martedì 6 maggio 2008

ARCHEOLOGIA: L'ASFALTO DEGLI OLMECHI

Cosa ci facevano 250 Kg di lastre di asfalto dentro un pozzo nel sito olmeco di Paso los Ortices? E' quanto si è chiesto l'archeologo Carl Wendt della California State University di Fullerton, che aveva scoperto il materiale durante gli scavi condotti nella località. Fiorita nel Messico del sud fra il 1.200 e il 400 a.C., la civiltà olmeca è nota soprattutto per realizzazioni monumentali come le celebri teste colossali di basalto. Ma mentre queste ed altre raffinate opere d'arte sono chiaramente da ricondurre a una ristretta élite, ben poco si sa della vita del grossi della popolazione, costituito da contadini. Wendt propone adesso che la tecnologia dell'asfalto fosse padroneggiata anche dalle masse. Non solo le fonti di bitume sono troppo diffuse per essere state controllate tutte dall'élite, ma si sono trovate tracce della produzione dell'asfalto all'interno di comuni abitazioni. Wendt ha ricostruito assieme ai suoi collaboratori la tecnica, che consisteva nel mescolare con piante locali il bitume raccolto dagli stagni, e nel cuocere la miscela in forni di argilla. L'asfalto veniva usato principalmente per impermeabilizzare le barche: gli Olmechi vivevano in gran parte lungo corsi d'acqua, e la navigazione era essenziale per la loro economia. Wendt sta cercando di identificare con analisi chimiche i luoghi d'origine dell'asfalto, per ricostruire le rotte commerciali olmeche.

Fonte: Rivista "Darwin, bimestrale di scienze, Numero 25, Maggio/Giugno 2008, pagina 13"

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