mercoledì 1 agosto 2007

PRIMA DI "ROSWELL"...PRIMA DI "AURORA"


Sopra, in apertura, un articolo del "The Cincinnati Commercial" del 30 Ottobre 1865 che parla di uno "strano incidente" aereo.


Settantasette (77) eventi di presunti UFO crash si sarebbero verificati nel corso degli ultimi 60 anni. Cosi ha affermato l’ex ministro alla Difesa Canadese, Paul Hellyer, ad inizio anno 2007. Settantasette oggetti “alieni” caduti in varie parti del globo terracqueo. Capostipite e mitologico è stato senza dubbio l’UFO caduto a Roswell (New Mexico) nei primi giorni di luglio dell’anno 1947 e dove secondo molti era di origine extraterrestre ( o viaggiatore temporale, vedesi mio articolo “Roswell: e se il Top Secret non riguardasse gli extraterrestri?”). Ma prima dell’evento plurinominato di Roswell, c’è stato quello di Aurora (Texas), avvenuto nell’aprile del 1897, dove oltre alla caduta di una “Airship”, si sarebbe recuperato il pilota, il quale sarebbe stato sepolto nel cimitero cittadino. Eventi (Roswell e Aurora) che avrebbero creato, senza volerlo, oltre ad un interesse tra studiosi anche una creazione di libri, magliette, gadgets, documentari e film, a dimostrazione che il mito non ha fine. E prima di loro? Apparentemente nulla, ma la scoperta di due (2) articoli, di giornali dell’epoca locali, pone sotto una luce diversa il problema degli UFO caduti, anzi si potrebbe creare un altro capitolo, non solo sull’evento ma anche domandarsi (se i fatti sono veri), che fine hanno fatto i rottami? E se i fatti che stiamo per narrare si sono verificati realmente e dei rottami poi in seguito son spariti è dovuto magari all’esistenza di un fantomatico e presunto MJ-12 “antelitteram”? E parliamo degli anni…1864 e 1887. Ecco in dettaglio gli avvenimenti dell’epoca:
Settembre 1864
James Lumley, un cacciatore di Rocky Mountain, già avanti negli anni e specializzato nella caccia con l'uso delle trappole era ospite per alcuni giorni all'Everett House e aveva raccontato ai presenti questa strana storia accaduta nella parte alta del Missouri, a circa 120-160 km dalle Great Falls, nelle vicinanze di un luogo denominato, Cadotte Pass (Passo di Cadotte).
Era da poco tramontato il sole quando egli scorse in cielo una luce brillantissima, che si muoveva con grande rapidità verso Est. Essa rimase integra e visibile per alcuni secondi poi scoppiò e si separò in tante particelle. Qualche minuto dopo si udì distintamente un'esplosione di così tale entità che il terreno iniziò a sussultare e tutto intorno si iniziò un suono rimbombante e cupo, poi arrivò un vento fortissimo che, però, smise quasi subito e, infine, un particolare odore di zolfo intrise l'aria. Nei giorni che seguirono l'avvistamento della luce, egli si addentrò nei boschi e, ad una distanza di circa due miglia, scoprì un sentiero alquanto strano che pareva come "passato attraverso" la foresta: sul terreno vide parecchi rami assai larghi, alberi giganti estirpati o spezzati via direttamente alla base da una forza spaventosa; osservando poi le cime di alcune colline notò che erano state come "raschiate" mentre il terreno sembrava letteralmente "arata" in diversi punti. Tutto intorno c'erano comunque chiari segnali di ampie distruzioni. Così, seguendo questa pista di devastazione, egli poté presto constatare che la causa di ciò risiedeva in una specie di enorme masso infilatosi nel versante di una montagna. Fino a questo momento la storia non lascia adito a dubbi: era una meteora luminosa, esplosa in aria e poi separatasi in tantissime particelle.
Tuttavia, il seguito della testimonianza di Lumley lascia trasparire qualche dubbio su tale ipotesi. Egli, infatti, dichiarò di aver notato diversi particolari interessanti:
1- la grossa pietra conficcatasi nella montagna sembrava divisa in due sezioni;
2- tali sezioni mostravano in diversi punti la presenza di curiosi disegni simili a geroglifici;
3- trovò frammenti di una sostanza rassomigliante al vetro;
4- notò anche la presenza, in qua e in là, di strane chiazze causate, forse, da un liquido.
Così, in virtù di tale osservazioni, egli si fece l'idea che i geroglifici fossero stati creati da mani umane e la stessa enorme pietra fosse, in realtà, nient'altro che un pezzetto di un immenso corpo che potrebbe essere stato usato da esseri animati per chissà quali fini.
Un evento davvero eccezionale questo confermato anche dalla testimonianza nello stesso mese di settembre di molte persone che avevano dichiarato di aver visto qualcosa di assai luminoso attraversare il cielo ed esplodere o separarsi in tante particelle. Meteorite o nave spaziale? Il mistero continua anche se la presenza di strani geroglifici potrebbe far propendere l’ago della bilancia verso la secona ipotesi. C’è comunque chi insinua ancora dubbi su questo caso, definendolo un falso creato ad arte, creato per far vendere di più il quotidiano, avvalendosi anche di alcune contraddizioni come quella che la località di "Cadotte Pass" vera e propria non esisterebbe ma ci sarebbe, invece, solo la località di "Cadotte Creek", nel Montana occidentale. Ma questo non ridimensiona il caso, che sembrerebbe davvero interessante e inquietante.

