mercoledì 30 aprile 2008
VENEZUELA: GIGANTESCO "BLACKOUT" ELETTRICO COLPISCE 11 STATI
Anche se gli stati di Falcon e Zulia, dove si concentrano l’estrazione e la raffinazione del petrolio, sono stati colpiti dal black-out, gli impianti hanno continuato a lavorare.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle mercoledì, aprile 30, 2008 0 commenti
Etichette: MISTERI
martedì 29 aprile 2008
ECCO IL "VULTURE": SPIEGATI MOLTI "UFO" NOTTURNI IN FORMAZIONE?
Più riservate Boeing e Lockeed Martin. La prima ha fatto sapere che il suo progetto è molto simile a quello di Aurora, ma che verrà costruito un aereo con una sola grande ala. Dopo 5 anni, gli aerei non saranno da buttare, ma dovranno essere sottoposti ad una pesante revisione che permetterà loro di ritornare in volo dopo diversi mesi di sosta. Questi aerei potranno realizzare ciò che oggi compiono alcuni satelliti per l'osservazione terrestre, ma a differenza di questi ultimi, gli aerei, in caso di guasto, potranno essere fatti atterrare, potranno essere riparati e rimandati al loro posto. Inoltre quando entrerà in attività un numero consistente di simili aerei, i costi saranno notevolmente inferiori a quelli dei satelliti.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle martedì, aprile 29, 2008 0 commenti
Etichette: TECNOLOGIE OCCULTE
SPAGNA: IL MONTE TEIDE, MISTERIOSA CALAMITA PER GLI "UFO"?
Certo, i nuovi recenti avvistamenti dei cosiddetti UFO hanno fatto si che le persone parlassero di nuovo del magnetico Monte Teide e il misticismo che circonda la storia delle isole Canarie che rende un legame ancora più plausibile.
Solo la scorsa settimana, diversi presunti avvistamenti di un UFO a Gran Canaria , con un numero di persone che ha chiesto alle forze di polizia e ai mass media informazioni, dopo che un telescopio ha rilevato un luminoso oggetto fluttuante nel cielo. E lo scorso autunno, un giovane americano che vive a Tenerife ha guardato con incredulità per quattro ore un oggetto a forma di cuneo vicino alla sua casa nella zona di La Laguna.
Che ci crediate o meno, è sorprendente come spesso il Monte Teide sforna storie di UFO o incontri ravvicinati del terzo tipo.
Uno dei più celebrati casi riguarda il culto che è stato spezzato dalla polizia a Tenerife nel 1990. Un gruppo UFO semi-mistico è stato guidato da un psicologo tedesco, Dott Heide Fittkay-Garthe. Il rapporto ufficiale dice che stavano progettando un viaggio in un vertice del Monte Teide intenti a prendere contatto con un veicolo spaziale in visita. E’ stato asserito che ha elaborato un patto di suicidio di massa. Né il suicidio o l’incontro UFO avvenne.
Tra l'agosto 2004 e dicembre 2005, tre diversi avvistamenti di UFO coinvolse i mass media con delle foto. Quando le tre immagini scattate indipendentemente sono state messe a punto, uno strano oggetto volante è stato visto in ciascuna foto, ma non era stato visibile a occhio nudo. Tutti erano in linea di volo del Monte Teide, tra cui le scogliere di Los Gigantes . Questa particolare figura suggerisce un oggetto volante a forma di disco ad alta velocità che si avvicinava alle scogliere.
Un amministratore delegato in vacanza a Tenerife di Barcellona ha anche preso le foto del Monte Teide e la sua stessa immagine successiva mostrava un simile tipo di oggetto UFO brillante nel cielo.
E 'inspiegabile,ha detto, che aumentarono vertiginosamente le luci sopra il vulcano nel corso della storia e vi sono costanti relazioni che vengono da piloti di linea commerciale che hanno visto ciò senza saperlo spiegare. Nel novembre del 1975, un jet commerciale in volo dall'Austria a Tenerife ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a Valencia, dopo aver incrociato un oggetto pulsante rosso, che ha trainato l’aereo. Zigzagando in tutto il cielo. Essi hanno insistito che erano oggetti volanti non identificati e un numero di persone che vivono a Valencia hanno comprovato la loro storia.
Nel 1975, un gruppo di credenti UFO di Santa Cruz, hanno anche cercato di mettersi in contatto con un veicolo spaziale con occupanti a bordo, proveniente dall spazio esterno, che era in volo sopra il monte Teide, attraverso un improvvisato telescopio. Essi hanno sostenuto di aver visto un enorme fascio di luce e, guardando con un binocolo, hanno visto una doppia fila di finestre che emetteva un bagliore di porpora. Nel 1976, un UFO è stato riferito di essere atterrato in cima a una fattoria!
