelle distinguibili ad occhio nudo in una notte molto limpida). La chioma di gas e polveri che conferisce alle comete il loro classico aspetto diffuso, nel caso della cometa 'Boattini' ha attualmente delle dimensioni molto modeste, probabilmente a causa della sua estrema lontananza dal Sole (le comete sviluppano la chioma diffusa di gas e polveri e le loro tipiche code grazie all’azione energetica della radiazione solare sui loro nuclei ghiacciati). Tuttavia le previsioni degli astronomi per il futuro sono piuttosto incoraggianti: infatti l'astro, che attualmente si trova ben oltre l’orbita del pianeta Marte, a oltre 3 Unità Astronomiche dal Sole e dalla Terra (circa 500 milioni di chilometri) è in avvicinamento al Sole. Secondo i parametri orbitali preliminari, dedotti dalle poche osservazioni finora disponibili, la cometa passerà al perielio (punto della sua orbita più vicino al Sole) nel giugno del 2008; mentre transiterà relativamente vicino al pianeta Venere. Nel 2008, potrebbe quindi diventare per alcune settimane un oggetto discretamente osservabile con l’ausilio di un modesto ausilio ottico (come un binocolo).

martedì 27 novembre 2007

UFO LUMINOSO MULTICOLORE FOTOGRAFATO IN MESSICO


Un oggetto luminoso e multicolore è stato registrato dal Sig Victor Gabriel Gonzalez nei pressi del comune di Tepexpan (Stato del Messico). L'avvistamento ha avuto luogo il 26 novembre 2007, alle 11.30 p.m. Il testimone afferma che egli stava al di fuori della sua officina , impegnato in una riparazione di un auto quando ha visto un lampo nel cielo verso ovest. Egli ha capito che il bagliore proveniva da un oggetto statico nel cielo, e questo ha fatto si che avesse il tempo per prendere una fotocamera digitale Sony 108 Mini DVD e fotografare l'evento. "Quando ho iniziato la registrazione", dice González, "l'UFO ha cominciato a muoversi lentamente. Esso ha volato oltre le linee elettriche e quindi è rimasto fermo in un altro punto verso est. È stato in quel momento che ho acceso la fotocamera, in modo di ottenere alcune foto. Per questo motivo ho entrambi i video e le foto, e stimo che l'avvistamento è durato circa 10 minuti. Ho smesso di vedere l'oggetto quando si letteralmente sciolto nel cielo. Esso è diventato progressivamente più piccolo, anche se è tornato allo stesso posto, un ora e mezzo più tardi. Va notato che avevo già visto la registrazione video su una precedente occasione, ma le migliori immagini che ho preso sono quelle di oggi. Ho scoperto che vi è stata una forte scossa a Città del Messico, e senza affermare che c'è una connessione tra i due eventi, questi sembrano coincidere ".

PAOLO TOSELLI SPIEGA IL FAMOSO CASO DI TELETRASPORTO DEI CONIUGI "VIDAL" DEL 1968? PARE DI SI, MA...

Leggendo il nuovo numero di "Focus Storia" (Dicembre-Gennaio 2008) troviamo a pagina 39 un articolo di Paolo Toselli, ex ufologo CISU, responsabile principale del Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende Contemporanee che spiega, ovviamente per lui, in termini di leggenda il caso dei coniugi argentini Vidal, i quali nel 1968 ebbero un esperienza di "Teletrasporto, che molti studiosi hanno addebitato agli UFO. Ecco la storia in breve: il 3 maggio 1968 i coniugi Vidal stavano rientrando a casa da una cena con amici. Erano quasi giunti a destinazione, la cittadina di Maipù, vicino a Buenos Aires quando una fitta nebbia avvolse la loro auto e i due caddero in uno stato di incoscienza. Ripresi i sensi, si ritrovarono su una strada sconosciuta ma non in Argentina ma a oltre 6.000 chilometri di distanza, si trovavano i Messico. I loro orologi si erano fermati sull'ora di inzio viaggio e al momento del risveglio erano passate 48 ore. La spiegazione più concreta era quella che i coniugi abbiano avuto un classico fenomeno di "Teleportation", con aspetti collaterali di "missing time". Aspetto da non sottovalutare il fatto che la signora Vidal morì di leucemia all'inizio del 1969, pochi mesi dopo l'avvenimento. E come spiega Toselli ciò? Che è stata tutta una montatura, creata ad arte da un regista argentino di nome Anibal Uset che assieme a un giornalista per pubblicizzare il flm "Che Ovni" (l'UFO") hanno creato il caso. Aspetto da coincidenze strane è quello che i coniugi Vidal guidavano nel mentre del fenomeno anomalo una Peugeot 403 bianca, identica a quella del film. Tutto spiegato quindi? In parte si, anche se non si spiega il caso del "missing time", visto che all'epoca erano scarse le pubblicazioni in merito e non bisogna dimenticare il caso della leucemia della signora. A quanto sembra era sana all'epoca dell'avvenimento ma ebbe una ricaduta paurosa e drammatica dopo il caso, che la portò alla morte in pochi mesi. Quindi secondo noi un caso che non si può chiudere definitivamente e che non si può relegare a mera leggenda metropolitana come quella dell'Autostoppista Fantasma o i Coccodrilli sotto i Tombini.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

lunedì 26 novembre 2007

SCIENZA 1958:LE CIVILTA' INTELLIGENTI NEL COSMO SONO FISICAMENTE COME L'UOMO




(Cliccare sopra immagini per leggere articolo completo in inglese)
Quello che vi mostriamo è un interessante articolo uscito su un mensile scientifico del 1958. La rivista statunitense si chiamava "Science Digest" e nel mese di Febbraio del 1958 usciva con un articolo che parlava in maniera seria e obiettiva sul tema "alieni". Innanzitutto il lavoro affermava che probabilmente le civiltà evolute nella nostra galassia erano un dato di fatto e che se, ipoteticamente, qualcuno di "loro" avesse fatto visita alla Terra le loro apparenze fisiche erano del tutto uguali a noi. E si, secondo le concezioni scientifiche evolute dell'epoca, gli extraterrestri evoluti erano uguali a noi, fisicamente indistinguibili dall'Homo Sapiens. E queste affermazioni sono più inquietanti di tutto, potrebbero avallare le teorie di molti studiosi, tipo quelle del professor David Jacobs, i quali affermano che gli alieni sono già tra noi e hanno sembianze umane. Alla faccia di chi credeva (parliamo degli scettici) che nel 1958 gli ambienti scientifici non prendessero in seria considerazione il problema, alla faccia di chi credeva che gli alieni avevano 3 occhi e le antenne sulla fronte. L'articolo in questione diceva anche ciò ma nel contesto non prendeva in considerazione quest'ultima tesi, anzi gli extraterrestri sono del tutto...umani.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)












