GLI "HANGAR" ALIENI SULLA LUNA?... DUE SEMPLICI CRATERI
Sopra la zona selenita dove si dimostra che (a foto capovolta) gli hangar lunari sono "solo" due crateri denominati "Wallace"
ESCLUSIVA NAZIONALE
Ancora una volta, siamo costretti ad illustrare un ennesima burla ufologica che da anni circola sul web e sulle riviste ufologiche mondiali (e non). Parliamo questa volta del nostro satellite naturale, quella Luna che da anni ha fatto (e continua a farlo) scrivere fiumi di inchiostro su problematiche reali come fenomeni luminosi transienti e UFOs ma anche su discorsi fumosi e senza senso, ammantati dalla nebbia dell’inganno e del falso, come il presunto NON sbarco americano sul territorio lunare o più recentemente dal video di un astronave extraterrestre, posata su un cratere lunare, che sembra quel che resta (secondo chi scrive) di un modellino di un nuovo film giapponese di Godzilla o Gamera. E tra i tanti “fake” che all’inizio sembravano dannatamente “veri” c’era anche quello della foto che (apparentemente) dimostrava la presenza sulla Luna di costruzioni che ricordavano dei veri e propri “Hangar”, ricoveri o entrate per “dischi volanti” provenienti da chissà dove. Aspetto paradossale è quello che questa foto è stata acclarata in un libro di divulgazione ufologica, uscito nel 2005, scritto da un noto ufologo e sociologo italiano e pubblicato da una casa editrice toscana. Infatti nelle tavole a colori di questa opera e precisamente alla Tavola VII c’è scritto in maniera testuale immagine al naturale e ingrandita scattata dal Lunar Orbiter nel 1966 in cui è possibile osservare due formazioni simili a . Se un noto ufologo italiano, di fama nazionale, afferma che sono simili a edifici vuol dire che sono “artificiali”, quindi una scoperta sensazionale che dimostrerebbe che per davvero sulla Luna ci sono costruzioni artificiali di origine extraterrestre. Ma purtroppo, questa certezza “di Stato” si scioglie come neve al sole.
Le foto in questione che ritraggono i presunti “hangar” sono sfocate, primo sinonimo di qualcosa che non può essere quello che sembra, nel senso che una foto sfocata non dice nulla di concreto e certo. Seconda cosa esistono foto con una definizione migliore che dimostrano invece che quel che sembrano “hangar”, sono in realtà due conformazioni crateriche. Le foto furono scattate dalle missioni USA, del 1966 dalla cosidetta missione Lunar Orbiter, che aveva il compito, in piena Guerra Fredda, di individuare le aree più adatte a far scendere i primi astronauti, cosa avvenuta pochi anni dopo. Essendo le missioni Lunar più pericolose, le sonde erano senza pilota, quindi degli UAV spaziali umani “antelitteram”. La prima missione partì da Cape Kennedy il 10 Agosto 1966 e una volta giunta sulla Luna scattò numerose foto del territorio selenita, indicando che la Luna non era un corpo morto e privo di vita, ma geologicamente attivo. E tra le tante foto scattò le zone vicino al cosidetto Wallace Crater.Il cratere selenita denominato Wallace (dal nome del naturalista e scienziato britannico in tematiche biologiche, Alfred Russel Wallace) è inondato da lava lunare. Questa conformazione naturale è situata (per la precisione) nella zona S/E del Mare Ibridum. Quelli che erano identificati come “hangar” in realtà sono due crateri più piccoli denominati Eratosthenes 1 e 2. Il bordo del cratere Wallace ha una forma quasi poligonale ma rotta a S/O. Le prime foto che furono analizzate e divulgate e di pessima qualità, tanto che qualcuno ha, addirittura, “perfezionato” la foto per farla apparire decisamente “anomala”. Ma, come si affermava in precedenza, esistono delle foto in ottima risoluzione, della stessa zona e ruotate di 180°. Il risultato è sbalorditivo. Gli hangar si tramutano di incanto per quel che realmente, sono. Due piccoli crateri, di origine semplice e naturale. Come si può notare, la foto è quella della stessa zona, con il cratere Wallace (quello più grande) a forma quasi pentagonale. E come si nota gli hangar, i due più piccoli, sono crateri. Come si evince l’Ufologia nuova e indipendente si deve muovere cosi, anche ridimensionando casi “sensazionali”, che restano tali e niente più. Mentre c’è sempre qualcuno che continua ad affermare che queste foto dimostrano prove inequivocabili di strutture artificiali extraterrestri. Bontà sua.
Le foto in questione che ritraggono i presunti “hangar” sono sfocate, primo sinonimo di qualcosa che non può essere quello che sembra, nel senso che una foto sfocata non dice nulla di concreto e certo. Seconda cosa esistono foto con una definizione migliore che dimostrano invece che quel che sembrano “hangar”, sono in realtà due conformazioni crateriche. Le foto furono scattate dalle missioni USA, del 1966 dalla cosidetta missione Lunar Orbiter, che aveva il compito, in piena Guerra Fredda, di individuare le aree più adatte a far scendere i primi astronauti, cosa avvenuta pochi anni dopo. Essendo le missioni Lunar più pericolose, le sonde erano senza pilota, quindi degli UAV spaziali umani “antelitteram”. La prima missione partì da Cape Kennedy il 10 Agosto 1966 e una volta giunta sulla Luna scattò numerose foto del territorio selenita, indicando che la Luna non era un corpo morto e privo di vita, ma geologicamente attivo. E tra le tante foto scattò le zone vicino al cosidetto Wallace Crater.Il cratere selenita denominato Wallace (dal nome del naturalista e scienziato britannico in tematiche biologiche, Alfred Russel Wallace) è inondato da lava lunare. Questa conformazione naturale è situata (per la precisione) nella zona S/E del Mare Ibridum. Quelli che erano identificati come “hangar” in realtà sono due crateri più piccoli denominati Eratosthenes 1 e 2. Il bordo del cratere Wallace ha una forma quasi poligonale ma rotta a S/O. Le prime foto che furono analizzate e divulgate e di pessima qualità, tanto che qualcuno ha, addirittura, “perfezionato” la foto per farla apparire decisamente “anomala”. Ma, come si affermava in precedenza, esistono delle foto in ottima risoluzione, della stessa zona e ruotate di 180°. Il risultato è sbalorditivo. Gli hangar si tramutano di incanto per quel che realmente, sono. Due piccoli crateri, di origine semplice e naturale. Come si può notare, la foto è quella della stessa zona, con il cratere Wallace (quello più grande) a forma quasi pentagonale. E come si nota gli hangar, i due più piccoli, sono crateri. Come si evince l’Ufologia nuova e indipendente si deve muovere cosi, anche ridimensionando casi “sensazionali”, che restano tali e niente più. Mentre c’è sempre qualcuno che continua ad affermare che queste foto dimostrano prove inequivocabili di strutture artificiali extraterrestri. Bontà sua.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)
Nessun commento:
Posta un commento