venerdì 20 luglio 2007

TORRE DI BABELE, ALIENI E ASCENSORE SPAZIALE




Uno dei capitoli più interessanti delle storie legate alla Bibbia è quello della leggendaria Torre di Babele , icona religiosa che dava ennesimo risalto alla potenza di Dio che confondendo i vari dialetti ai suoi costruttori , ne impediva la realizzazione completa , da qui il nome Babele , che oggi si configura nel significato di confusione, disorganizzazione o anche imprevisto e come teoria del caos , teorizzata a suo tempo dallo scrittore Michael Crichton nel suo popolare romanzo Jurassic Park , dove si asserisce che il nostro mondo oltre a essere diviso da tante lingue e idiomi , oltre che da idioti , è governato dall’imprevisto e che se anche la nostra vita può essere incanalata lungo binari organizzati , c’è appunto l’incognita che rompe gli equilibri , giustappunto la teoria del caos , che nel caso del romanzo di Crichton è però coadiuvata dall’avidità e dall’imperizia dell’uomo stesso , che pone l’interesse personale davanti al bene comune , oppure se uno è credente può immaginare che sia Dio stesso che continua a confondere le acque , come retaggio di una antica Torre di Babele contemporanea . Per offrire un esempio chiaro e semplice : se chiunque di noi deve recarsi sul luogo di lavoro ad un orario prestabilito , usando la sua auto e percorrendo un determinato percorso giornaliero , l’imprevisto può essere rappresentato da un inopportuno incidente automobilistico o da altre cause imprevedibili , che bloccando l’arteria stradale impedisce l’arrivo all’orario consueto, ma se nello stesso tempo decidiamo di servirci dell’autobus e non della nostra auto ,che ovviamente fa un altro percorso preferenziale , ci arriviamo in tempo utile , e dopo questo si potrebbero fare tantissimi esempi di imprevisti della vita . Questa è la teoria del caos . Ritornando alla mitica Torre , religiosamente parlando essa rappresentava secondo gli studiosi il desiderio o la brama degli uomini di raggiungere il cielo , guardare cosa c’era oltre e scorgere il proprio o i propri “ creatori “ e cercare di eguagliarli , ma per altri ricercatori di frontiera era un qualcosa di più esogeno al nostro pianeta , un qualcosa che aveva a che fare con “ altri esseri “ che per mezzo di questo ciclopico manufatto , si dice edificato con tecnologie superiori , era una sorta di attracco spaziale ante-litteram , costruito secondo gli storici delle religioni nella mitica città di Babilonia , che si ubicava nell’odierno Irak , e che stranamente veniva chiamata la Porta di Dio , come un antesignano STARGATE , la soglia delle stelle . All’epoca la divinità di Babilonia più venerata era Marduk , che taluni ritengono essere un alieno che si serviva della Torre come attracco per i suoi ordigni spaziali .L’edificio dove egli dimorava , a detta degli studiosi non allineati , una antica base extraterrestre secondo i fautori della teoria esogena , era costellato al suo interno da mattoni smaltati d’azzurro con divani in oro e dove si pensava che Marduk si recasse per “riposarsi “. Gli antichi Babilonesi chiamavano questa gigantesca costruzione con l’antico nome di Etemenanki , che significava la Casa delle Fondamenta del Cielo e della Terra , e il nome è tutto un programma . Pare che essa fu distrutta da un fuoco venuto dal cielo , che si può interpretare : come un raggio mortale di una energia sconosciuta oppure come una meteora o ancora come fulmini scagliati da Dio , retaggio di una ennesima piaga d’Egitto o come la terrificante energia che distrusse Sodoma e Gomorra . Si teorizzava inoltre che la Torre superasse i 100 metri di altezza e in effetti probabilmente i costruttori guidati dall’ideatore della Torre , Nimrod , volessero superare in altezza il monte Ararat , dove si sarebbe arenata un’altra icona biblica : l’Arca di Noè , e da quella sommità scagliare dardi contro Dio per costringerlo a non ripetere un altro Diluvio Universale , e per questo motivo si beccarono le sue devastanti ritorsioni . Detto questo e tornando ai nostri tempi , c’è un progetto recente che autorizza degli arditi accostamenti al mito della Torre di Babele e cioè il cosiddetto “ ascensore spaziale “ che rinverdisce il mito dell’uomo che vuole raggiungere Dio e toccare il cielo oppure superare il confine dell’atmosfera terrestre e guardare oltre . In questo caso in maniera più pragmatica , l’idea è quella di trasportare carichi o astronauti in orbita verso le stazioni spaziali , senza utilizzare razzi o combustibili , ma servendosi appunto di questo montacarichi stellare . Esso consisterebbe in un cavo attaccato alla superficie della Terra e proteso verso lo spazio esterno , sistemandolo in modo che la forza centrifuga sia superiore alla gravità totale del nostro pianeta e agganciandolo ad un contrappeso che lo terrebbe fisso in maniera geosincronica , contrappeso che potrebbe anche essere un piccolo planetoide immesso nell’orbita terrestre o addirittura agganciato ad una stazione spaziale. L’ascensore spaziale , chiamato anche “ponte spaziale “ o “ scala per le stelle “ , come da Babeliana memoria , è un progetto per ora ipotetico , con una sua lunghezza di decine di migliaia di chilometri e un cavo portante immobile e teso con la cabina che si muove su di esso . Chiaramente dovrebbe essere fatto di un materiale (nanotecnologie ? ) resistente a tensioni enormi , più duro del diamante , e superare i pericoli