domenica 25 novembre 2007

LO SPOSTAMENTO DELL'ASSE TERRESTRE E LA SUCCESSIVA CATASTROFE GLOBALE

In tempi remoti, un grande asteroide cadde sulla Terra, causando con l’impatto lo spostamento dell’asse terrestre di almeno 2000 Km e generando un cataclisma che sconvolse l’intero pianeta, e con violenti terremoti, terribili eruzioni vulcaniche, alluvioni, inondazioni immense e l’innalzamento dei mari.
L’evento è stato documentato scientificamente da numerose prove. Una prova per tutte: in Antartide sono state scoperti fossili vegetali che vivono solo in zone con un clima mite, ed essi sono risalenti ad un periodo in cui una causa esterna e inattesa ha determinato un cambiamento radicale, ghiacciando tutta la zona in poche ore. Nell'attuale zona polare artica sono stati fatti ritrovamenti analoghi e persino di animali che vivevano in zone temperate. Un disastro improvviso spiegherebbe anche gli animali provvisti di pelo, come i Mammuth, che sono stati ritrovati in zone polari artiche perfettamente congelati col cibo nello stomaco, come se la loro fine fosse avvenuta in brevissimo tempo.
Si potrebbe persino ipotizzare che tale catastrofe è sì avvenuta in poche lontane, ma in quell'epoche lontane già esistevano alcune civiltà umane, che realizzarono mappe che, ricopiate nei millenni, mostrano certe zone del pianeta prima della catastrofe.
La mappa di Oronteus Finoeus del 1513, che fu copiata da antiche mappe, mostra l’Antartide senza ghiacci e nella posizione prima della catastrofe globale, quando gran parte dell’Antartide non era ancora inclusa nel circolo polare antartico. Tuttavia, secondo alcuni quello non è l'Antartide.
Lo spostamento dell’asse terrestre provocò l’inclusione nel circolo polare antartico di almeno metà dell’Antartide, che prima invece si trovava in zone molto più miti. Difatti dall'analisi dei carotaggi effettuati nel 1949 è risultato che l'Antartide in epoche remote fosse divisa in due distinte parti e attraversata da fiumi.
Inoltre, parte della megafauna esistente all'epoca della catastrofe scompare improvvisamente in tutti i luoghi del globo terrestre in cui esisteva. Piante ed animali come Mammuth, tigri dai denti a sciabola, cervi giganti, scompaiono all’improvviso, da un giorno all’altro. Persino presso l’Artide ci sono fossili evidenti che dimostrano un immediato passaggio da un clima temperato a quello glaciale.
Infatti, terre come la Siberia e le isole artiche erano una vera e propria comunità ecologica con piante ed animali che vivevano solo in climi temperati e tropicali. Ma un evento improvviso decimò tutto questo, così come in altre zone del pianeta, dove si verificarono una drammatica estinzione di un gran numero di specie animali in tempi brevissimi. Lo stesso discorso per la Siberia può essere fatto per l'Alaska settentrionale, la Norvegia artica, l'Alaska settentrionale, la Beringia, tutte terre che avevano climi temperati prima della catastrofe globale, e dove vi erano flora e fauna che oggi ritroviamo in parte nell'Africa orientale.
E risalgono sempre alla catastrofe globale le infinità di animali le cui carcasse furono travolte da immani piene, portati per lunghe distanze, ammassate nelle gole dei fiumi e nei fondovalle, sepolti da una coltre di fango insieme ad alberi e piante. Anche molti massi erratici risultano trasportati da immani inondazioni.
Piante, ma anche animali come i Mammuth ritrovati nei ghiacci siberiani, testimoniano come la vita ai poli terrestri sia stata orrendamente e immediatamente sterminata da un freddo polare giunto all’improvviso. Persino il cibo nello stomaco di animali congelati, come i Mammuth, rivela che essi vivevano in zone miti, prima di morire improvvisamente congelati. D’altronde il repentino spostamento dell’asse terrestre avrebbe potuto spostare immediatamente zone temperate in zone polari.
Molti scienziati hanno scoperto ampie zone, ora sepolte sotto l'oceano, che fino a prima della catastrofe globale formavano dei veri e propri subcontinenti, come il caso del subcontinente fra la Siberia e l'Alaska, il quale abbondava di vita selvaggia, e il subcontinente della Beringia tra l'America settentrionale e l'Asia, anch'esso popolato di abbondante fauna che fu sterminata da un evento catastrofico.
Prima della catastrofe globale, il polo nord si trovava nella zona dell’attuale Canada orientale (che quindi si trovava al centro della zona artica) e zone come la Siberia erano molto distante dalla zona artica. Anche lo studio dell’anomalo sfasamento temporale delle calotte glaciali durante l’ultima glaciazione conferma questa situazione, soprattutto perché risulta che la calotta glaciale Canadese continuava ad esistere quando altre calotte, come quella europea, si erano in gran parte ritirate.
Per l’inverso, il passaggio di zone polari con ghiacciai immensi a zone temperate portò allo scioglimento di immense quantità di ghiaccio, come quelle che ricoprivano il Canada e dintorni, e quindi a un innalzamento consistente del livello del mare.
Infatti, una delle conseguenze del cataclisma globale fu anche la fine dell’era glaciale, almeno per come la intendiamo noi.
Si badi bene che prima dello spostamento dell’asse terrestre le condizioni climatiche erano differenti da quelle che noi conosciamo oggi, con profonde influenze sulle stagioni, che sono determinate dall'inclinazione attuale dell'asse terrestre, e questo spiegherebbe il perché delle strane leggende di molti popoli secondo cui in epoche remote non vi erano stagioni. Ma quest’asse terrestre subì un repentino e brusco spostamento, tale da fargli assumere la sua posizione odierna: 23° d'inclinazione sull’eclittica. Un'altra conseguenza dell'impatto dell'asteroide e dello spostamento dell'asse terrestre fu il sensibile rallentamento della velocità di rotazione terrestre, portando l'anno terrestre da 360 giorni a 365 giorni, e questo spiegherebbe perché i precisi astronomi di civiltà antiche del centro America, dell'Egitto e della Mesopotamia avessero calcolato la durata del loro anno pari a 360 giorni e non ai nostri 365 (i loro dati astronomici discendevano in buona parte da civiltà preesistenti).
Il grosso asteroide colpì la Terra in una zona marina, causando anche le famose inondazioni gigantesche che sono ricordate dalle tradizioni di tutto il mondo come il “Diluvio” o “Diluvio Universale” (e l'espressione Diluvio Universale è abbastanza esatta). Un caso precedente e più grave fu l'asteroide che 65 milioni di anni fa, cadendo nel Golfo del Messico, provocò l’estinzione dei Dinosauri.
Tuttavia è possibile affermare che l'asteroide che colpì la Terra in epoche più recenti non era un singolo blocco ma era composto di più blocchi. Infatti ci sono tracce evidenti di un corpo celeste frantumatosi durante la caduta sulla terra, dopo essere entrato in collisione con un altro asteroide. Frammenti di questo asteroide colpirono anche la terra ferma, tanto è vero che i crateri di questi impatti furono scoperti da indagini aeree del 1930 nella zona della Carolina del Sud, in cui risultano esistenti nella zona un'infinità di crateri di forma ellittica. Il frammento più grande di questo asteroide dovette cadere in un punto dell’oceano Atlantico a nord-est del Mar dei Sargassi, e provocò una serie di sconvolgimenti che devastarono il pianeta.
È stato possibile rilevare le tracce delle catastrofiche mega-onde originatesi dagli oceani come delle creste ad anelli concentrici, vicino ed intorno alle regioni polari. Ciò che di eroso ormai rimane, viene identificato come creste di archi murenici sviluppati parallelamente alle estremità di precedenti livelli di ghiacciai in ritiro. Quindi la direzione degli archi morenici può svelare un determinato punto d' origine per questi enormi movimenti. Tutti i punti iniziali di spostamento murenico non giacciono su montagne ma nel mare artico e nelle profondità della regione artico-centrale.
Quindi è possibile dire che quest'asteroide o la parte più grande di esso che colpì la Terra andò a cadere nel mare artico.
Un'altra traccia delle mega-ondate prodotte dall'impatto dell'asteroide sono i laghi del tardo pleistocene che ora non esistono più. A causa delle mega-ondate planetarie questi laghi sorsero quasi istantaneamente nel bacino del Mar Nero, del Mar Caspio, nel Mare di Aral, si formarono i laghi Yenesei e Masijskoe, grandi laghi apparvero in Dzungaria e anche in Mongolia.
Spiagge di tutto il mondo conservano tracce di quel momento catastrofico quando il livello delle acque oceaniche diventò improvvisamente considerevolmente più alto di quello attuale. Ritirandosi, le acque hanno lasciato terrapieni lungo le rive di tutti gli oceani, laghi e fiumi.
Altre evidenti e chiare tracce di mega-onde catastrofiche da questi centri, sono rappresentate da creste parallele che si estendono nell' Eurasia in un'area non inferiore a 10 milioni di km quadrati per una lunghezza da 5000 a 7000 km e una larghezza di oltre 1000 km.
Il solo spostamento immediato dell'asse terrestre generò una notevole differenza tra la velocità di spostamento dei fondali marini e quella delle masse d'acqua sovrastanti, tale da formare una gigantesca onda di marea in direzione opposta. Anche i Mari "interni" come il Mediterraneo generarono gigantesche inondazioni, tanto è vero che anche il Mar Nero fu invaso rapidamente da almeno un'onda di marea giunta dal Mediterraneo, facendo scomparire i villaggi costruiti lungo le valli che vi si affacciavano, solo recentemente riscoperti sotto 90 m d'acqua e risalenti proprio a quel periodo.
L’impatto con la Terra oltre agli effetti qui ricordati, provocò anche delle enormi fratture della crosta terrestre. Una di queste fratture è ancora visibile oggi nella Rift Valley africana: una fessura che si estende per oltre 4800 km dalla Siria al Mozambico, la cui larghezza varia da pochi chilometri a più di 160 km.
Risulta infine ovvio che qualsiasi civiltà umana esistente all'epoca di questo cataclisma globale sia stata distrutta. Tuttavia, sembra che ci siano delle tracce lasciate da queste civiltà, come dimostrano differenti reperti. Esaminiamo i tre casi più eclatanti.
Il primo caso è la carta geografica di Oronteus Finaeus del 1531 che fu copiata da antiche mappe a loro volto copiate da mappe antiche. L’Antartide presenta l’indicazione di pianure, montagne e fiumi, e non è coperta da ghiacci. Proprio il ghiaccio ha impedito fino al 1820 la scoperta dell’Antartide e solo dal 1949 si è incominciato a conoscere cosa ci fosse sotto la calotta ghiacciata antartica. Infatti le montagne, le pianure ed i fiumi dell’Antartide riportati da questa mappa così come erano configurati comparirono anche nello studio geologico del 1949, con il quale coincidevano. Ma una cosa ancora più sconvolgente di questa mappa è che l’Antartide si trova esattamente dove si sarebbe dovuto trovare prima del cataclisma globale. Tuttavia, secondo alcuni quello rappresentato non è l'Antartide.
Il secondo caso sono altre mappe geografiche antiche che mostrano l'Antartide libero dai ghiacci. La prima mappa da citare è lo sconcertante planisfero del 1508 attribuito al cartografo Francesco Rosselli, mostrante sorprendentemente l’Antartide più o meno come la conosciamo oggi, rappresentata addirittura con ampie zone di verde e perfino con l’apparente indicazione di siti notevoli e forse finanche di città. Non vi è nessun dubbio che tale carta sia stata copiata da carte geografiche originariamente redatte in un epoca precedente del cataclisma globale, quando l'Antartide era privo di ghiacci ed evidentemente abitato.
La seconda mappa geografica da citare è quella di Piri Reis del 1513, che fu tracciata sulla base di antiche mappe a loro volta copiate da altre antiche mappe. La carta geografica mostra l’Africa, il Sudamerica e quella che sembra una parte dell’Antartide con un’approssimazione di mezzo grado, accuratezza impossibile fino alle esplorazioni 1770, nonché fino alla scoperta dell’Antartide del 1820. La parte dell’Antartide è mostrata nella mappa senza i ghiacci, esattamente come doveva essere il continente antartico prima della glaciazione, e sono presenti strane anomalie. Infatti, il contorno della costa sud-americana e l’idrografia continentale disegnata sono coerenti con il paesaggio che doveva presentarsi prima della catastrofe globale. Inoltre viene riportata un’isola di grandi dimensioni, oggi sommersa, mentre le Azzorre sono molto più estese di oggi, evidentemente per il livello del mare in epoca glaciale. Lo studio della mappa evidenzia che essa faceva parte di un planisfero ottenuto attraverso una proiezione azimutale equidistante, centrata nei pressi del Cairo. Quindi sembra che la civiltà che disegnò la mappa originale risiedesse in Egitto.
Una mappa che mostra parti intere simili a alla mappa di Piri Reis, compresa la parte che sembra raffigurare l'Antartide, è il planisfero portoghese di Lopo Homen del 1519, probabilmente copiata dalle stesse fonti. Un'altra mappa da citare è del 1665, quando un prete gesuita tedesco, Athanasius Kircher pubblicò Mundus Subterraneus, un grosso libro che contiene la riproduzione di una antica mappa egizia di Atlantide, in cui purtroppo il prete gesuita mette Atlantide in una posizione sbagliata, troppo in alto, poiché interpreta male i riferimenti egiziani della mappa, come il fatto che per gli egiziani il nord era il sud, cioè la direzione in cui scorreva il Nilo. Il misterioso continente disegnato potrebbe essere l'Antartide prima del cataclisma globale. Esistono altri disegni antichi che mostrano terre ignote, come un disegno azteco detto "pannello Boturini" che mostra un'antichissima migrazione da un continente/grande isola ignota al continente americano. Secondo alcuni, tuttavia, su tutte le mappe prima citate non sarebbe rappresentato l'Antartide.
Il terzo caso sono le famose pietre di Ica, migliaia di pietre perfettamente lavorate rinvenute nel deserto di Ocucaje, nei pressi di Ica (Perù), che riportano incisioni sconvolgenti evidentemente provenienti da civiltà remote a noi sconosciute. Le pietre, che non sono dei falsi, mostrano esseri primitivi che interagiscono con vari tipi di dinosauri, che maneggiano oggetti tecnologici e che compiono operazioni mediche avanzatissime. Il loro mistero non è risolvibile perché sembrano mancarci delle informazioni fondamentali che permettano almeno di fare ipotesi sensate su queste antiche pietre.
Articolo del Dottor Pasquariello Domenico

