lunedì 16 luglio 2007

LE SFERE DELLE ORIGINI

Ormai il nostro sguardo è volto alle stelle, alla ricerca di quelle risposte millenarie che dagli albori del Tutto ci sono negate. Chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Quel padre cosmico, che inseminando mondi vergini ha reso gravidi in più punti. E’ li che bisogna cercare le nostre origini. Ma se al momento non è dato andare al di là del conosciuto, viste le nostre limitazioni tecnologiche e di pensiero, provvisti ancora di una vecchia e obsoleta mente meccanicista, che ci fa perdere ilgusto di cercare le nostre origini cosmiche sul nostro Pianeta. Ebbene si. Se si incomincia ad aprire la mente e pensare per davvero che ci sono tante cose qui sulla Terra che ci portano a delle preliminari risposte sulle nostre vere Origini, si può addirittura pensare di avere davvero un incontro con i nostri Creatori in un futuro nontanto lontano. Basta saper iniziare ed andare agli albori del Tempo Terrestre ed andare indietro di Miliardi di anni, fino a 3 Miliardi di anni fa, in un mondo apparentemente irriconoscibile, un mondo che sembra “alieno” per davvero. Siamo nell’Era Archeozoica o Precambriana. In quel periodo c’era un primo Supercontinente, chiamato Rodinia e l’atmosfera era con pochissimo ossigeno. La vita era ancora agli inizi e le forme più “complesse” (3 miliardi di anni fa) erano soprattutto colonie di Stromatoliti, formazioni particolari dovute alla fossilizzazione dei cosidetti Cianobatteri, batteri e alghe marine in grado di creare fotosintesi, visto che in quel periodo ( a quanto sembra) erano assenti vegetali sulle terre emerse.
Questo è in brevi linee l’aspetta che si doveva avere circa 3 Miliardi di anni fa, soprattutto basandoci su quello che ci affermano Geologia e Paleontologia. Ma come sappiamo esistono reperti “anomali”, volutamente ignorati o, peggio ancora, distrutti volutamente dall’ Establishment accademico. Reperti che hanno 3 Miliardi di anni, sono Precambrici, sono particolari e affascinanti. Reperti che racchiudono, se analizzati bene, la rotta per trovare i nostri Creatori cosmici. Reperti che potrebbero cambiare radicalmente la visione del Precambriano, che probabilmente non era cosi “vuoto” di Vita come ci hanno sempre illustrato, ma che disegnano all’esterno la probabile origine madre dell’Origine della Vita sulla Terra e non solo. Ma per andare a vedere di cosa si tratta, facciamo un volo virtuale e atterriamo in Sud Africa e precisamente a Klerksdorp. Questa città oggi ha più di 50.000 abitanti. È ancora uno dei mozzi dell'industria estrattiva sudafricana dell'oro, anche se la relativa importanza sta diminuendo negli ultimi anni. In più, è inoltre un grande produttore uranium. Il distretto di Klerksdorp è inoltre un giocatore importante nell'agricoltura sudafricana; i raccolti importanti che sono coltivati nel distretto includono il mais, ilsorgo, le arachidi ed i girasoli. Klerksdorp ha il più grande silo del mais in Sudafrica così come la più grande cooperativa agricola nell'emisfero del sud, la cooperativa di Senwes.Il distretto inoltre è conosciuto per le relative greggi dei bestiami del Sussex - la città è le sedi dell'associazione sudafricana dei selezionatori di bestiami del Sussex. Ma oltre questo Klerksdorp ha una importanza ancora più superiore ma misconosciuta da molti. Una importanza che apre il portale preferenziale dell’OrigineUmana e delle nostre origini spaziali. E le “prove” si trovano all’interno di un ex carcere, ora divenuto il Museo Nazionale della città. Qui all’interno si trovano le risposte ai nostri questiti, risposte che provengono da centinania di sfere, che hanno un diametro che varia da 3 a 10 centimetri. Sfere artificiali…di 3 miliardi di anni. Appunto il Precambriano. Se non c’era vita intelligente in quel periodo chi può averle costruite? L’unica risposte è che siano venute dallo spazio, con un compito particolare. Indicarci la strada per trovare i nostri Creatori. Fantasie? Può darsi, ma prima di avanzare la nuova ipotesi interpretativa sulle origini primarie della vita sullaTerra, vediamo in breve che caratteristiche hanno queste sfere. Innanzitutto sono state trovate due tipi di sfere, una con solido metallo bluastro, con chiazze bianche e un'altra a forma di palla cava, con un centro spugnoso. Furono rinvenute alla periferia di Ottosdal nel Transvaal occidentale, in giacimenti di Pirofilite di circa 3 miliardi di anni fa. Gli scettici hanno obbiettato che le sfere siano in realtà delle concrezioni di un materiale ferroso, denominato Limonite. Ma le sfere hanno una particolarità che può aprire un capitolo affascinante, quello delle scanalature parallele attorno all’Equatore. Sono state trovate sfere di due tipi, quella con la scanalatura unitaria parallela e quella a tre scanalature parallele attorno all’equatore delle stesse sfere. Ed è qui che inizia il mistero. Infittito da un numero in particolare,quello del numero 3 e soprattutto con la inquietante rassomiglianza con un corpo celeste del nostro Sistema Solare, Giapeto, che a sua volta rassomiglia alla“Morte Nera” del film “Guerre Stellari”. Tralasciando le apparenze visive, che possono essere coincidenze, cercherò di spiegare il perché le “Sfere di Limonite” ci indicano la strada proprio per Giapeto, per trovare la culla delle nostre Origini Cosmiche, utilizzando un numero in particolare, che è già importante di per sé, il numero 3. Prima di affrontare ciò ipotizzo che le due tipologie di sfere non siano state create a caso. Infatti quella con una scanalatura parallela all’equatore della sfera rappresenterebbe la fisionomia reale di Giapeto. Quella invece a tre scanalature parallele attorno all’equatore le coordinate per trovarla. E se ciò che affermo, si avvicina solo di poco alla realtà, è davvero affascinante.Guardando le sfere a tre scanalature parallele e partendo dal punto di arrivo di queste sfere, ovvero la Terra si può ipotizzare che chi le ha costruite si trovi nelle vicinanze del 3° (ecco il primo numero tre) pianeta oltre il nostro, ossia Saturno. Ipoteticamente le 3 (ecco il secondo numero 3) scanalature parallele della sfera starebbero a significare gli “anelli” di Saturno. Il loro spessore è mediamente pari a 3km (ecco il terzo numero 3). Arrivati a Saturno, c’è da scegliere uno dei diciassette satelliti del “Signore degli Anelli” e quello che è davvero rassomigliante è proprio Giapeto. E strana coincidenza è il 3° (ecco il quarto numero 3) satellite per dimensioni di Saturno.Giapeto ha una strana inclinazione di 15°, se dividiamo il 15 con il numero 3, noteremo che esce il risultato 5. Se ipotizziamo che Giapeto abbia quella inclinazione dal momento della sua formazione e il numero 5 lo colleghiamo alle Ere Geologiche sul nostro Pianeta, la più antica è quella del Precambriano, proprio l’età della sfere africane, ossia 3 ( ecco il quinto 3).Potranno essere illazioni, fesserie o per davvero il sentiero giusto per la giusta via della verità, ma una cosa resta certa, se non si conosce il Passato vero non si può affrontare il Futuro, magari per guardare con altri occhi Giapeto che, tra le altre cose, nella Mitologia Greca era indicato come il progenitore della Razza Umana….strane coincidenze per davvero.

Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

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