L'INTELLIGENZA DEI "GRIGI" E' REALMENTE SUPERIORE?
Uno degli aspetti più controversi della questione UFO/presunti alieni riguarda l'intelligenza. Infatti gli "ultimi arrivati" nel mondo degli ET, i "grigi", sono descritti fisicamente con un cranio sproporzionato in grandezza posto generalmente su un collo sottile e corpo esile. Siccome il supposto "umanoide" è apparentemente strutturato con una testa grossa, allora lo si identifica facilmente con un cervello grosso, una intelligenza superiore con, additittura, un QI equivalente a 200. Se accettiamo acriticamente questa raffigurazione proposta è inutile continuare a proseguire nel discorso ma, se invece vogliamo trovare elementi interpretativi nuovi sull'argomento allora possiamo dire che "un cervello grosso non è neccessariamente sinonimo di intelligenza superiore". Infatti attualmente in natura esistono due animali come l'elefante e la balena che hanno una massa celebrale più pesante rispetto a quella presente nell'Homo Sapiens ma, come sappiamo l'intelligenza del Pachiderma e del Cetaceo non è paragonabile a quella dell'uomo. Tra gli elementi fisici per stabilire se una specie animale è superiore per intelligenza ad un'altra c'è quello del numero di circonvoluzioni, ovvero la cosidetta "materia grigia". Più il numero è elevato più l'animale è intelligente. Un altro elemento che gli studiosi utilizzano per stabilire il QI in un animale è quello del rapporto tra massa cerebrale e peso corporale ovvero:
QI=MC/PC
Una operazione che lasciò sbalordito nel 1968 il paleontologo canadese, Dale Russel.
IL TROODON
Infatti durante una campagna di scavi paleontologici che si svolsero ad Alberta (Canada) furono rinvenuti alcuni resti di un piccolo dinosauro carnivoro vissuto 75milioni di anni fa, nel Cretaceo. Questo rettile che raggiungeva in vita 2 metri di lunghezza per 40 Kg di peso aveva un elemento importante che lo distingueva dai suoi "simili": le dimensioni del cranio, "superiori" a quelle degli altri sauri. Siccome furono trovati reperti, Russel misurò la circonferenza del femore per stabilire il QI. Ne uscì fuori il numero 0.3, una cifra a prima vista insignificante rispetto a quella che può raggiungere in media l'Homo Sapiens (7.5) ma che in quel periodo significava addirittura superare in capacità intellettiva i piccoli mammiferi che erano già sviluppati nel Cretaceo. Il Troodon, così fu nominato in seguito, aveva altre caratteristiche per così dire "extraterrestri" come il pollice opponibile rispetto alle altre dita che gli permetteva di manipolare con relativa facilità oggetti come pietre e bastoni di legno, la vista stereoscopica in grado di determianare distanza e posizione. Inoltre aveva due grandi occhi determinanti per la visione notturna, come attualmente in natura effettua il Galagone, genere di mammifero primate. Quindi nelle ultime fasi del periodo Cretaceo si stava sviluppando una nuova specie vincente che per dirla alla Russel "aveva le componenti di successo che portavano allo sviluppo i primati". Ma questa nuova specie non ebbe mai luce definitiva perché spazzata via dalla grande estinzione del Mesozoico avvenuta dieci milioni di anni dopo. Russel poi immaginò che se i "Troodontidi" non si fossero estinti si sarebbero tranquillamente evoluti in"Sauromorfi" identici a quelli che gli ufologi definiscono "Draconiani o Reptoidi".
IL PACHICEFALOSAURO E L'ALIENO DI SANTILLI
Abbiamo detto quindi che ci sono elementi fisici per stabilire in natura l'intelligenza,elementi a prima vista assenti nel discorso dei presunti alieni di tipo "grigio", i quali oltre ad essere inattendibili dal punto di vista di informazioni cerebrali lo sono, anche, dal punto di vista "fisico" visto che la testa grossa è posta su collo sottile e corpo esile mentre in realtà per poter mantenere un cranio del genere il corpo deve essere su un collo robusto. Prove fisiche, però, ci potrebbero essere nella cosidetta "Autopsia dell'alieno di Santilli". Infatti per quanto riguarda il discorso della massa cerebrale estratta dal cranio dell'essere, si evince che questa è relativamente piccola rispetto al voluminoso cranio e rispetto a quella dell'Homo Sapiens. Naturalmente questo non significa che l'essere, se realmente vero, non sia intelligente ma questo apre un altro discorso. E se la calotta cranica molto sviluppata rispetto alla massa cerebrale servisse ad altro?Anche in questo caso ci tornano d'aiuto i dinosauri. Nel periodo Cretaceo vissero degli animali, denominati Pachicefalosauridi, onnivori che avevano una calotta cranica molto sviluppata che poteva essere spessa 23 cm. A prima vista se si vedono le ricostruzioni scientifiche di questi esseri si è portati a considerarli "superintelligenti" ma in realtà il cervello era di piccole dimensioni con probabili modeste circonvoluzioni. E allora a cosa serviva un cranio così sviluppato? Semplicemente per risolvere a "testate" questioni territoriali e amorose. E se il "santilloide"effettuasse le stesse procedure per innamorarsi? Naturalmente sono pure speculazioni come quella, ad esempio, che il cervello si trovi magari nel torace dell'essere e l'organo che si trova nella calotta cranica serva ad altro visto che, da quel poco che si vede, sembra privo di "materia grigia" quindi "inequivocabilmente inferiore dal punto di vista evolutivo".
CONCLUSIONI
Concludendo si può dire che prima di affemare che il "grigio" sia intelligente e con un QI pari a 200 bisogna disporre di documenti realmente "veri" che ne attestino la realtà concreta, oppure il "grigio" non è altro che una proiezione "reale" creata da un'altra "entità" che al momento non è appariscente per motivi che al momento ci sfuggono. Ai posteri l'ardua sentenza.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)
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