sabato 24 novembre 2007

DUE MISTERIOSE "LINEE DI LUCE" VERTICALI APPARSE NEL CIELO DELL'INDONESIA

Due misteriose "linee verticali" luminose, di colore giallo rossastre, sono apparse a Batam, Persda (Indonesia), il giorno 12 Novembre 2007. Sono apparse all'improvviso alle ore 21:00 (ora locale) e scomparse alle ore 22:30 (ora locale). Nel mentre della visione le luci erano fisse e immobili nel cielo. Il cielo era sereno, sgombro di nubi e i testimoni (molti) riuscivano a veder le stelle. L'Ufficio Meteorologico locale non ha saputo spiegare l'accaduto.

Articolo completo (in lingua indiana) su
http://www.kompas.com/ver1/Iptek/0711/13/141253.htm

venerdì 23 novembre 2007

SCOPERTI MIGLIAIA DI BUCHI NERI GALATTICI


Guardando le immagini del telescopio Spitzer diffuse dalla NASA c'è da restare a bocca aperta. Quella folla di circoletti azzurri sembra una bufala mal riuscita, uno scherzo di carnevale abbondantemente in anticipo. Invece è tutto vero: quei circoletti indicano la tanto sospirata popolazione di buchi neri galattici che da trent'anni gli astronomi cercavano senza sosta e senza successo.Tutto è cominciato qualche tempo fa con il programma osservativo chiamato Goods (Great Observatories Origins Deep Survey). L'obiettivo del programma era lo studio di un migliaio di galassie irregolari grandi come la nostra Via Lattea indaffarate nel generare stelle e nelle quali si pensava non ci fossero quasar. Distanti tra i 9 e gli 11 miliardi di anni luce, queste galassie appartengono all'adolescenza dell'universo, a un'epoca in cui la sua età era di 3 o 4 miliardi di anni.Non appena Emanuele Daddi (Commissariat a l'Energie Atomique - Francia) e il suo team hanno provato a osservare più da vicino quel campione di galassie utilizzando il telescopio spaziale Spitzer, però, hanno scoperto che circa 200 di quelle galassie mostravano un'insolità luminosità nell'infrarosso. Grazie ai dati relativi all'emissione X rilevati con l'osservatorio Chandra e a particolari tecniche di elaborazione di quei dati, Daddi ha potuto scoprire che in realtà quelle galassie nascondono al loro interno un quasar. L'idea dei ricercatori è che l'eccesso di radiazione infrarossa dipenda proprio dal quasar centrale e dalla sua efficace azione di riscaldamento delle polveri che lo avviluppano."Finalmente - ha commentato Daddi - abbiamo scoperto una buona parte di quei quasar nascosti nell'universo primitivo che da circa trent'anni numerosi studi ci suggerivano, ma che finora non sapevamo proprio dove cercare".Stando alle conclusioni dei ricercatori, dunque, mentre quelli individuati finora appartenevano alla cerchia ristretta dei quasar più energetici, la reale popolazione dei quasar nel giovane universo sembra essere di gran lunga più diffusa. Un'indicazione davvero preziosa per chi è alle prese con il problema dell'evoluzione delle galassie più grandi.
Articolo completo (in inglese) su

QUATTRO "UFO" IN FORMAZIONE FOTOGRAFATI DA BORDO DI UN AEREO DI LINEA


Queste immagini sono state scattate da bordo di un aereo di linea, il giorno 10 Ottobre 2007. Il testimone (anonimo) ha dichiarato che era un volo no-stop da Phoenix (Arizona) a Buffalo (New York). Il testimone ha scattato diverse foto e in una di queste si è accorto di una strana anomalia. Infatti appaiono quattro oggetti volanti, che rilasciano ognuno una scia di condensazione. Sembrano provenire dall'alto e visto il contesto della foto dallo "spazio esterno". Detriti spaziali, aerei "segreti" o velivoli extraterrestri? Per ora sono UFO nel senso letterale del termine "Oggetti Volanti Non Identificati". La foto è stata pubblicata su www.coasttocoastam.com