Forse la più strana delle storie che riguarda un presunto incidente nei pressi di Monte Teide nel 1992 che non è mai stato spiegato veramente a tutt’oggi. Testimoni hanno sostenuto che un misterioso aeromobile è sceso dal cielo ma è stato prelevato dai militari spagnoli. Apparentemente, un gruppo di amici andava a piedi presso il monte Teide, quando è stato detto dai soldati di tornare a casa perchè vi era stata una frana. Comunque videro un potente fascio di luce sul lato del vulcano e poi notarono un convoglio di camion militari che trasportarono un enorme oggetto.
Qualunque cosa sia accaduta, è stata una forza sufficiente per far smuovere 450 tonnellate di lava da un lato del Monte Teide. I camion portavano roccia - o era qualcosa di più sinistro, come un disco volante?
Storie sulle luci attorno al monte Teide persistono oggi. Un cacciatore ha insistito sul fatto di aver visto una brillante nube attorno al monte Teide, che si è avvicinata entro sei metri della cima e poi prendendo una forma rotonda si è data alla fuga a grande velocità.
E si può anche ricordare la nostra storia dello scorso anno, quando abbiamo riportato come un medico che visitava un paziente a Tenerife e il suo tassista avevano visto un disco volante scendere davanti a loro con due enormi figure vestite di rosso al pannello di controllo. Il paziente aveva visto troppo, ma temendo che la sua febbre potesse raggiungere il punto di crisi, una volta tornato a casa sua ha iniziato a pregare!
Questo incidente, tuttavia, è coinciso con una più credibile e prolungata relazione da una nave armata della marina spagnola di scorta il cui equipaggio ha osservata luci gialle nel cielo - luci che sono state anche viste da centinaia di residenti di Tenerife, La Palma e Gomera. È stato solo un fenomeno naturale?
Naturalmente, gli scienziati non accettano la teoria, dicendo che non esiste assolutamente alcun modo per sapere se esiste un qualsiasi tipo di base all'interno del vulcano, di militari spagnoli o di una flotta di navi stellari. Ma può davvero il Teide essere una calamita per gli UFO che possono arrivare dallo spazio?
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle martedì, aprile 29, 2008 0 commenti
Etichette: UFOLOGIA
SCIENZIATO AFFERMA "SCOPERTE TRACCE DEL CREATORE"
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle martedì, aprile 29, 2008 0 commenti
Etichette: SCIENZA
lunedì 28 aprile 2008
PALENTOLOGIA: L'UMANITA' RISCHIO' DI SCOMPARIRE PER IL CLIMA
Spiega Spencer Wells, responsabile del Genographic Project a cui fa capo la ricerca: "Da sempre si è ipotizzato che l'originale popolazione dell'Homo sapiens che abitava nell'Africa sub-Sahariana, fosse composta da un gruppo di persone molto piccolo, ma che si era sempre mosso più o meno tutto assieme. In realtà la ricerca ci dice che le cose andarono diversamente". Ma perché i ricercatori ipotizzano che l'umanità si avvicinò addirittura all'estinzione? "Perché - dice Wells - i due gruppi di persone erano ridotti a poche centinaia di individui, un numero che può facilmente portare alla scomparsa di una specie. Si diedero davvero molto da fare per riuscire a sopravvivere". Le conclusioni della ricerca sono giunte dopo che Wells e colleghi hanno analizzato 624 genomi completi del DNA mitocondriale, che passa da madre in figlia, di numerose popolazioni che oggi abitano l'Africa sub-Sahariana e questo ha permesso di capire come l'umanità si è evoluta nel passato. La ricerca ha trovato consensi e opposizioni: Peter Foster dell'università Anglia Ruskin (Gran Bretagna) ha detto che le conclusioni di questo studio non gli sono particolarmente nuove, perché già nel 1977 era arrivato alle medesime conclusioni, ma allora non venne creduto fino in fondo. Altri ricercatori invece, sostengono che lo scenario primordiale dell'umanità potrebbe avere avuto una storia diversa e che al momento le prove mitocondriali non sarebbero sufficienti a sostenere al 100% la validità della teoria. Sta di fatto, che se fosse vera, ci siamo davvero solo per un soffio.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 28, 2008 0 commenti
Etichette: PALEONTOLOGIA
I LETTORI CI SCRIVONO: NESSUN NUOVO GEOGLIFO A NAZCA
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 28, 2008 0 commenti
Etichette: I LETTORI CI SCRIVONO
domenica 27 aprile 2008
GOOGLE EARTH: SENSAZIONALE "GEOGLIFO" RILEVATO IN PERU'
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle domenica, aprile 27, 2008 0 commenti
Etichette: GOOGLE EARTH
sabato 26 aprile 2008
TURISTA RUSSO FOTOGRAFA UN "UFO" A LONDRA?
