4 OTTOBRE 1957-2007: 60 ANNI DELLA NOSTRA ASTRONAUTICA CONTEMPORANEA
Il 4 Ottobre 2007 ricorre il 50° anniversario del lancio del 1° satellite artificiale terrestre, lo "Sputnik", messo in orbita dall'URSS in quel lontano 1957, dal Cosmodromo di Baikonur, lo "Space Center" sovietico. In questi strani tempi, dove gli unici argomenti di conversazione sono i dissesti in generale, le furbate della politica, la cronaca nera e il "gossip", parlare di anniversari di una impresa dell'Astronautica, materia ancora piena di enigmi non svelati, che ha inaugurato l'era spaziale e varcato la soglia dell'ultima frontiera per l'uomo, sembra alquanto anacronistico. Mai noi del CUT (Centro Ufologico Taranto) vogliamo farlo lo stesso. Quando quella piccola sfera di 58 centimetri di diametro con le antenne, fu lanciata con il suo razzo vettore, il mondo aprì ad altri orizzonti, che dettero a quei tempi anche una nuova speranza all'Umanità, nonostante si era in piena "Guerra Fredda" tra i due Blocchi occidentale e orientale. In effetti il razzo che mise il satellite in orbita, era destinato a diventare un ICBM, un missile nucleare intercontinentale, tutt'altro che per fini scientifici e umanitari. Gli americani furono battuti sul tempo, anche se entrambe le loro tecnologie spaziali furono anche frutto degli studi degli scienziati nazisti sulle V2, capeggiati da Wherner Von Braun. Inoltre questa missione fu fortemente voluta dal leader del PCUS, Nikita Krusciov, che intendeva celebrare la "Rivoluzione d'Ottobre". Egli aveva riabilitato Sergei Korolev, vittima dei "gulag" staliniani, che in seguito diventò il direttore di Baikonur e che assieme allo scienziato Vassily Mishin furono i padri dello Sputnik. Quest'ultimo nel 1945 era stato inviato in Germania a capo di un "team" di ingegneri per recuperare i progetti delle V2 tedesche. Questo primo satellite artificiale, seguito successivamente dall'americano Explorer 1 e da tante missioni spaziali anche con equipaggi composti da animali come la famosa cagnetta Laika e da astronauti, aprendo la via delle stelle ha permesso lo sviluppo di tante tecnologie oggi in uso, come ad esempio la minituarizzazione dei circuiti elettronici, la diffusione domestica dei computer, le telecomunicazioni e le dirette televisive dall'altro capo del mondo e soluzioni tecnologiche on ogni campo delle scienza: dalla telemedicina alle padelle che non fanno attaccare i cibi. Inoltre questa impresa ha fatto dire all'epoca al premio Nobel delle Letteratura, Salvatore Quasimodo: "che l'uomo in una serena notte di Ottobre aveva messo altri luminari in cielo, uguali a quelli della notte della Creazione del Mondo". Qualcuno in quest'epoca di globalizzazione e di cosiddetta razionalità, sente ancora nel cuore questi significati?
Franco Pavone
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)
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