giovedì 14 febbraio 2008

SCOPERTO UN SISTEMA SOLARE IN MINIATURA A CIRCA 5000 ANNI LUCE DALLA TERRA

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Gli astronomi che lo hanno scoperto lo hanno chiamato "sistema solare in miniatura". E' quello che si sviluppa attorno ad una stella che dista dalla Terra circa 5.000 anni luce. Qui sono stati individuati due nuovi pianeti - al momento chiamati con le sigle OGLE-2006-BLG-109Lc e OGLE-2006-BLG-109Lb.- paragonabili, per dimensioni, ai pianeti giganti che ruotano attorno al nostro Sole, Giove e Saturno. La scoperta proviene da un team di ricercatori di 11 Paesi tra cui hanno avuto un ruolo fondamentale astronomi di Campo Catino (Frosinone) e Arcetri, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, i quali hanno utilizzato vari potenti telescopi al mondo. "La stella madre del lontano sistema solare ha dimensioni che sono circa la metà del nostro Sole e i due pianeti distano da essa rispettivamente 345 e 690 milioni di chilometri (la Terra dista dal Sole 150 milioni di chilometri)", spiega Mario di Sora, Direttore dell'Osservatorio di Campo Catino. "I pianeti sono stati messi in luce utilizzando la tecnica nota come "microlente gravitazionale", continua il Direttore dell'Osservatorio. Questa tecnica è particolarmente efficace nel rilevamento di pianeti anche di piccola taglia. Quando un corpo massiccio transita dinanzi ad una sorgente luminosa, ad esempio una stella, ne "deflette" la luce proprio come una lente, d'accordo con le previsioni della relatività generale di Einstein. Per questo, osservando una certa sorgente, se ne può talvolta seguire l'inattesa evoluzione luminosa, eventualmente riconducibile al passaggio, tra l'osservatore e la stella lontana, di un terzo corpo. Studiando in dettaglio il fenomeno, si può stimare se l'intruso è di fatto un pianeta. Si tratta di una tecnica assai potente, con l'unico limite dell'irripetibilità dell'evento.
Il fenomeno è assai difficile da evidenziare perché occorre che l'osservatore, la stella e il pianeta si trovino esattamente su una medesima linea. Le ricerche di pianeti extrasolari mediante tecnica del "microlente gravitazionale" si concentrano in direzione del centro della Via Lattea, che si staglia tra le costellazioni del Sagittario e dello Scorpione, dal momento che in quella direzione la densità stellare è tale che si possono monitorare contemporaneamente un grandissimo numero di sorgenti. Ad oggi sono 234 i sistemi planetari scoperti attorno ai quali ruotano una o più stelle che, complessivamente, sono 273. Al momento, tuttavia, nessun pianeta presenta caratteristiche simili alla Terra, ad eccezione di uno, ma ciò non tanto perché non ne esistono, ma perché sono troppo piccoli da individuare con i telescopi attuali. L'unico pianeta con caratteristiche terrestri è Gliese 581-d, il terzo pianeta della "nana rossa" (un tipo di stella) nota come Gliese 581 che si trova a circa 20 anni luce dalla Terra. Esso si trova in quella che viene chiamata "zona abitabile", ossia la giusta distanza dalla stella madre dove l'energia di quest'ultima permette al pianeta di avere acqua liquida, fondamentale per la vita. La ricerca di pianeti extrasolari da Terra utilizza varie metodologie, oltre a quella della microlente, che vanno dallo studio delle eclissi prodotte dai pianeti sulla stella madre alla ricerca di polvere interstellare indice della possibile presenza di pianeti. Nel 2006 è stato lanciato il primo satellite, Corot, con lo scopo principale di cercare pianeti extrasolari. Recentemente poi, la sonda Deep Impact, lanciata per studiare una cometa, ha aperto i propri telescopi di bordo alla ricerca di pianeti al di là del nostro sistema solare. Numerose sono le missioni in programma per i prossimi anni, le quali grazie a strumentazioni sempre più sofisticate dovrebbero essere in grado di osservare pianeti come la Terra e se esiste anche analizzare l'atmosfera che li circonda. E da ciò trovare eventuali tracce di vita.

Fonte: www.repubblica.it

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