Giugno 1887
35 miglia a nord-ovest di Benkelman, Contea di Dundy, John W. Ellis assieme a tre suoi mandriani e ad altri cowboys, erano impegnati a radunare del bestiame. Ad un certo momento furono spaventati da un terrificante rumore, simile ad un ronzio, proveniente da sopra le loro teste. Girando gli occhi, videro un corpo splendente cadere come un peso sulla terra. L'impatto avvenne oltre il punto dove si trovavano in quel momento e l'oggetto rimase nascosto alla loro vista a causa della presenza di un argine. Nel punto esatto in cui l'oggetto aveva toccato terra, il terreno era sabbioso e privo di erba ma la sabbia risultava fusa per una profondità indefinita ed occupava un'area di 6 metri di larghezza per 9 di lunghezza e la materia liquefatta stava ancora ribollendo e sibilando. Successivamente, avrebbero rinvenuto tanti pezzetti di macchinari e frammenti di ruote di ingranaggi sparsi tutto intorno e, infine, avrebbero assistito all'epilogo finale: ovvero l'oggetto sarebbe diventato totalmente incandescente per il gran calore sviluppatosi al suo interno. Il calore era così intenso che attorno ad ogni frammento l'erba risultava seccata per una grande distanza tutto attorno e risultava impossibile a chiunque avvicinarsi. Il gruppo di mandriani rinvenne la parte più importante della carcassa e uno di loro, avvicinatosi troppo, svenne guardando fisso ad essa. Il suo viso era pieno di vesciche e i suoi capelli sierano tutti arricciati. Essendo impossibile avvicinarsi al misterioso visitatore in quel momento e rispetto al punto in cui si trovavano, la comitiva tornò indietro. Il mattino seguente un gruppo di loro ritornò sul luogo del disastro. Alcuni pezzi risultavano già raffreddati abbastanza da poter essere esaminati da più vicino. Il metallo raccolto rassomigliava a rame ma era estremamente più lucente e resistente. L'oggetto, che risultò avere una forma cilindrica, venne stimato in una lunghezza di 20 metri per una larghezza di circa 3 metri. Fin qui la notizia ufficiale del caso, apparsa sul The Nebraska State Journal del 7 Luglio 1887, ma anticipando Roswell di 40 anni, ecco che spuntano le versioni di comodo e due giorni dopo, per questo avvenimento, si inaugura un infruttuoso “coverUp”. E si afferma che (mancando all’epoca di Palloni Sonda, Illusioni Ottiche o Velivoli sperimentali) sotto un'improvvisa e battente pioggia, diversi elementi dell'oggetto salvatisi nello schianto, si erano letteralmente dissolti alla presenza di una dozzina di testimoni, "come un cucchiaio di sale nell'acqua". Quindi si cercava con un colpo di spugna improvviso di nascondere l’evidenza di un crash UFO clamoroso ma senza riuscirci, visto le testimonianze attendibili, effetti fisici, materiali recuperati. E stiamo parlando del 1887? Prima di Aurora e Roswell. Che fine hanno fatto quei resti metallici e il corpo del presunto Ufonauta? Esisteva un Majestic 12 già nel 1887? Domande che probabilmente rimarranno senza risposta, fino a quando qualcuno andrà su quei luoghi, magari andando a sentire le voci di paese. Chissà da qualche fattoria potrebbe uscire un rottame “alieno”.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

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