dello spazio esterno a cominciare dalle micrometeoriti . Ma esiste oggi una tecnologia simile ? L’idea di ascensore spaziale apparve per la prima volta nel 1895 quando lo scienziato Konstantin Tziolkovski , uno dei padri dell’astronautica sovietica , trasse ispirazione dalla Torre Eiffel di Parigi per creare un manufatto che raggiungesse lo spazio in un orbita geosincronica con la torre fissa nello stesso punto sulla Terra seguendo il suo movimento di rotazione e lanciando oggetti in orbita senza usare razzi . Solo che all’epoca non esisteva una lega metallica capace di sopportare le devastanti sollecitazioni dell’ascensore e il pericolo delle micrometeore oltre alle emissioni solari . Oltre a Tziolkovski , anche altri scienziati si avventurarono nella progettazione di un ipotetico ascensore cosmico : da Yuri Artsutanov , che pubblicò il suo progetto sulla Komsomolskaya Pravda nel 1960 , aJ erome Pearson nel 1975 , a David Smitherman della NASA nel 1999 , a Bradley Edwards che voleva usare dei nanotubi in carbonio per fabbricare il cavo trainante dell’ascensore . Anche il famoso scienziato e scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke creatore della saga : 2001 Odissea nello spazio tratto dal suo racconto “ La sentinella “ e del famoso romanzo “ Incontro con Rama “ e grande fautore della vita extraterrestre intelligente , nel suo racconto del 1978 “ Le fontane del Paradiso “ con all’interno evidenti riferimenti biblici , ipotizzò che degli ingegneri spaziali costruissero un ascensore cosmico sulla cima di una montagna . Sono state anche fatte ipotesi di ascensori sulla Luna , su Marte e sugli asteroidi con sistemi vari a seconda della gravità che condiziona l’orbita geostazionaria dell’eventuale corpo celeste . Su Marte dove la gravità è il 40 % di quella terrestre , il cavo sarebbe molto più corto , mentre sulla Luna che dà sempre la stessa faccia alla Terra , il punto di combaciamento si dovrebbe cercare ai punti Lagrange L1 o L2 , dove le forze gravitazionali e rotatorie Terra-Luna si dovrebbero bilanciare , creando zone dove un oggetto catturato appunto dalla gravità è più stabile . Tornando al discorso iniziale ,per confermare la validità e la serietà del progetto , la NASA ha individuato le 5 tecnologie base per la costruzione dell’ascensore . Esse sono : 1) materiale in nanotubi di carbonio per il cavo e la “torre” 2) fabbricazione e controllo del cavo 3) fabbricazione di strutture elevate 4) propulsione elettromagnetica 5) infrastrutture con la reazione di una industria e di una economia spaziale . Fra i materiali a cui si era pensato per la costruzione del cavo c’era anche il kevlar , che ricorda molte tecnologie in merito all’Ufo-crash nei dintorni di Roswell , ma poi le nanotecnologie con i nanotubi al carbonio hanno sovvertito il progetto . L’unico , per il momento insormontabile , problema , è che non esiste ancora una tecnologia in grado di costruire nanotubi in carbonio in colossali quantità . L’energia necessaria per trasportare il CLIMBER , arrampicatore o cabina , potrebbe incanalarsi con il laser o le microonde , altre presunte tecnologie del Roswell-crash . Bisognerebbe solo appurare quali Stati e quali multinazionali si prenderebbero la briga di spendere la iperbolica cifra di 5 miliardi di dollari necessari per tutto il progetto . Ma questo fattore così essenziale , credo che verrebbe superato dal fatto che l’uomo vuole ergersi con la sua brama di conoscere e di superare nuovi confini della scienza al cospetto dell’Universo e quindi dei suoi creatori , come la epopea della Torre di Babele insegna e dimostrare la sua presunta superiorità e il suo antropocentrismo ,come se nel cosmo l’homo sapiens è l’unico essere vivente dotato di una intelligenza superiore . Forse , come anticamente la Torre di Babele e attualmente il progetto di ascensore spaziale , sono l’antico desiderio dell’anelito umano a raggiungere il cielo e staccarsi dal grembo della Terra per vedere cosa c’è oltre la cupola atmosferica , come una nuova nascita , oppure , sono questi progetti una ipotetica soglia che permette il contatto o un ponte con intelligenze aliene e farci sentire parte della dimensione cosmica , visto che siamo un’isola nello spazio . Chi può negarlo a priori? Nell’animo umano c’è stata sempre quella volontà di far parte di qualcosa e molti progetti della sua lunga e travagliata storia sono stati creati proprio in questa funzione, è scritto nel suo Dna . Inoltre questa comparazione tra una costruzione antica narrata nella Bibbia e una costruzione supertecnologica moderna , fatte con materiali poveri (! ) la prima e con tecnologie avveniristiche o esogene la seconda , mette in risalto forse la voglia umana di assomigliare ai suoi creatori ? Si può dire tutto e il contrario di tutto . Ma che il sogno dell’uomo sia sempre stato quello di raggiungerele stelle , nessuno può negarlo . Tante volte tra antico e moderno si trovano tante analogie che confermano ( come il fatto che la lingua inglese dovrebbe eliminare la babele di lingue che crea divisioni nel mondo ) come nelle ere passate vi siano state civiltà che hanno raggiunto livelli tecnologici avanzati , ma che forse la brama di onnipotenza ha distrutto . Serve anche di monito alle attuali civiltà del 21° secolo .
Franco Pavone
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)




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