IRAN, LA SCIAMANA CON L'OCCHIO D'ORO. NUOVO ENIGMA PER GLI ARCHEOLOGI


Gli appassionati di archeologia misteriosa hanno un bel rompicapo che arriva dal deserto del Beluchistan. E ha tutti gli ingredienti per alimentare le congetture più fantasiose: una città bruciata, una necropoli misteriosa, una tomba di cinquemila anni, lo scheletro di una donna e un occhio d'oro. Un enigma che impegnerà una nuova missione in partenza alla fine del mese per una nuova campagna di scavi e nuovi studi e che vede coinvolti anche gli italiani: "Ci è stato chiesto di studiare la protesi", dice Lorenzo Costantini, capo della missione italiana che opera nella zona. Il ritrovamento è avvenuto in Iran, a Shahr-i Sokta, al confine con l'Afghanistan, alla fine del 2006 dagli archeologi iraniani diretti da M. Sajjadi dell'Iranian Centre for Archaeological Research (Icar), coadiuvati dalla missione italiana che opera nella zona dal 1967 grazie ai finanziamenti del ministero degli Esteri, quello dei Beni culturali, dal museo di Arte orientale dall'Istituto italiano per l'Africa e l'oriente (Isiao) già Ismeo, fondato dal grande esploratore di quei territori, il professor Giuseppe Tucci. Ma la storia della sacerdotessa con l'occhio d'oro è ancora tutta da scrivere e una nuova missione partirà il 30 novembre per continuare le ricerche a Shahr-i Sokhta e per riprendere le analisi della protesi oculare in collaborazione con i colleghi iraniani. La donna era alta un metro e 82 centimetri e aveva caratteristiche africanoidi, la mascella pronunciata, forse la pelle scura. "A scoprirla sono stati gli archeologi iraniani scavando nella enorme necropoli - spiega Lorenzo Costantini -. La città si trovava a ridosso del confine con la Battriana ed era un luogo molto vivace, crocevia delle carovane che da Oriente venivano in Occidente. La sepoltura, secondo i miei calcoli, risale a 5000 anni fa". L'occhio d'oro era incastonato nell'orbita sinistra. E così l'hanno ritrovata gli studiosi, che subito hanno avviato delle indagini per capire se nella storia dell'archeologia ci fossero esperienze simili, ma non ne hanno trovata ancora nessuna. "Quando la donna morì - aggiunge Costantini - fu sepolta con il suo occhio finto, una borsetta di pelle per custodirlo, uno specchio, una collana di turchese e lapislazzuli, vasi e coppe di terracotta. Dunque non un corredo ricco, infatti, agli sciamani era proibito ostentare beni preziosi, e questo, oltre alla riflessione sul fatto che pochi potevano permettersi un occhio laminato d'oro ha portato il ragionamento sull'ipotesi che possa trattarsi di una sciamana". "A noi italiani - spiega ancora l'esperto di bioarcheologia - è stato chiesto di studiare la protesi per scoprire di che materiale è fatta. Così abbiamo sottoposto l'occhio ad una serie di analisi e abbiamo stabilito che si tratta di una mezza sfera dal diametro di circa tre centimetri e dal raggio di 1,5 e costruita probabilmente con pasta di bitume. Esternamente c'è un motivo inciso: un piccolo cerchio centrale dal quale partono otto linee a raggiera. Ci sono poi due fori in cui passava una cordicella che consentiva di portarla avvolgendola intorno alla testa come fosse una benda da pirata. Ci sono tracce di lamina d'oro sottilissima, che forma le venature dell'occhio". Insomma, per gli studiosi, l'occhio non doveva avere il compito di sostituire quello perduto, ma probabilmente doveva far parte di un rituale, forse legato al diffondersi di nuove religioni nella zona, patria, successivamente, dello zoroastrismo. Una sorta di occhio che dava la luce, che incuteva timore, o che forse rappresenta l'energia del Creatore. Le ipotesi, per il momento, sono ancora tutte aperte.

giovedì 22 novembre 2007

COMUNICAZIONE ALIENA CAPTATA NEL 2004 DALLA MISSIONE "CASSINI-HUYGENS"?

ESCLUSIVA NAZIONALE
Una bizzarra anomalia audio è stata captata dalla sonda Cassini il 24 luglio 2004, mentre era in orbita nei pressi degli "anelli" di Saturno. E' stranamente modulata in frequenza. La NASA afferma che è "molto intrigante". Può essere che, inconsapevolmente, la "Cassini" abbia registrato una comunicazione di una civiltà extraterrestre?
Fonte senza accenni agli alieni su (in inglese):
File audio strano suono:
Fonte che accenna agli alieni (Video in inglese):

