giovedì 31 gennaio 2008

BIOGENETICA: AGGIUNTE DUE LETTERE ARTIFICIALI AL "DNA"

Si apre una nuova frontiera dell'ingegneria genetica che, con conseguenze forse imprevedibili, potrebbe permettere di riscrivere il nostro codice genetico: due nuove lettere di codice non esistenti in natura, sono state create e aggiunte sperimentalmente al Dna e l'enzima naturale che scrive il Dna le ha copiate, come fossero quelle naturali. Mentre altri scienziati si esercitano a creare la vita artificiale manipolando il Dna, con questa ricerca, frutto di anni di studi di Floyd Romesberg del Scripps Research Institute di La Jolla, California, si potrebbe alla lunga arrivare a usare un nuovo codice genetico creato in laboratorio per nuove e fin qui impensabili 'acrobazie' dell'ingegneria genetica. Pubblicata sul Journal of the American Chemical Society, la ricerca ha portato alla creazione di due lettere sintetiche di codice battezzate d5SICS e dMMO2.Il DNa è una molecola con conformazione tridimensionale a spirale, fatta da una doppia elica di due lunghissimi filamenti che si attorcigliano l'uno sull'altro. Ogni filamento è composto da una sequenza definita di lettere di codice. Le lettere naturali sono 4: adenina (A), guanina (G), timina (T), citosina (C). Le regole del codice della vita sono ferree: se su un'elica c'é una A, sull'elica opposta in corrispondenza della A c'é una T; se su un'elica c'é una C, su quella opposta si trova una G. E' la sequenza esatta di queste lettere che forma i geni, il cui significato viene poi tradotto in proteine. Per replicare il codice della vita e tramandarlo nelle generazioni ogni singola cellula ha un kit di enzimi "trascrittori" del codice, in primis la cosiddetta 'Dna polimerasi'. Questa riconosce naturalmente, e quindi copia, solo le lettere suddette. Se copiando incontrasse nuove lettere sconosciute, si fermerebbe e così anche la replicazione del codice. Ma analizzando migliaia di molecole gli scienziati Usa hanno selezionato d5SICS e dMMO2, le quali, pur non essendo lettere naturali, possono essere lette dalla Dna polimerasi. Se si riuscirà ad inserire lettere artificiali nel Dna di una cellula vivente, si espanderanno enormemente le possibilità dell'ingegneria genetica, anche fino addirittura ad ampliare le potenzialità evolutive di un organismo.

"LUCE VOLANTE SCONOSCIUTA" FOTOGRAFATA SOPRA BASE "USAF" (UNITED STATES AIR FORCE)

Questa immagine è stata scattata nel mese di Giugno 2007 (giorno sconosciuto), tempo crepuscolare, da un testimone che si trovava nel Sud Tacoma (Washington). La latitudine era di 47.12° Nord e la longitudine 122.45° Est. La foto è stata scattata con una "Nikon E7900 Digital camera", con risoluzione massima di circa 7 megapixel. Mostra un oggetto, con due sfere di colore rosso, di fattezze ignote, che non ricorda nessun velivolo convenzionale o meteora. Appare singolare il fatto che il misterioso "ospite" sia stato fotografato sopra la base USAF di McChord.
Fonti internet varie

mercoledì 30 gennaio 2008

OGGETTO SCONOSCIUTO FOTOGRAFATO A KAUFMAN (TEXAS)


Cliccare sopra immagini per ingrandire
Un misterioso oggetto luminoso è stato fotografato in più occasioni e nella stessa posizione il giorno 27 Gennaio 2008, a Kaufman (Texas), alle ore 06:30 pm. Il testimone ha dichiarato che l'oggetto era posizionato a 30° all'orizzonte e le foto sono state ingrandite. cun uno "zoom" a 12 megapixel, con una fotocamera da 10 Megapixel.


A BREVE VERRA' EMESSO UN COMUNICATO "CUT" (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) NEL QUALE VERRANNO INSERITE IPOTESI DI LAVORO PROGRAMMATICHE PER FAR SI CHE IL "TEAM AREA 51" (DI CUI SIAMO PARTE COMPONENTE ATTIVA) SIA DAVVERO PARTE INTEGRANTE DELLA NUOVA RIVISTA UFOLOGICA DI MAURIZIO BAIATA CHE, A QUANTO PARE, USCIRA' NELLE EDICOLE TRA APRILE E MAGGIO 2008, DOPO IL BRUTTO DIVORZIO CON "ACACIA EDIZIONI". SOLO COSI' (PER CHI SCRIVE) L'UFOLOGIA NOSTRANA PUO' AVERE LUNGA VITA DI SUCCESSI E GRATIFICAZIONI. SONO CONSIGLI SEMPLICI MA EFFICACI CHE (DIPENDE DALLE RISPOSTE CHE RICEVEREMO) TRACCERANNO ANCHE LE FUTURE LINEE GUIDE E DI AZIONE DEL "CUT" (CENTRO UFOLOGICO TARANTO) ALL'INTERNO DEL "TEAM AREA 51".
A BREVE CON IL COMUNICATO

martedì 29 gennaio 2008

LA REDAZIONE DI "HERA EDIZIONI" LASCIA LE RIVISTE "AREA 51, HERA, MISTERI DI HERA"

