lunedì 23 luglio 2007

IL LATO OSCURO DELLE "ALIEN ABDUCTIONS"


Ormai le cosiddette “abductions” (rapimenti) sono entrate nell’Ufologia come parte integrante, probabilmente a partire dal caso degli Hill del 19 Settembre 1961, e vengono studiate in quanto tali. Ma oltre ai normali casi di abduction, spesso vi sono altri casi nei quali si va al di là del “semplice” rapimento, come se questo non fosse già di per sé un elemento sconcertante, e viene toccata anche la sfera sessuale del soggetto. Di questi episodi abbiamo traccia sin dal lontano 1957, quando un giovane di nome Antonio Villas-Boas, diede inizio a questa antica quanto oscura fenomenologia. Per la precisione il fenomeno ha luogo la sera, tra le 21 e le 22, del 14 Ottobre 1957 nei pressi di São Francisco de Sallas, quando il giovane, che stava arando da solo il campo e che la sera prima assieme al fratello aveva scorto una luce nel cielo, osserva una strana luce che sembra dirigersi verso di lui. Questa luce, che è un vero e proprio oggetto, atterra su tre zampe metalliche e alcuni esseri portano Antonio sulla “macchina”. Qui, dopo essere stato svestito, cosparso di uno strano liquido ed avergli prelevato del sangue, in una sala, appare una donna – dirà Antonio“dal corpo bellissimo ma cosparsa di lentiggini” – e con questa ha un rapporto sessuale. Infine la donna se ne va e Antonio viene fatto rivestire e riportato al suo trattore, dal quale sarebbe mancato, secondo i suoi calcoli, ben sette ore e mezza. Non c’è che dire, un caso avvolto dal più assoluto mistero. Ma accade altre volte che il rapitore è più fortunato e che gli venga offerta una spiegazione al suo rapimento. È ciò che accadde in un secondo caso, dieci anni dopo, la notte del 6 Ottobre 1967, al giovane irlandese Eugene Browne. Siamo a Belfast, il giovane ritorna a casa da un jazz-club quando, giunto in periferia, scorge un oggetto dirigersi verso di lui. Da questo esce un raggio che avvolge il giovane, facendolo svenire; risvegliatosi, si ritrova su un tavolo in una stanza rettangolare e legato ai polsi. È circondato da quattro uomini e da una donna, anche questa con un corpo bellissimo, labbra sottili, zigomi alti e pelle cosparsa di lentiggini. Il ragazzo viene liberato e ha un rapporto sessuale con la ragazza, durante il quale viene detto al giovane che “loro”provenivano da un’altra Galassia e che volevano il seme di uomini terrestri. Inseguito il ragazzo viene addormentato e lasciato in un campo quattro chilometri e mezzo dal luogo del rapimento. Che sia questo il vero obbiettivo di questi rapimenti a sfondo sessuale? “Collezionare” sperma umano? Non dimentichiamoci che fenomeni analoghi sono avvenuti anche a carico di donne, con il prelievo di ovuli o addirittura l’impianto di un feto (i “nostri” ibridi?). Del resto l’idea di un ibrido umano-alieno non è nuova al mondo ufologico, ed è stata ampiamente trattata in vari romanzi fantascientifici e serie televisive dedicate all’argomento (una su tutte X-Files). È interessante notare l’aspetto morfologico di queste donne: labbra sottili, zigomi alti,capelli quasi bianchi, pelle bianchissima cosparsa di lentiggini; queste sono caratteristiche note agli ufologi che si interessano della faccenda “ibridi” (si vada avedere le teorie del Dott. Hopkins). Inoltre non è neanche chiara la funzione di tali ibridi e la posizione in cui devono essere inseriti nell’ambito ufologico. Domande che rimarranno ancora a lungo senza una risposta. Spingendoci ancora più in là, non è da escludere neanche che questi nostri “figli” siano già in mezzo a noi, occupando magari posizioni di rilievo all’interno della società, e preparando, forse, la strada ad eventuali visitatori, i loro padri “genetici”, in un futuro non tanto lontano. Probabilmente, un giorno, questi ibridi saranno l’unico mezzo di collegamento (e comunicazione?) che avremo con i cosiddetti “grigi”, o qualsiasi altra razza a noi ignota.
Andrea Gemmato
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

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