IL SANTO GRAAL E IL CODICE DELLA VITA: RIFLESSIONI

Ci sono dei modi di dire nel linguaggio comune a cui attribuiamo significati diversi dal senso proprio dei termini usati . Per esempio quando vengono pronunciati frasi del tipo "...va alla ricerca del suo Santo Graal...." "...Ha trovato il suo Santo Graal ...", s'intende , nel senso comune , il cercare/trovare la risposta alle proprie domande, o anche uno scopo, una ragione di vita! . In generale possiamo intenderlo come "chiave" per accedere a conoscenze superiori o addirittura assolute che possono dare il senso vero dell'esistenza umana. E' comunque storicamente riconosciuto il fatto che col termine di "Santo Graal" si intende la famosa reliquia legata alla passione di Gesù Cristo , ma ricondurre il Santo Graal al simbolismo della COPPA con la quale Gesù Cristo bevve durante la sua ultima cena, risponderebbe: (forse?) alla esigenza di rappresentare in qualche maniera adatta a quei tempi , la "chiave" sopra accennata. Di fatto e' universalmente riconosciuto, non solo dal punto di vista religioso , ma anche da quello storico, che l'unico uomo che abbia sostenuto di "non essere originario di questo mondo" e di aver influito in maniera cos' determinante nella vita e nella storia della intera umanità , e' stato proprio Gesù Cristo , ed essendo il Santo Graal , come egli stesso sostenne, il "contenitore del suo sangue" , oggi sappiamo che nel sangue troviamo il DNA, ossia il Codice Genetico della vita biologica animale che , interpretato correttamente nella sua interezza, potrebbe dare risposte alle nostre eterne domande che n on potremmo attualmente minimamente immaginare. Forse si tratta proprio di questo : di un qualcosa che rappresenta comunque la “chiave” per accedere ed interpretare il “Codice della Vita”! Storicamente , quindi , per il Santo Graal viene intesa la reliquia che Giuseppe di Arimatea, ex soldato di Ponzio Pilato , convertitosi al Cristianesimo , e suo cognato Bron (conosciuto come il re pescatore) portarono a Glanstonbury in Inghilterra dove centinaia di metri da essa si trova il “Chalice Well” (il pozzo del calice), dove pare nascosero le sacre reliquie . La storia narra che fu proprio Giuseppe di Arimatea a raccogliere il sangue del Redentore dopo che questi fu deposto dalla croce. Tutto ciò contribuì ad avvolgere in una forte aura di sacralità questo luogo di per se magico per la sua conformazione morfologica e per le tradizioni Celtiche che sono rappresentate : posto a 11 miglia a N.O. di cadbury, era una enorme palude fortemente soggetta alle inondazioni con al centro la TOR, la magica collina che domina il paesaggio ritenuta la porta d’ingresso per l’oltretomba Celtico, ed allora circondata dall’acqua così a formare la mitica isola di Avalon, sede delle imprese del mitico Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, alimentate proprio dal mito del Santo Graal. Da qui in poi si persero le tracce della Sacra Reliquia. Di esso si farà riferimento solo 11 secoli più tardi come oggetto di ricerca di culto dei “Templari”. Ma per quale motivo i Templari cercavano in Medio Oriente qualcosa che probabilmente era nascosta in Inghilterra? Forse (e sottolineo il “forse”) cercavano nel luogo di provenienza del Graal la risposta alle eterne domande che accompagnarono l’uomo da quando prese coscienza di se (chi siamo ? da dove veniamo ? ) , forse il luogo da aprire con le chiavi ( vedi il Santo Graal, appunto ) dove quelle risposte erano custodite da tempo immemore? Sono solo, queste acrobatiche elucubrazioni mentali? . Vi e’ comunque un dato di fatto certo : le guerre hanno sempre avuto un unico denominatore comune , il conseguimento e l’accumulo di ricchezze e potere. Orbene per quale motivo i potenti dell’epoca avrebbero finanziato un’impresa cosi’ ardua e dispendiosa al solo fine di “liberare la terra Santa dai Musulmani”, peraltro storicamente riconosciuta, anche nei secoli a venire , come popolo tollerante nei confronti dei popoli sottomessi , che potevano tranquillamente seguire le proprie credenze religiose e svolgere i propri affari commerciali , pagando un semplice dazio?. Leggenda vuole che i Templari avrebbero trovato a Gerusalemme un “Oggetto Magico” di indefinibile valore (forse il Santo Graal o forse l’Arca dell’Alleanza) che avrebbero riportato in Francia , per nasconderlo in una delle Cattedrali da loro progettate. Non si ha certezza di cio’ , ma cio’ che indubbiamente i Templari riportarono in patria ha un’immensa ricchezza fatta di conoscenze e di sapere inimmaginabile! . Tutto questo fu , pero’ , motivo di contrasto con i potenti dell’epoca che poterono rivolgere accuse di eresia nei loro confronti tale da poter sciogliere il loro ordine . Tra queste c’era quella delle pratiche alchemiche , contrarie ai canoni Cristiani , ed addirittura l’adorazione di oscure divinita’ , che fanno ipotizzare contatti con sette sataniche orientali come quella degli “Assassini “ o altri gruppi israeliti durante la loro permanenza in Palestina. Vero e’ che le conoscenze degli Arabi (risalenti , probabilmente a quelle accumulate e poi distrutte della celebre biblioteca Alessandrina), nei vari campi dello scibile umano ed anche oltre! , furono in qualche maniera assimilate anche dai Templari! Questi , con doverosa maestria e rigoroso stile “ermetico” , custodirono a loro volta tali conoscenze nelle famose Cattedrali Gotiche . Tali Cattedrali compaiono subito dopo il ritorno dalla Terra Santa, nel 1128 , dei primi cavalieri templari. L’ordine guerriero prende il nome dal tempio di Salomone, sulle cui rovine, nella permanenza a Gerusalemme,i suoi membri furono ospitati. L’edificio fatto edificare all’inizio del 1° millennio a.C., pare fosse stato costruito rispettando regole esoteriche di diversa origine, su tutte quelle legate alla Geomanzia , disciplina di origine Araba che studia le correnti di energia che percorrono la Terra( pare che la stessa tecnica fosse stata usata prima ancora per la costruzione delle Piramidi, la cui piu’ famosa , quella di Cheope, e’ stranamente in asse con altre due costruzioni che rispettano gli stessi canoni: la Cattedrale di Charter e Castel del Monte). Mediante un uso accorto di tali tecniche , alcune costruzioni sarebbero divenute catalizzatrici del “Potere Divino”.Secondo una diffusa teoria, i templari grazie ai loro rapporti con alcune sette israelite , come precedentemente accennato, avrebbero trovato nei sotterranei del tempio i piani per attuare queste tecniche e per costruire edifici analoghi . Cosi’ al loro rientro in Francia , avrebbero iniziato a diffondere quanto appreso edificando proprie Cattedrali certamente rivoluzionarie da un punto di vista architettonico , ma ancora piu’ sorprendenti per la presenza , attraverso le ricche decorazioni , di elementi tipici della tradizione esoteriche ed alchemiche , tali da renderli dei “libri di pietra, cosi’ come le defini’ il grande alchimista Fulcanelli nel 1922 nel suo libro Il Mistero delle Cattedrali”, che rappresentarono un vero e proprio compendio del sapere dell’epoca comprese le antichissime dottrine orientali. Secondo Fulcanelli queste misteriose costruzioni erano dei veri e propri trattati alchemici figurati, cosi ricchi da permettere a chi fosse in grado di interpretarli ( con la chiave appropriata , s’intende !) , di comprendere la grande opera, fine ultimo degli Alchimisti : la somma elevazione dell’uomo fino a trascendere lo stato materiale per raggiungere quello permanente spirituale , simboleggiata dalla capacita’ di mutare i metalli vili in oro. A quanto pare , Fulcanelli riusci’ nell’impresa, visto che due anni dopo spari’ misteriosamente a compimento di questo percorso iniziatici , come i suoi allievi furono pronti a giurar. La concezione delle immagini decorative delle Cattedrali come uno vero linguaggio e’ supportato anche da una ipotersi sull’origine del termine “Arte gotica” che non deriverebbe dai Goti : “arti gotiche” verrebbe infatti , da “Art Gotique” che vuol dire “linguaggio degli iniziati” , ma si evidenzia anche l’assonanza col termine “arte gotica” ,che vuol dire “arte magica”! Una caratteristica comune a queste cattedrali e’ l’orientamento dell’Abside verso la Palestina (e di conseguenza con la retrostante Giordania e la penisola del Lisan che all’epoca la comprendeva).Ad arricchire ulteriormente di risvolti misteriosi e di elementi esoterici questo fenomeno, vi fu la presenza, tra i costruttori materiali, che si sobbarcavano imponenti sacrifici di appartenenti a societa’ segrete, o quasi , come le “corporazioni dei lavoratori edili” nate per gestire il ricco giro di affare che accompagnava la costruzione di queste cattedrali. Tali gruppi avevano il lavoro garantito per generazioni visto che il tempo necessario per ultimare la loro costruzione (almeno 150 anni per Notre Dames de Paris) . Allora ecco il nascere di rituali , regole e linguaggi atti a limitare al massimo l’accesso alle professioni. E proprio da queste usanze che nasce la concezione di confraternita da dove si sarebbe sviluppata la “massoneria” che , successivamente , avrebbe tentato di nobilitare le proprie origini avvolgendosi di caratteristiche magico-esoteriche e ricollegandosi direttamente ai costruttori del Tempio di Salomone e , quindi , come continuita’ dell’ordine dei Templari. Cio’ fa dunque persistere l’idea di una sopravvivenza sotterranea della confraternita originaria , o almeno di quel livello occulto di cui si ipotizza l’esistenza all’indomani dello scioglimento dell’ordine dei templari quando i superstiti confluirono in altri ordini ( come quello dei cavalieri di Malta), o fecero addirittura perdere le loro tracce.Certo e’ che , anche in tempi recenti ,molte sette esoteriche hanno rivendicato una diretta discendenza dei cavalieri del tempio nel tentativo di attribuirsi nobili radici cavalleresche. Proprio in quest’ottica va letta la teoria di un’origine templare della Massoneria. Resta il fatto che l’eredita’ templare e’ ben lungi dall’essersi esaurita. Da tutto cio’ la domanda nasce spontanea: cosa avrebbero quindi veramente trovato i ricercatori del loro Santo Graal ? Cosa veramente intendevano con questo termine ? La risposta a tutte le domande? La fonte di conoscenza suprema e’ comunque un dato di fatto che tutti gli ordini di stampo Massonico che si rifanno all’esperienza templare detenessero conoscenze inimmaginabili e in ogni campo del sapere. Il mistero piu’ grande risulta infatti , l’origine e le fonti di tale sapere: nella storia leggendaria della confraternita dei Rosa-Croce , ad esempio , si fa ad un certo punto , risalire le proprie origini con piu’ da CHRISTIAN ROSENKREUTZ ( che dopo un viaggio in Oriente ei particolar modo in Egitto , torno’ in Europa per diffondere tra i saggi ed i potenti la conoscenza acquisita con l’intento di coinvolgerli in un progetto di riforme politiche e spirituali), ma dal Faraone Tholmes III (1500-1442 a.C.) (questo secondo Michel Aier nel suo libro “Scientum post clamores” pubblicato nel 1617, e LEWIS SPENCER nel suo libro “History of the order Rosae Crucis, pubblicato agli inizi del 19° secolo) , ed addirittura del primo uomo : ADAMO, come sostenne Friedrik Grick di Altdorf , che con lo pseudonimo di Irenaeus Acquostus , pubblico’ nel 1618 il libro “Clypeum Veritatis”, dove affermavano la teoria secondo la quale Adamo fosse il “Padre” non solo della scrittura , ma anche della magia, dell’alchimia , e dell’astrologia . Tali ipotesi fu adottata da una opera pubblica a Danzica nel 1655 dal Titolo “Echo der Von Gotthocherlenichitavon” di Julius Spirben, consigliere del principe Anholt Dessan, dove si asserisce che “Adamo trasmise la saggezza divina impartitegli da Dio prima della caduta , per mezzo di Noe’ e Zoroastro ai Caldei, agli Egizi, ai profeti del vecchio testamento, per giungere infine sino all’epoca Cristiana. Non manca infine la teoria sull’origine dei templari che vuole la sua nascita risalente ad un accordo nel 1317 tra Papa Giovanni XXII ed un maestro del Tempio. Il mistero continua.
Eugenio Palese
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

