lunedì 10 marzo 2008

IL MENSILE "ARCHEO" PUBBLICA UN ARTICOLO SU UN VERO "OOPART"


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Lo splendido e autorevole mensile di Archeologia (Archeo, anno XXIV, numero 3, marzo 2008) pubblica una interessante intervista agli scopritori (in Iran) di uno scheletro di una donna, con cranio idrocefalo e con la presenza (nell'orbita oculare sinistra) di una protesi oculare, con lamine d'oro, risalente a circa 5000 anni fa (per maggiori informazioni vista la sezione Archeologia del blog). Il professore Costantini Lorenzo intervistato (assieme al professore Mansour Sajjadi), anche se non accenna la parola OOPART (Out of Place Artifact) afferma, tra le altre cose, che "E' veramente difficile per noi comprendere come un artigiano del III millennio sia riuscito, senza il supporto di apparati di ingrandimento, a compiere questo lavoro, quando noi, per renderci conto di come la foglia d'oro sottilissima (siamo nell'ordine dei centesimi di millimetro) fosse stata applicata all'interno di minuscole venature sparse su una superficie convessa di appena 3 cm di diametro, abbiamo usato tecnologie avanzatissime..."(pagina 48). Anche se il professor Costantini non l'abbia ammesso pubblicamente, si rende conto che 5000 anni fa è un enigma effettuare ciò, ammesso che 5000 anni fa non disponessero di tecnologie avanzatissime come oggi. Ma se Costantini lo avesse affermato pubblicamente, avrebbe creato "turbamento" nell'Establishment accademico. Comunque la rivista "Archeo" resta per davvero il punto di riferimento serio dell'Archeologia, in tutte le sue diramazioni. Aperta a qualsiasi ipotesi, anche azzardata.

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