Fonte: http://www.thaindian.com/
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle sabato, aprile 26, 2008 0 commenti
Etichette: UFOLOGIA
venerdì 25 aprile 2008
CLIMA: ASSENZA MACCHIE SOLARI, TERRA VERSO ERA GLACIALE
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle venerdì, aprile 25, 2008 0 commenti
Etichette: ASTRONOMIA
giovedì 24 aprile 2008
GLI "UFO" APPARSI SU PHOENIX ERANO PALLONI
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle giovedì, aprile 24, 2008 2 commenti
Etichette: UFOLOGIA
mercoledì 23 aprile 2008
RITORNANO GLI "UFO" A PHOENIX E RESTANO UFFICIALMENTE INSPIEGATI
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle mercoledì, aprile 23, 2008 0 commenti
Etichette: UFOLOGIA
PALEONTOLOGIA: ERANO "ACQUATICI" I PRIMI ELEFANTI
!I dati molecolari di cui siamo in possesso ci dicono che gli elefanti condividono un antenato comune con trichechi e dugonghi", ha detto Alexander Liu, che ha diretto la ricerca e firma un articolo in proposito sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Ciò suggerisce che gli elefanti possano avere un antenato i cui modi di vita erano 'anfibi'. Sfortunatamente di Moeritherium e Barytherium possediamo solamente frammenti, per cui invece di osservare le loro ossa dobbiamo guardare alla composizione chimica dei loro denti per determinare che cosa mangiavano e come vivevano."
Gli isotopi del carbonio presenti nei denti danno infatti indicazioni sul tipo di dieta dell'animale, mentre le variazioni nei rapporti fra quelli dell'ossigeno indicano che gli alimenti si trovavano nelle fonti d'acqua locale. La conclusione che Moeritherium conducesse una vita semi-acquatica è stata così ottenuta confrontando i rapporti fra i vari isotipi presenti nell'antico elefante con quelli ricavati dall'esame di altri animali della stessa epoca, per i quali si è sicuri che conducessero una vita esclusivamente terrestre.
"Il prossimo passo sarà quello di condurre un'analisi dello stesso tipo su altri antenati degli elefanti, in modo da determinare quando si verificò il passaggio da una vita semi-acquatica a una vita terrestre, e quando si verificò la separazione che ha dato rigine da un lato ai sirenidi, che oggi hanno una vita esclusivamente acquatica, e i proboscidati", ha concluso Liu.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle mercoledì, aprile 23, 2008 0 commenti
Etichette: PALEONTOLOGIA
LA LUNA NELLA CODA MAGNETICA DELLA TERRA
“La coda magnetica della Terra si estende ben oltre l’orbita della Luna: per questo motivo il satellite la attraversa un volta al mese”, ha spiegato Tim Stubbs, dell’Università del Maryland e del Goddard Space Flight Center. “Ciò può avere conseguenze diverse sul suolo lunare dalle tempeste di polvere alle scariche elettrostatiche.”
Per coda magnetica della Terra s'intende un’estensione del campo geomagnetico, che circonda il notro pianeta come una bolla, per effetto del vento solare che la “stira” in direzione opposta al Sole. Questa circostanza si verifica quando c’è luna piena.
“La Luna entra nella coda tre giorni prima della luna piena, e impiega sei giorni per attraversarla”, ha continuato Stubbs. E proprio durante il transito, la Luna entra in contatto con il plasma di particelle cariche che sono intrappolate nella coda: tra queste vi sono anche elettroni, che caricano negativamente la superficie della Luna. Sul lato illuminato, questo effetto è controbilanciato dalla radiazione ultravioletta del Sole, che mantiene parte degli elettroni lontani dalla superficie. Per contro, sulla faccia oscura gli elettroni possono accumularsi, determinando localmente delle differenze di potenziale che arrivano anche a migliaia di volt.
Le prove che documentano questo scenario sono rappresentate dalle osservazioni della sonda Lunar Prospector della NASA che ha orbitato intorno al satellite nel biennio 1998-99, monitorando molti transiti nella coda magnetica.
“Durante alcuni di essi, la sonda ha rivelato alcune variazioni nelle differenze di potenziale sulla parte in ombra della superficie lunare che passavano tipicamente da - 200 a -1000 V” ha concluso Jasper Halekas dell’Università della California a Berkeley che ha analizzato i dati vecchi 10 anni.
“È importante notare - ha spiegato Halekas - che il ‘velo’ di plasma, da cui derivano tutti gli elettroni è una struttura molto dinamica. È in costante stato di moto: quando la Luna attraversa la coda magnetica può spazzarla diverse volte. Come risultato, è possibile immaginare che sulla Luna sia presente un ambiente elettromagnetico molto variabile”.
Queste considerazioni sono ritenute importanti soprattutto in vista di una nuova futura missione umana sul nostro satellite naturale, prevista dai piani della NASA.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle mercoledì, aprile 23, 2008 0 commenti
Etichette: ASTRONOMIA
martedì 22 aprile 2008
TURCHIA: SCOPERTO TEMPIO RISALENTE A 12.000 ANNI FA!