mercoledì 21 novembre 2007

CREATA ANTENNA AL "PLASMA": INTERESSA AI MILITARI

All'annuale convegno di fisica dei plasmi - gas scaldati al punto da strappare tutti gli elettroni dagli atomi e dalle molecole a cui appartengono - organizzato dall' American Physical Society, è stata presentata una innovativa antenna al plasma che opera come una normale antenna metallica, ma ha la caratteristica di "svanire" non appena l'apparecchiatura venga spenta.
L'ambito di applicazione elettivo dell'antenna al plasma progettata da Theodore R. Anderson e Igor Alexeff dell'Università del Tennessee a Knoxville, è quello militare, dove le antenne, pensate per "vedere" il nemico, rappresentano però a loro volta un elemento facilmente identificabile. La nuova antenna offrirebbe, rispetto a quelle classiche, il vantaggio di poter essere pressoché istantaneamente risintonizzata in modo da ovviare a eventuali segnali di disturbo.
Le antenne al plasma si comportano come le antenne solide, in quanto gli elettroni sono in grado di fluire liberamente nel gas surriscaldato, proprio come in un metallo conduttore, ma il plasma è presente solo quando il gas viene tenuto in condizioni di temperatura elevatissima. Non appena la fonte di calore viene interrotta, il gas torna a uno stato di non conduzione facendo di fatto "sparire" l'antenna.
I moduli di base della nuova antenna ricordano nella forma i normali tubi al neon, e possono essere assemblati in pannelli, riconfigurabili semplicemente accendendone o spegnedone un numero opportuno di elementi.

VERSO L'ANNO 2012 (PRIMA PARTE)

(Figura 1)
(Figura 2)

(Figura 3)


(Figura 4)


