MARTE, ECCO IL LUOGO IDEALE PER AVER OSPITATO LA VITA
C'é un luogo su Marte che più di ogni altro sembra il posto più adatto per aver potuto ospitare la vita o almeno i suoi mattoni precursori. Si tratta di un antico lago ora asciutto scoperto dalla sonda della Nasa Mars Reconnaissance Orbiter. Ne sono convinti i ricercatori coordinati da John Grant dell'università dell'Arizona che hanno annunciato la scoperta sulla rivista Geology. Le immagini, inviate dalla fotocamera Hirise ad altissima risoluzione a bordo della sonda, hanno permesso di individuare un sottile velo di minerali argillosi che copre i sedimenti del lago. "L'argilla - spiega il coautore dello studio Alfred McEwen dell'università dell'Arizona - è un materiale che si forma in presenza di acqua, soprattutto idrotermale". Ingredienti che secondo gli esperti, in particolari condizioni di temperatura e pressione, possono innescare reazioni da cui possono nascere i mattoni della vita e che fanno dell'antico lago ora prosciugato "un ambiente potenzialmente adatto ad ospitare la vita". Il luogo, aggiunge, è il candidato ideale per una spedizione robotica e anche per una missione di andata e ritorno che raccolga campioni da esaminare dal vivo. "Se cercassimo sulla Terra un ambiente dove sono preservate le firme collegate alla vita, vedremmo qualcosa di molto simile a quello che è stato osservato su Marte" ha sottolineato Grant. Il lago marziano secondo i calcoli dei ricercatori conteneva un volume d'acqua considerevole (4.000 chilometri cubici di acqua), maggiore di quello del lago Huron, in America Settentrionale. La forza dell'acqua, spiegano i ricercatori, avrebbe anche rotto gli argini del lago e generato quello che dalle foto sembra il letto di un torrente che scende lungo un fianco del cratere. Proprio questa 'via di fuga' osserva Grant, avrebbe svuotato il cratere dopo avere ospitato l'acqua per migliaia di anni, anche se il lago, aggiunge, si sarebbe riempito nuovamente per asciugarsi del tutto dopo alcune centinaia di anni. Nel lago è stata scoperta anche la prima megabreccia da impatto osservata su Marte: enormi blocchi rocciosi che secondo gli esperti sono i detriti saltati in aria e poi ricaduti quando vi è stato l'impatto, verosimilmente da parte di un meteorite, che ha formato il cratere.
Fonte: www.ansa.it
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