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle martedì, aprile 22, 2008 0 commenti
Etichette: ARCHEOLOGIA
ASTROFISICA: SISMI E BRILLAMENTI SUL SOLE
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle martedì, aprile 22, 2008 0 commenti
Etichette: ASTRONOMIA
OGGETTO VOLANTE SCONOSCIUTO FOTOGRAFATO IN SUD CAROLINA?
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle martedì, aprile 22, 2008 0 commenti
Etichette: UFOLOGIA
lunedì 21 aprile 2008
FOTOGRAFATO UN VELIVOLO TRIANGOLARE: AURORA O "TR3B"?
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 21, 2008 2 commenti
Etichette: UFOLOGIA
SFERE LUMINOSE IN VOLO SOPRA ST. AUGUSTINE (FLORIDA)
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 21, 2008 0 commenti
Etichette: UFOLOGIA
lunedì 7 aprile 2008
TROVATO UN AGGLOMERATO URBANO SU MARTE?
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 07, 2008 0 commenti
Etichette: ESOBIOLOGIA
GLI UFO?: ROBA DA CRIPTOZOOLOGI
Al di la delle dichiarazioni di facciata che spesso sentiamo ribadire in riviste, conferenze ed ogni altra forma di comunicazione (“gli UFO sono, per definizione, un qualcosa di volante ma non conosciuto, quindi dobbiamo essere aperti ma, al contempo, alquanto prudenti”), tutti, o quasi, gli studiosi propendono per l’ipotesi “extraterrestre”.
E questa con tutta una serie di reazioni a cascata (rapimenti, esperimenti, “patti scellerati” e che più ne ha più ne metta) sulle quali gli ufologi più sfacciati battono gran cassa (non da ultimo per motivi economici, essendo questa la teoria che fa più presa sul grande pubblico).
Ciò non significa, ovviamente, che l’ipotesi “viti e bulloni” non abbia una sua ragion d’essere e che non vi siano seri studiosi che, con equilibrio la portino avanti, ma il fatto che, dopo decenni di studi e ricerche non abbia portato a risultati concreti, deve far riflettere.
Questa “fossilizzazione” interpretativa ha, in ogni caso, inaridito altri modi di ragionare che potrebbero, se non trovare l’esatta chiave di volta del problema, portare, almeno, ad una sua visione più esaustiva.
Vediamo, allora, di parlare di una teoria che, seppur non nuova, è certamente poco conosciuta ed, ancor più, ingiustamente bistrattata (una “dannata”, direbbe il nostro Charles Fort). E, non mancheranno le sorprese, soprattutto, per i lettori più giovani abituati a “pane & grigi”.
La teoria
In poche parole, secondo la teoria che andremo ad esporre, “gli ufo sono entità animate o, più in generale, una forma sconosciuta di vita animale, che dimora abitualmente nell’alta atmosfera”.
Essa si nutre di energia, calandosi periodicamente a bassa quota alla ricerca di “cibo”. Detta così, può sembrare una affermazione piuttosto azzardata, buona, al massimo, per suscitare i classici “sorrisini” di sufficienza.
Vediamo, allora, di riuscire a motivarne la consistenza.
Nel corso dell’articolo risulteranno evidenti, da una parte, le caratteristiche “animalesche” della manifestazione, dall’altra, una sua possibile interpretazione zoologica, anche alla luce delle ultime scoperte della biologia e dei tantissimi indizi (ma che bisogna saper cogliere e collegare) che si presentano sotto varie forme.
E partiamo dalla sua storia (la teoria, seppur già formulata nei decenni scorsi nella sua essenza fondamentale, è stata ampliata e rivista da chi scrive), tenendo sempre ben presente che il significato della parola “vita” è alquanto incerto e concettualmente espandibile.
Valga per tutti l’esempio dei virus che a volte sembrano esseri viventi a tutti gli effetti, in altre si presentano in uno stadio di inanimato cristallino (per poi magari tornare a fare i “viventi”).
La storia
Da sempre la letteratura e le tradizioni ci parlano di creature dell’aria, i cosiddetti spiriti elementali o silfidi, ma il primo a proporre una teoria che esulasse dal fantastico fu tal John Paul Bessor di St. Thomas in Pennsylvania. Negli anni Quaranta, poi, la sottopose ad un ufficiale della Sezione Stampa dell’Air Force.
Come si può ben immaginare la cosa non ebbe un particolare seguito, nonostante quest’ultimo la definì una delle teorie più intelligenti di sua conoscenza, e non suscitò un particolare interesse, a dire il vero, neppure fra gli studiosi di ufologia, fagocitati dalla teoria ETH, che vuole gli UFO, come sappiamo, pilotati da intelligenze extraplanetarie.
Solo Kenneth Arnold la trovò convincente, persuaso come era che gli UFO fossero una sorta di meduse dei cieli.