Una data: 21 dicembre 2012.Probabilmente avrete sentito molto spesso parlare di questa data come oggetto di tante teorie,speranze,sogni,e cambiamenti in atto.La prima cosa che viene in mente leggendo questa data è FINE DEL MONDO.Tutti sanno che alla fine di qualcosa c'è sempre un nuovo inizio.E' come un ciclo che si ripete,basta osservare la realtà per capirlo.Ci sono cicli economici,sociali,cicli che avvengono nella natura,nell'uomo e in tutto quello che è connesso al TEMPO.Quindi pensare che questa data sia una fine distruttiva di tutto quello che siamo è insensato.
A differenza delle solite profezie che annunciavano sempre ogni tanto la FINE DEL MONDO,per esempio ad ogni cambio di Millennio,caratterizzata da catastrofi naturali che dovevano distruggere tutto il genere umano e salvare i pochissimi eletti(da capire quali...),questa del 2012 non è affatto una cosa del genere.Visto che l'umanità è stata abituata a pensare alla fine del mondo come DISTRUZIONE e non come TERMINAZIONE, tutta la gente pensa ormai a questo ARMAGHEDON come una guerra atomica,catastrofi naturali,fine dell'equilibrio geofisico della Terra,in pratica qualsiasi cosa di distruttivo e triste che annienterà tutto il genere umano...Ma secondo voi potrà mai essere cosi?Per scoprirlo analizzeremo tutti gli aspetti che portano al 2012 con conseguenti deduzioni del lettore.Analizzeremo sia le teorie degli esperti di spiritualità,di scienza,di religione e capiremo come mai c'è tutta questa attenzione al 2012 e alla probabile fine di questa umanità.Perchè proprio il 2012?Andiamo per gradi...
Analizziamo adesso la principale fonte che ha dato il via a tutte le teorie sul 2012....Il calendario Maya! (Figura 1)
Nel nostro calendario moderno, chiamato Calendario Gregoriano, abbiamo giorni, settimane, mesi e anni. Nel Calendario Maya è più complesso. Infatti, in realtà sono tre calendari distinti. Prima di tutto c'è il calendario religioso che richiede 260 giorni per completare un intero ciclo religioso. Ci sono 20 settimane formate da 13 giorni ciascuna. Ogni settimana ha un nome speciale, un logo grafico e un significato univoco associato. Mi ricorda piuttosto gli anni Cinesi che ciclano tra “l'anno del ratto e “l'anno della scimmia ecc., ognuno con la sua speciale immagine e il suo significato. Poi c'è il calendario solare. Ha 365 giorni, come il nostro moderno calendario. È diviso in 18 mesi di 20 giorni ciascuno. Alla fine del ciclo ci sono 5 giorni speciali considerati sfortunati perchè non appartenenti a nessun mese. Ogni mese ha un nome speciale, un logo grafico e un significato particolare.Quindi è possibile, per qualunque data specifica, calcolare la settimana religiosa e il mese solare e predire le influenze che guidano il fato.Ma per capire dove nasce il 2012(come data) dobbiamo vedere un "terzo" calendario.Attraverso gli anni, gli archeologi hanno trovato monumenti scolpiti che registravano il lungo conto per date conosciute nella storia Maya. Una volta che una data veniva fissata nel tempo, era semplice determinare quale fosse il “giorno 1", 11 Agosto 3114 a.C. ed era anche semplice calcolare la data in cui il calendario sarebbe finito – "21 Dicembre 2012".Anche se il calendario termina con questa data non significa che dopo quel 21 dicembre 2012 il mondo scomparirà...solo un incosciente potrebbe pensare questo...Non prendiamoci in giro....!
Quindi per capire cosa succederà o quale implicazione avrà quel giorno o quel periodo sull'intera umanità,dobbiamo prima di tutto analizzare altri fattori come Archelogia,Astrofisica e Astronomia(Scienza pratica in generale). Prima di tutto bisogna analizzare come i Maya divisero le varie Ere Cosimiche, che sono:
1) era dell’acqua
2) era dell’aria
3) era del fuoco
4) era della terra
5) era dell’oro.
Ad ogni era corrisponderebbe una civiltà. Queste ere, con le sue civiltà corrispondenti, sarebbero terminate tutte con dei cataclismi, perché la terra subisce periodicamente degli spostamenti dell’asse del pianeta . Noi ci troveremmo nell’ età dell’oro (ma in realtà a proposito di queste ere vi sono teorie molto divergenti) governata dal famoso Quetzalcoatl e questa nostra era, secondo il calendario maya, terminerebbe tra il 21 e il 23 dicembre 2012. Secondo il ricercatore Maurice Coterell la profezia relativa alla fine nella nostra era deriva da un calcolo della prossima inversione del campo magnetico terrestre, prevista proprio per il 2012. Per quell’anno è previsto un avvicinamento di Venere alla Terra e ciò cagionerà un cambio vibrazionale. L’era in cui viviamo è detta anche era dei pesci e sarà seguita dall’era dell’acquario. Questo era solo per precisare.Ora passiamo ad analizzare quello che interessa il 21 dicembre 2012 dal punto di vista "astronomico".E' ironico (o forse no) che il Calendario Maya sia spesso chiamato “Pietra del sole". Mentre il calendario ha giorni solari, segnando i 365 giorni impegati dalla Terra per ruotare attorno al corpo celeste, è anche vero che il Sole gioca un ruolo chiave nel giorno finale del “lungo conto".Sia la Terra che il Sole ruotano attorno al proprio centro di massa(simile al centro di gravità) chiamato "baricentro".La Terra e il Sole sono connessi dalla forza di gravità che li tira insieme.Comparata alla dimensione del sole, la Terra è come una mosca paragonata ad un gatto! Quindi il centro di massa tra la Terra e il sole è quasi – ma non completamente – il centro stesso del sole.Nel caso di un pianeta della dimensione di Giove(318 volte la Terra) il baricentro è un po' più lontano dal centro del sole. Quindi, man mano che Giove ruota attorno al sole, il sole stesso sta ruotando attorno a quseto punto leggermente decentrato, posizionato appena fuori dal suo centro. Quindi, un pianeta della dimensione di Giove farà in modo che il sole (o qualunque stella) appaia come un po' traballante. Questa immagine mostra come il centro di massa e il baricentro possano essere punto leggermente differenti. Non è completamente accurato e non vuole esserlo!Il baricentro non è un singolo punto nel Sole. Dato che il Sole è una sfera gassosa ruotante, il baricentro forma un cilindro verticale che è parzialmente dentro e parzialmente fuori dal corpo solare principale. Tutti i pianeti hanno questa struttura di cilindro, uno dentro l'altro, in base alla massa relativa e alla posizione dei loro baricentri. Quello di Giove in particolare interseca la superficie solare a 35.9 gradi Nord e Sud. Qui è dove precisamente l'attività delle macchie solari e dei flare inizia e finisce durante ciascun ciclo di 11 anni.Gli scienziati hanno notato che quando Giove e Saturno sono allineati, dallo stesso lato del Sole, l'attività solare è al suo massimo; quando sono presso lati opposti del Sole l'attività solare è al suo minimo.I pianeti aderiscono ad un piano stretto, chiamato eclittica che ricorda un sottile piatto che si estende dall'equatore del sole. I pianeti rimangono appesi qua fuori perchè (in termini semplici) questa è la zona dove la gravitazione del sistema è più forte (Figura 2). I pianeti orbitano attorno al Sole in un piano stretto chiamato Eclittica.Il sole ruota ad un angolo (7.25 gradi), similmente a quello che fa la nostra Terra. Man mano che dondola, sposta i cilindri, causandone lo scontro l'uno con l'altro ed eventualmente distruggendone la superficie. Questo disturbo, per metterla semplicemente, si fa strada verso la superficie ed erutta in macchie solari e flare solari.L'ultimo ciclo solare è avvenuto nel 2001. Ogni ciclo solare attivo ha un periodo in cui i flare sono più forti, solitamente avviene attorno all'equatore solare, chiamato massimo solare.Questo è importante perchè il prossimo massimo solare coinciderà con il 21 Dicembre 2012(che strana coincidenza).I flare solari sono pezzi del sole che saltano nello spazio, liberando radiazioni e forti correnti elettriche che viaggiano nello spazio. Spesso ricadono sulla superficie del Sole. A volte, un flare molto forte, chiamato CME (Coronal Mass Ejection), lascia per la verità il Sole e questa massa mortale viene sparata fuori dal Sole verso i pianeti come un proiettile. Solitamente non colpiscono nulla ma occasionalmente colpiscono un pianeta come la Terra. Molti flare sono piccoli. Ma anche un flare piccolo puo' essere pericoloso. I flare solari e le macchie solari hanno un ciclo medio di 11.120412 anni (stimato tra un massimo solare e l'altro). Ma qualcosa sta influenzando i disturbi solari. Di sicuro, potrebbe essere attribuito alle varie posizioni degli altri pianeti meno massivi, ma potrebbe anche essere qualcosa di addirittura più importante...la Via Lattea.Il nostro sistema solare è parte di una enorme collezione di stelle e pianeti di forma discoidale chiamata Via Lattea. Noi siamo posizionati in qualche punto sul bordo del disco, leggermente verso l'alto sullo stretto disco. Ma molto presto ci sposteremo verso il fondo del disco. Questo cambiamento, dall'alto al basso, inizia il 21 Dicembre 2012 !!! (Figura 3). Nel 2001 il Sole ha invertito i poli magnetici e questo avviene ogni 11 anni.Proprio verso il Solstizio d'Inverno del 2012, i poli del Sole si invertiranno nuovamente. Durante questa inversione ci sarà la tendenza del campo magnetico del Sole ad attrarre il campo della Terra.Visto che i poli magnetici della Terra si invertitanno proprio in quella data ,questo metterà in tensione il pianeta aggravando la situazione in merito a terremoti e vulcani per non parlare della distruzione della distribuzione della rete elettrica dovuta ai flare solari. Infatti il 25 aprile 2007 gli scienziati avvertono, la società è diventata più vulnerabile che mai agli effetti delle tempeste solari.Questa preoccupazione si è confermata lo scorso Dicembre, quando due potenti fiammate solari interruppero il Sistema di Posizionamento Globale e altre tecnologie di comunicazione attraverso il pianeta – un po’ per volta, quando ci si aspettava che l’attività solare fosse generalmente in diminuzione. Tali tecnologie sono capaci di trasmettere e ricevere onde radio attraverso grandi distanze dalla parte più alta dell’atmosfera della Terra.I bagliori iniettano particelle ad alta energia nell’atmosfera superiore del Sole e producono onde radio che dirigono rapidamente verso la Terra. L’arrivo delle esplosione delle emissioni radio in Dicembre ha inondato i ricevitori GPS e ha creato livelli di rumore senza precedenti attraverso un’ampia gamma di frequenze. Questo evento ha segnato la prima volta in cui i ricercatori sono stati capaci di registrare accuratamente la qualità di effetti che tali bagliori hanno sui ricevitori GPS e suggerisce che potrà essere ancora peggio nei prossimi anni, quando il nuovo ciclo solare si avvicinerà al suo massimo... Il nuovo ciclo, identificato come “Ciclo Solare 24” è leggermente indietro rispetto al programma ed è già previsto il suo picco intorno ad Ottobre 2011.Gli scienziati, comunque, sono ancora divisi sulla predetta intensità del prossimo ciclo solare. Dando una definizione numerica delle macchie solari per anno, le due stime in competizione per la massima attività sono 140, con picco nell’Ottobre 2011, e 90, con picco in Agosto 2012. “Sebbene certamente differenti, entrambe le stime sono relativamente moderate”, dice Biesecker. “In confronto, il periodo più attivo nel secolo scorso avvenne nel 1956, quando l’attività delle macchie solari ebbe una media di circa 200”.Gli scienziati stanno osservando continuamente il tempo per il loro potenziale impatto, dice il comitato. Anche durante il minimo solare il pericolo è ancora presente, come evidenziato dalla forte esplosione solare del Dicembre scorso. Questo evento, dicono gli scienziati, può essere un segno di come vanno le cose e di come andranno. Inoltre nel Marzo del 2005 il professore di fisica ed astronomo Scott Hyman dello Sweet Briar College, ha fatto un annuncio sorprendente. Il Dr. Hyman ed i suoi colleghi hanno scritto sulla rivista scientifica Nature, che avevano rilevato qualcosa di straordinario al centro della nostra Galassia, la Via Lattea . Mentre analizzavano le onde radio a bassa frequenza raccolte dal telescopio Very Large Array di Socorro, New Mexico nel 2002, il Dr. Hyman e i suoi colleghi ricercatori hanno rilevato un segnale intermittente che sembrava inviato in modo intelligente.Il segnale consisteva di cinque emissioni radio altamente energetiche di uguale intensità, duravano 10 minuti ognuna e comparivano ogni 77 minuti su un periodo di 7 ore, dal 30 Settembre al 1 Ottobre. La scoperta ha lasciato il Professor Hyman e l’intera comunità di astronomi con un difficile caso enigmatico.La risposta a questi strani brontolii al centro della nostra Galassia è ancora lontana per gli astronomi e gli astrofisici di oggi.Guardacaso i MAYA da superbi astronomi e matematici quali erano, riflettevano anche su ciò che poteva esistere al centro della nostra Galassia. I Maya sapevano esattamente dov’era localizzato nel cielo il centro e avevano un glifo che lo rappresentava, chiamato Hunab Ku dal Dr. Jose Arguelles della Princeton University, ma noto ai Maya come “La Farfalla Galattica (Figura 4). Inoltre, la loro intera cosmologia e calendari estremamente precisi erano basati sull’esistenza e sulla posizione di Hunab Ku e credevano che il futuro del genere umano alla fine dipendesse da ciò che avviene là.Un altro semplice caso?Degli altri cosidetti "casi" che possano portare al 2012 ne parlerò nella seconda parte di questo viaggio che spero possa essere esauriente per capire veramente cosa sta succedendo a livello fisico e spirituale nel nostro pianeta e nella nostra galassia. (1- Continua)
Fabio Sebastio
Collaboratore CUT (Centro Ufologico Taranto)


martedì 20 novembre 2007

"MODERN MECHANIX" DEL 1934 PARLA DEL...MOSTRO DI LOCHNESS


(Cliccare immagine secondaria per leggere articolo in inglese)

