martedì 27 novembre 2007

PAOLO TOSELLI SPIEGA IL FAMOSO CASO DI TELETRASPORTO DEI CONIUGI "VIDAL" DEL 1968? PARE DI SI, MA...

Leggendo il nuovo numero di "Focus Storia" (Dicembre-Gennaio 2008) troviamo a pagina 39 un articolo di Paolo Toselli, ex ufologo CISU, responsabile principale del Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende Contemporanee che spiega, ovviamente per lui, in termini di leggenda il caso dei coniugi argentini Vidal, i quali nel 1968 ebbero un esperienza di "Teletrasporto, che molti studiosi hanno addebitato agli UFO. Ecco la storia in breve: il 3 maggio 1968 i coniugi Vidal stavano rientrando a casa da una cena con amici. Erano quasi giunti a destinazione, la cittadina di Maipù, vicino a Buenos Aires quando una fitta nebbia avvolse la loro auto e i due caddero in uno stato di incoscienza. Ripresi i sensi, si ritrovarono su una strada sconosciuta ma non in Argentina ma a oltre 6.000 chilometri di distanza, si trovavano i Messico. I loro orologi si erano fermati sull'ora di inzio viaggio e al momento del risveglio erano passate 48 ore. La spiegazione più concreta era quella che i coniugi abbiano avuto un classico fenomeno di "Teleportation", con aspetti collaterali di "missing time". Aspetto da non sottovalutare il fatto che la signora Vidal morì di leucemia all'inizio del 1969, pochi mesi dopo l'avvenimento. E come spiega Toselli ciò? Che è stata tutta una montatura, creata ad arte da un regista argentino di nome Anibal Uset che assieme a un giornalista per pubblicizzare il flm "Che Ovni" (l'UFO") hanno creato il caso. Aspetto da coincidenze strane è quello che i coniugi Vidal guidavano nel mentre del fenomeno anomalo una Peugeot 403 bianca, identica a quella del film. Tutto spiegato quindi? In parte si, anche se non si spiega il caso del "missing time", visto che all'epoca erano scarse le pubblicazioni in merito e non bisogna dimenticare il caso della leucemia della signora. A quanto sembra era sana all'epoca dell'avvenimento ma ebbe una ricaduta paurosa e drammatica dopo il caso, che la portò alla morte in pochi mesi. Quindi secondo noi un caso che non si può chiudere definitivamente e che non si può relegare a mera leggenda metropolitana come quella dell'Autostoppista Fantasma o i Coccodrilli sotto i Tombini.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

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