A dare un po’ di voce alla già dimenticata teoria ci pensò, dopo alcuni anni, la contessa viennese Zoe Wassilko che la sviluppò in un articolo pubblicato nel 1955 sulla rivista svizzera “Inconnue”. Si dovette aspettare, però, il 1973, ed il compianto zoologo Ivan T. Sanderson, per arrivare ad una definizione meno nebulosa e più scientifica della teoria medesima.
La struttura organica e la “alimentazione”
Queste strane creature potrebbero essere dei particolari “siliconi colloidali”, detto in parole povere dei composti di silicio (non per nulla si parla anche di “bambagia silicea”) ed ossigeno capaci di resistere sia a temperature estreme (-90°C + 500°C) che alla irradiazione solare, mostrandosi come forme luminose in costante movimento se colpite da fasci luminosi.
Apparirebbero tenui e a volte evanescenti, come è logico aspettarsi per esseri viventi a proprio agio in un ambiente rarefatto ed a bassa gravità.
Si nutrirebbero di pura energia (ricordiamo, tra l’altro, che il silicio è un accumulatore ideale di quest’ultima, vedi, ad esempio, le batterie al silicio), caratterizzandosi di una precisa luminosità e abitando di regola negli stati alti dell’atmosfera dove abbondano i raggi cosmici ed altre forme di radiazione.
Se la cosa può apparire strampalata proviamo a seguire questo ragionamento.
La natura non fa salti ed ha una logica operativa sequenziale.
In pratica, se gli animali si nutrono di materia, i vegetali di materia ed energia (utilizzano la luce del sole per la fotosintesi clorofilliana) perché non dovrebbero esistere esseri che si cibano di sola energia?
Una forma vivente intelligente, dunque, (seppur non a livelli eccelsi), non ancorata ad un corpo organico ma fatta di sola energia.
Decine sono i filmati realizzati durante le missioni spaziali in orbita attorno al nostro globo dove si possono notano oggetti luminosi, quasi puntiformi, che sembrano vagare senza una meta apparente, ma capaci di mutare improvvisamente la propria traiettoria.
Periodicamente, poi, scenderebbero a quote basse per rifornirsi di “cibo”, mostrandosi visibili in luoghi dove abbonda la produzione di energia: centrali termoelettriche, installazioni militari, città etc. ma anche per semplice curiosità.
Ricordiamo, a titolo di esempio, gli UFO apparsi nel 1947 presso le installazioni atomiche di Hanford e di Oak Ridge, nel Tennessee, dove aveva sede l’Atomic Energy Commission, oppure ad Alamogordo, località sopra la quale era esplosa la prima bomba nucleare.
In ogni caso, e non per nulla, le testimonianze di strani oggetti luminosi in cielo sono aumentate a partire dalla seconda metà del XX° secolo, quando la tecnologia, con l’annesso surplus energetico, ha fatto passi da gigante.
Ma vi è un altro fatto altamente sospetto.
Secondo il climatologo tedesco Sami Solanki il Sole è ora più attivo che in qualunque altro momento degli ultimi 11.000 anni, fenomeno iniziato negli anni Quaranta, con la presenza in misura maggiore all’ordinario di macchie, brillamenti ed eruzioni solari.
Sarà un caso, ma proprio in quegli anni gli UFO sono entrati da protagonisti nello scenario dei nostri cieli.
E negli ultimissimi anni, parallelamente ad un eccezionale incremento dell’attività della nostra stella (il 20 gennaio 2005 la “macchia” n°720 scatenò un “flare” di tale potenza e velocità che riversò su una parte del nostro pianeta, dopo solo 30 minuti rispetto alle 24 ore ordinarie, una tale quantità di protoni da uccidere eventuali astronauti in orbita), si è assistito ad un moltiplicarsi di avvistamenti di misteriosi e luminosi oggetti aerei.
Questo può significare che le “alte sfere” della nostra atmosfere stanno diventando nocive per qualunque forma vitale, anche le più resistenti, senza considerare l’indebolimento del campo magnetico e dell’impoverimento dello strato dell’ozono.
Insomma, verrebbe da dire: “il sole è il loro pane quotidiano, ma quando è troppo è troppo”.
Di conseguenza, queste state creature cercherebbero rifugio in una fascia più protetta dell’atmosfera (quella più bassa).
Che ci sia un legame con l’attività solare lo dimostrano anche gli studi di Hessdalen.
Per i pochi che non ne fossero a conoscenza ricordiamo che si tratta di una valle norvegese dove, da decenni, analisi visuali e strumentali hanno documentato la presenza di “apparenze” luminose non identificate.
Esse si presentano in forma ovale, triangolare, ma più spesso non definita e si muovono velocissime, pulsano e cambiano colore, spesso dal bianco al rosso e viceversa.
E la loro massima espressione sembra proprio trovare una sua corrispondenza con i picchi dell’attività solare, in particolar modo, quella giornaliera.
Ma ora veniamo alla parte inquietante di tutto il nostro ragionamento.