ANCORA SFERE VOLANTI: QUESTA VOLTA FOTOGRAFATE IN ARIZONA


(Cliccare sopra immagini per ingrandire)
Questa istantanea è stata scattata alle ore 02:45 pomeridiane circa, del giorno 15 Novembre 2007. Il testimone si trovava nei pressi del cono vulcanico (Red Mountain, Arizona). Il cielo era completamete coperto di nubi e il testimone (rimasto anonimo) ha voluto fotografare il paesaggio. Usando la sua macchina digitale, una FUJI FINEPIX S5000 (3MP che può interpolarsi in 6MP) ha scattato una serie di foto. In una di queste si vede una misteriosa sfera volante sorvolare a bassa quota la montagna. L'immagine delle sfera, a detta del testimone, è stata manipolata artificialmente per mostrare meglio i contorni e l'originale (non manipolata) è in suo possesso e chinque ricercatore serio può richiederla per esaminarla. Il caso è stato evidenziato dal MUFON (Mutual Ufo Network), www.mufon.com

lunedì 19 novembre 2007

"SCIE CHIMICHE" FOTOGRAFATE NEI CIELI DI BARI E TARANTO


Numerosi velivoli non identificati hanno "spruzzato" misteriose scie sopra i cieli di Bari e Taranto, nella mattinata di domenica 11 Novembre 2007. Le foto che vi mostriamo sopra sono state scattate alle ore 09:40 a Bari. Le immagini ce le ha concesse una persona conosciuta e seria che però ha voluto mantenere l'anonimato.E ci giunge notizia che anche a Taranto siano state (e fotografate)avvistate scie di quel genere. Ricordiamo che le cosiddette "Chemtrails" non sono scie semplici di aerei, scie di condensazione che si dissolvono subito nell'aria. Le scie chimiche permangono per ore, ma anche per giorni, si allargano e formano delle nubi artificiali, che in molti casi possono essere nocive per le persone. Secondo documenti USA, le "chemtrails" fanno parte di "armamenti non convenzionali". Stranamente in molti casi di avvistamento di scie anomale, numerosi UFO sarebbero stati avvistati. UFO extraterrestri o meno?

domenica 18 novembre 2007

SCOPERTO UN FOSSILE DI DINOSAURO CHE RUMINAVA ERBA COME LE MUCCHE

Si chiama Nigersaurus taqueti e si è già guadagnato il soprannome di dinosauro "aspirapolvere".
Una recente scoperta ha infatti dimostrato, dopo anni di ricerche, quale fosse il suo vero aspetto, e in particolare quello del suo volto, e quali potessero essere le sue abitudini di vita.
L'esemplare di questo dinosauro dall'aspetto insolito che gli scienziati hanno potuto analizzare risale a 110 milioni di anni fa.
La sua caratteristica più insolita è la struttura della bocca: è infatti formata da ossa trasparenti e due lunghe file di denti sottili, che quando si avvicinano assumono la forma, o almeno l'apparenza di un grande filtro.
L'esemplare di Nigersaurus taqueti fu scoperto nel deserto del Sahara da Paul Sereno e i suoi colleghi, dell'Università di Chicago.
Secondo gli standard dinosaurici, le dimensioni del Nigersaurus taqueti non sono particolarmente grandi, essendo lungo "solo" nove metri.
A essere fuori scala è solo la sua bocca, in proporzione molto più grande che in qualsiasi altro dinosauro della sua taglia.
La sua dentatura ha un aspetto piatto, è lunga più di mezzo metro ed è composta da più di 500 denti.
Non solo, grazie agli studi del teschio del dinosauro eseguiti con tecniche di radiografia, Paul Sereno e i suoi colleghi hanno scoperto che, nelle gengive, dietro a ogni dente se nascondevano altri nove pronti per rimpiazzare l'eventuale perdita di uno.
Un'altra caratteristica molto particolare riguarda la sua colonna vertebrale.
I ricercatori hanno infatti scoperto che le vertebre che la compongono sono molto leggere e sottili, composte per la maggior parte da aria.
"È molto difficile immaginarsi come questo dinosauro potesse convivere con le difficoltà di sopravvivenza che caratterizzavano la sua epoca", afferma Lawrence Witmer della Ohio University, negli Stati Uniti.
Secondo gli studiosi, è molto probabile che l'animale passasse la maggior parte del tempo con la testa a terra, "annusando" il terreno e "ruminando" ogni tipo di erba che potesse trovare al suolo, in modo molto simile a una mucca.
Le prime ossa del dinosauro Nigersaurus taqueti furono scoperte negli anni cinquanta da un gruppo di ricercatori francesi, ma solo nel 1997 il gruppo di ricercatori guidati da Paul Sereno e colleghi sono riusciti a raccogliere ossa che formano quasi l'ottanta per cento del corpo del grande animale.

Fonte: www.newscientist.com

sabato 17 novembre 2007

ANCHE L'AMICO MASSIMO FRATINI DALLA NOSTRA PARTE, CONTRO GLI ATTACCHI VERBALI AI SITI DEL "CUT" E "SEGNIDALCIELO"

COMUNICAZIONE IMPORTANTE

Dopo i continui attacchi verbali propinati ultimamente nei confronti del CUT (Centro Ufologico Taranto) e del sito www.segnidalcielo.it , abbiamo preso da poche ore la decisione improcastinabile di prendere le distanze, a tempo indeterminato, dal forum di www.ufologia.net . E dopo la presa di posizione pubblicata su questo portale, dal titolo "Andiamo avanti per la nostra strada, nonostante qualcuno cerchi di remarci contro" (Categoria Comunicazioni) che difendeva anche l'operato di una persona squisita e onesta, come l'amico Massimo Fratini, ecco che il buon Massimo si schiera completamente a nostro favore e pubblica una sua missiva sul suo sito di informazione libera, ossia www.segnidalcielo.it . E con piacere che viene pubblicata anche qui, nel portale del CUT (Centro Ufologico Taranto), dove l'informazione libera regna sovrana, senza censure nonostante qualcuno cerca di imporre, con mezzucci insignificanti (attacchi verbali su ogni cosa viene pubblicato su sopracitati siti liberi) la legge della verità di comodo. Per fortuna che esiste la democrazia, la quale ha fatto si di prendere la decisione di non partecipare più al forum di www.ufologia.net .
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)
Ecco sotto il commento dell'amico Massimo Fratini

COMMENTO DI MASSIMO FRATINI
Comunico all'amico Antonio De Comite, che mi associo completamente su quanto detto sul sito del CUT Centro Ufologico Taranto, ringraziandolo pubblicamente, riguardo il suo commento di cui sopra è esposto. Purtroppo devo dire che in un recente incontro con un amico che frequenta il forum del portale ufologia.net, mi ha comunicato che ci sono frequenti attacchi nei miei confronti e sulle informazioni, news e articoli che vengono pubblicati sul mio portale www.segnidalcielo.it e sul portale del CUT stesso. Io ho sempre reputato queste persone delle vere "SUOCERE" dell'ufologia, persone che si divertono con limitata coscienza e intelligenza a criticare, giudicare ed attaccare il lavoro di molti ricercatori che cercano in tutti i modi di esporre le notizie, i fatti, contro la disinformazione e quindi senza manipolazione all'origine della notizia stessa. Se tali notizie vengono tradotte con mezzi elettronici, si cerca in tutti i modi di editare e ri-editare tale fonte, senza alterarne i contenuti. Questi attacchi sono privi di ogni significato e lasciano il tempo che trovano. Ricordo a queste persone di riflettere e meditare (se lo sanno fare) e che ogni 7 secondi muore un bambino per fame, pestilenza e altre malattie. Per non parlare delle migliaia e migliaia di morti per le cause di disastri naturali che in questo momento avvolgono un pianeta completamente in agonia. Quindi ci sono tanti problemi da affrontare, ma solo uniti si può combattere per la VERITA' (la grande menzogna tutta da svelare) invece di perdere tempo a screditare, attaccare e denigrare coloro che desiderano un mondo migliore (dato che il fine e questo), mi associo al pensiero dell'amico Antonio De Comite augurandogli che il suo portale abbia vita lunga e prosperità di informazioni.
Massimo Fratini