Il sospetto, infatti, è che queste strane creature possano nutrirsi non solo di energia ambientale e meccanica ma anche di quella … umana.
La letteratura parapsicologica ci insegna, infatti, che esisterebbero delle entità, chiamate “larve”, dall’apparenza nebulosa ed incerta, il cui scopo è quello di “succhiare” l’ energia psichica degli umani.
Una sorta di vampiri, bramosi di una particolare forma di energia, quella vitale.
Essi si manifesterebbero particolarmente in luoghi ad alta tensione emotiva, come ad esempio i cimiteri, dove si creerebbe una sorta di “magazzino” di emotività psichica.
Chi non ricorda al proposito i cosiddetti fuochi fatui, che la scienza ricompone nell’unico grande calderone delle emissioni di metano in presenza di fosfina.
Ma, come sempre, analisi approfondite di tutte le testimonianze non riescono a ricondurre la casistica a quella unica causa.
Rimanendo nello stesso ambito, sono state particolarmente tragiche le vicissitudini accadute ai poveri villaggi del Rio delle Amazzoni negli anni Settanta. Sfere di luce che volteggiavano in aria lasciavano partire raggi ustionanti verso i malcapitati testimoni che non avevano scampo. Ustioni, necrosi e due piccoli fori sul collo o sul petto erano il “ricordo” che a loro lasciavano.
E, come è facile intuire da quest’ultima annotazione, spesso rimanevano mezzi dissanguati.
Insomma, le nostre luci sembra che, quando hanno “fame”, non vadano molto per il sottile.
Le evidenze “corporali”
E’ lecito chiedersi, a questo punto, se mai siano state trovate tracce fisiche di questi esseri.
Forse le sono i cosiddetti “capelli d’angelo”. Si tratta di una sostanza biancastra a volte grumosa, a volte filamentosa, simile a ragnatele, che cade dal cielo in qualunque condizione meteorologica e, una volta a contatto col terreno, tende a disgregarsi e a subliminare nel giro di poco tempo.
E questo potrebbe giustificare la mancanza (apparente) di “cadaveri” di queste creature.
In sostanza, quando esse cessano di esistere, la materia della quale sono fatte finirebbe per dissolversi rapidamente.
Gli stessi fulmini globulari (altra denominazione per apparenze sferiche luminose), ad un certo momento del loro muoversi erratico, spariscono senza lasciare traccia alcuna. Spesso, la precipitazione dei “capelli d’angelo”, è stata, poi, associata al passaggio aereo di strani oggetti luminosi (in almeno un caso sono stati proprio visti fuoriuscire da essi), finendo per ricoprire tetti, campi ed ogni altra superficie esposta.
In ogni caso si manifestano da secoli, lo stesso Charles Darwin ne ebbe esperienza con la sua nave Beagle e Charles Fort la cita come “simile a sapone e gelatinosa”.
Che cosa sarebbero, dunque?
Di sicuro i ragni non c’entrano nulla perché la composizione delle loro ragnatele è diversa e perché, in quei momenti e sentendo i testimoni, in giro non se ne vedevano (in ogni caso, ve ne dovrebbero essere stati nubi di milioni di esemplari).
Chi è riuscito a far analizzare l’enigmatica sostanza parla di una composizione essenzialmente silicea, con magnesio e calcio, ma in una miscellanea che non trova riscontri sulla Terra. Ad esempio le analisi condotte sul materiale caduto il 22 ottobre 1973 a Sudbury nel Massachussets citano una sostanza al 95% organica (silicio, potassio, calcio e fosforo).
La costante e preponderante presenza del silicio è un punto importante e vediamo di inquadrala in un discorso più ampio.
Noi tutti sappiamo che la nostra vita si basa essenzialmente sul carbonio le cui caratteristiche, come ad esempio la capacità di legarsi con altri atomi, formando lunghissime catene stabili di molecole complesse, lo rendono ideale per le strutture viventi.
Ma anche il silicio, da sempre considerato il suo “alter ego” per la capacità di formare pure lui, anche se in misura minore, i lunghi tipi di catene necessari alla vita, potrebbe rappresentare una valida alternativa (non dimentichiamoci neppure che è ben 150 volte più abbondante sulla Terra, rispetto al carbonio).
Se è pur vero, poi, che ha meno versatilità di quest’ultimo, mantiene, comunque, delle caratteristiche tali da poterlo considerare, a detta di numerosi scienziati, un possibile costituente fondamentale di organismi viventi. Anche perché le “catene” sopra citate possono essere composte da atomi di due elementi diversi (cioè non tutto carbonio o tutto silicio).
Le similitudini con gli animali tradizionali
Che gli oceani ed i mari siano ricchi di una fauna sconosciuta è una verità ampiamente riconosciuta nel mondo scientifico.
Analogamente non è insensato supporre che anche il nostro cielo possa ospitare forme di vita non ancora scoperte.
Ricordiamoci che la “vita” tende ad occupare ogni nicchia dell’ambiente naturale.
Certamente essa apparirebbe strana e diversa per la particolarità del contesto, ma sempre di “vita” si tratterebbe.
Gli esseri, della quale sarebbero l’espressione, potrebbero aver abitato la Terra fin dai tempi più remoti, seguendo, però, una propria linea evolutiva, differenziandosi fin da subito, ed in maniera decisa, dal resto del mondo animale.
Oppure, non si può escludere che siano i sopravvissuti di una qualche lontana catastrofe planetaria, in seguito testimoni delle nuove forme di vita nel momento in cui la Natura ricominciò “tutto da capo”.
Nonostante ciò, esistono delle significative similitudini fra queste apparenze luminose e gli animali che ci sono famigliari.
Possono avere forme diverse, cambiare improvvisamente colore (come i camaleonti), mostrare una intelligenza elementare (come le scimmie o i delfini), muoversi in modo repentino con bruschi arresti (come i felini o le forme microscopiche dell’acqua), volteggiare con comportamenti irregolari (come le farfalle), avvicinarsi con bizzarra curiosità ma evitando il contatto con gli esseri umani (come quasi tutti gli animali), sprigionare una apparente giocosità (come i cani), difendersi con scariche di energia (come le razze o i pesce-gatto), resistere alle condizioni ambientali più proibitive (come i virus), apparire luminosi (come certi pesci ed insetti).
A proposito di “intelligenza”, alla quale si è appena fatto cenno, è interessante notare come le sue espressioni siano di tipo elementare, quasi istintuale ed ai limiti del fanciullesco.
Come interpretare altrimenti quanto succede nella valle di Hessdalen, dove le luci, se colpite da un raggio laser, raddoppiano la loro frequenza di pulsazione mentre, se da un fascio di torcia, si spengono. Ma anche altri episodi della casistica UFO ricordano questo atteggiamento: aerei che accendono le luci d’atterraggio e pure l’UFO accende le sue, l’aereo che lampeggia 2-3-5 volte e l’UFO risponde lampeggiando 2-3-5 volte (ad esempio a S.Bernardino, California, il 14 novembre 1955). Anche le segnalazioni da terra tramite torcia hanno avuto la stessa tipologia di risposta (Italia, 1965, esperimento da parte di studenti universitari).
Insomma, si tratterebbe di una sorta di puntuale riflesso incondizionato che ha poco da spartire con un’ipotetica intelligenza interstellare, capace di attraversare gli abissi del cosmo per giungere fino a noi, ma, piuttosto, con il comportamento dei nostri animali domestici.
E si potrebbe continuare con le similitudini.
A volte si sono viste piccole luci uscire da una più grande (come se si trattasse di un parto o, meglio ancora, una moltiplicazione cellulare), oppure il contrario, luci modeste rientrare in una imponente (come i marsupiali che si rituffano nella sacca della madre).
Inoltre, come per gli animali terrestri, dove la velocità di spostamento è tanto più elevata tanto più ci si innalza nell’atmosfera (dal lombrico che striscia nel sottosuolo al rondone asiatico che raggiunge i 240 km orari la strada è veramente lunga), anche per gli UFO l’essere alle massime altezze consentirebbe velocità vertiginose (come attestato da numerosi testimoni).
Inoltre il fatto che nei mari gli animali più grossi vivono vicino alla superficie, potrebbe giustificare il fatto che gli UFO non sono sempre visibili (i più grossi vivrebbero ai margini dell’atmosfera e quindi più lontano rispetto al nostro punto di osservazione ancorato alla superficie terrestre).
Le conclusioni
Quali conclusioni trarre da questa breve chiacchierata?
Chi scrive rimane dell’opinione che il fenomeno UFO abbia diverse cause, alcune probabilmente già correttamente individuate, altre ancora sconosciute.
In ogni caso è convinto, da una parte, che la teoria sopra esposta possa meglio rendere ragione, pur non essendo esaustiva, della fenomenologia osservata, al contrario di altre correnti interpretative.
Se noi, infatti, condiamo con una buona dose di logica, da una parte i dati inoppugnabili (la similitudine comportamentale con gli animali e le analisi chimiche della sostanza materiale strettamente correlata al fenomeno) e dall’altra tutta la serie di indizi di tipo meteorologico, astronomico, biologico, paranormale, storico e di casistica ufologia che si presenta, il ragionamento ci può, allora, condurre alla soluzione che in queste pagine abbiamo prospettato.
Sicuramente l’idea ETH ha mostrato, comunque, di far acqua da tutte le parti ed andrebbe ridimensionata, seppur non esclusa.
Infatti esiste una determinata (ma ridotta) casistica (vedi i casi Zanfretta, Villas Boas e Walton, il carosello di Washington e l’Almirante Saldanha) per la quale la teoria extraterrestre sembra la più idea a dar conto dei fatti.
Ma non bisogna dimenticare che, più in generale, al di la della mancanza di concrete evidenze in grado di supportarla (e dopo decenni dalla sua formulazione la cosa dovrebbe far riflettere) esistono delle considerazioni logiche di partenza che, per quanto ne dicano tanti ufologi di grido, rimangono sempre valide.
Senza entrare in modo approfondito nel tema, che non è oggetto del presente articolo, basti ricordare il problema della“distanza”.
L’affermazione “una civiltà avanti migliaia di anni rispetto alla nostra avrebbe una tecnologia inimmaginabile” (e quindi gli alieni di una lontanissima stella potrebbero giungere tranquillamente fino a noi) lascia il tempo che trova.
Nel senso che, seppur possibile, non è detto che sia probabile.
Il trend del nostro progresso tecnologico, dopo il boom di una parte del Ventesimo secolo, è, infatti, decisamente rallentato.
Siamo andati sulla Luna alla fine degli anni Sessanta, ma oggi, dopo quattro decenni, rimaniamo, dal punto di vista delle imprese spaziali, più o meno, fermi a quel momento.
Ciò significa che la tecnologia, dopo una “esplosione” iniziale, può procedere molto, molto lentamente.
Ma non dimentichiamoci, neppure, le possibili differenze temporali fra le civiltà nell’universo, la probabilità che esse finiscano, forse, per autodistruggersi etc.
Insomma, è difficile credere che nel nostro pianeta ci sia quel via vai di astronavi aliene degno dei nostri esodi ferragosto e pilotate da esseri di ogni forma e colore.
A questo punto, credo, sia necessario, per lo meno, fermarsi un attimo, riflettere con attenzione e riconsiderare tutto dall’inizio.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 07, 2008 1 commenti
Etichette: UFOLOGIA
I NOSTRI CONVEGNI, 2003 SECONDA PARTE: "PROGETTO OMEGA" DEL DOTTOR MAURO PANZERA
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 07, 2008 0 commenti
Etichette: NOSTRI CONVEGNI
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle lunedì, aprile 07, 2008 1 commenti
Etichette: COMUNICAZIONI
sabato 5 aprile 2008
I TEDESCHI E IL SOGNO DI VOLARE SU MARTE E VENERE NEL 1928
Quello che il CUT (Centro Ufologico Taranto) vi mostra in anteprima nazionale è un articolo della rivista "Modern Mechanics" del mese di Novembre 1928. Vi si illustrano i progressi fatti dagli scienziati tedeschi in tema di viaggio interplanetario, più efficace che viaggiare in atmosfera terrestre. Vi si legge che gli studi avanzati in tema di propulsione razzo, che porterà entro pochi mesi (?) a razzi umani a visitare Venere e Marte sono portati avanti da due ricercatori, Fritz von Opel e Anton Raab, i quali hanno reso concreti gli studi della propulsione missilistica. Inoltre si legge che i viaggi astronautici non sono un'idea nuova. Un oscuro contemporaneo di Jules Verne, un certo Achille Ayraud ha proposto un viaggio per la luna oltre un secolo fa. Questa fu l'idea che portò Verne alla stesura del romanzo "Dalla Terra alla Luna". Dopo le idee di Achille Ayraud e Jules Verne, quando la scienza militare aveva accelerato per lo studio della balistica, Robert Esnault Pelterie, uno delle più oroginali menti scientifiche di Francia e un designer di aeroplani, valutò attentamente i pesi e le forze necessarie per la propulsione di un razzo navale per la Luna, e trovò l'idea non solo tecnicamente fattibile, ma proiettò un piano per la sua prima realizzazione alla Societe Francaise de Physique per l'anno 1912. Da allora ad oggi, uno dopo l'altro sono stati fatti vari esperimenti su dispositivi di propulsione a razzo. Un giorno di maggio 1928 un motore razzo fu montato su un' auto speciale Opel al Avus Speedway a Berlino per vedere l'effetto che un tale motore a getto di gas per la guida razzo avrebbe avuto quando veniva installato su un auto. All'incirva allo stesso tempo è stato annunciato che il principio di propulsione a razzo è stata applicato per gli aerei da Anton Raab, celebre aviatore tedesco. Si dice che Junkers, il famoso costruttore aereo tedesco, sta anche lavorando su un progetto che verrà avviato per girare attraverso i cieli dall'Europa all'America, approfittando della rarefatta atmosfera e raggiungere l'enorme velocità di 300 miglia all'ora , contenenti un carico di passeggeri in una cabina ermeticamente sigillata.
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle sabato, aprile 05, 2008 0 commenti
Etichette: DALLA STAMPA DI IERI
venerdì 4 aprile 2008
UN DOCUMENTO DECLASSIFICATO DELLA "US ARMY" AFFERMA CHE SI LAVORA SULLA PISTOLA TELEPATICA
Pubblicato da COORDINAMENTO CUT (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) alle venerdì, aprile 04, 2008 2 commenti
Etichette: TECNOLOGIE OCCULTE