ULTIMISSIMA ORA IMPORTANTE
Ai Collaboratori e Lettori. Tutto lo staff redazionale della casa editrice Edizioni HERA srl. si è staccata dalla Acacia Edizioni, la società di Milano che attualmente ha in affitto le testate HERA, AREA 51 e I MISTERI DI HERA. La decisione è maturata dopo attenta riflessione e dopo aver valutato ogni possibilità di prosecuzione del nostro lavoro con la Acacia Edizioni. Purtroppo, in tal senso sono venuti a mancare i presupposti essenziali. Gli ultimi numeri da noi realizzati sono quelli che troverete in edicola fra qualche giorno (HERA n°97, Febbraio 2008, AREA 51 n° 29, Febbraio 2008, I MISTERI DI HERA, Gennaio-Febbraio 2008). Da Marzo la Direzione Editoriale e i contenuti delle riviste non rifletteranno più il pensiero e l'opera delle nostre redazioni, formate da Adriano Forgione, Alberto Forgione, Maurizio Baiata, Pino Morelli, Mike Plato, Lavinia Pallotta e Silvia Rosei e di una larghissima schiera di collaboratori, italiani e internazionali. Al momento ci accingiamo a riprendere la nostra attività in una nuova entità editoriale che sia completamente autonoma e indipendente.E' una decisione che non abbiamo preso a cuor leggero. HERA, Misteri di HERA e AREA 51 sono le nostre creature, avendole ideate, prodotte, lanciate e fatte crescere a partire dall'Ottobre 1999. A chiunque sarà affidato il compito di sostituire il nostro "storico" corpo redazionale, facciamo quindi ogni augurio di buon lavoro.Questa comunicazione è per informare e tranquillizzare tutti coloro che ci hanno seguito con passione e condivisione da anni. Il nostro lavoro non termina qui. Riprenderemo quanto prima a operare e ad esprimerci al nostro consueto livello - internazionalmente riconosciuto e rispettato - attraverso nuove riviste (il cui nome attualmente non è possibile rendere noto) e vi terremo aggiornati per mezzo di internet ed e-mail, auspicando che questo accada non più tardi del prossimo mese di Aprile 2008. I collaboratori saranno avvisati tempestivamente al fine di poter nuovamente contribuire validamente, come hanno fatto sinora. I Lettori conosceranno in tempo utile i nomi delle riviste per poterle quindi reperire in edicola e per abbonarsi.Per gli iscritti al TEAM AREA 51, infine, è giunto il momento di potersi attivare. Chiunque voglia comunicare con noi, può farlo scrivendoci ai seguenti indirizzi e-mail che sostituiscono tutti i precedenti:forgione.adriano@gmail.com maurizio.baiata@fastwebnet.it
A presto Adriano Forgione, Alberto Forgione, Maurizio Baiata, Pino Morelli, Mike Plato, Lavinia Pallotta e Silvia Rosei (la "Ex" Redazione di HERA, AREA 51 e Misteri di HERA)

STRANO FENOMENO ATMOSFERICO O ALTRO NEI CIELI DELLA RUSSIA?

Un fenomeno che alcuni ritengono essere di natura meteorologica, come il fuoco di San Elmo, ci colpisce per la forma anomala che ha assunto.
Questo materiale é giunto alla redazione di Jaime Maussan il quale immediatamente lo ha inviato a Giorgio Bongiovanni.
Come tutti potete osservare nel frame che alleghiamo a questo scritto si tratta di una luce che delinea una croce. Al centro di essa si puó apprezzare una macchia che potrebbe sembrare una forma umana (forse Cristo sulla Croce). Questo fenomeno ha avuto luogo in Russia nel 2007. Ancora si sta cercando di scoprire il luogo esatto dove é avvenuto, cosí come la data e il nome dell’autore di tale fantastico filmato, poiché é rimasto anonimo.
Ad ogni modo, anche se si trattase di un fenomeno climatico, non per questo risulterebbe meno sorprendente e ci azzardiamo ad attribuire allo stesso un significato spirituale e a ritenerlo un segno.
Sicuramente il suo significato presto si comprenderà e sará accompagnato da molti altri segni.
Si tratta della grande Croce in Cielo che tutti vedranno annunciata nelle Profezie?



Il video si può vedere a questo link: www.unpuntoenelinfinito.com/videos/croce-russia-2007.wmv



UNO STRANO OGGETTO VOLANTE AVVISTATO NEI CIELI DEL "QUATAR" (EMIRATI ARABI)

Sopra immagine del misterioso avvistamento. Cliccare sopra per notare meglio l'anomalia.

Il testimone racconta:"erano circa le 9,30 pomeridiane quando ero in piedi di fronte a casa mia a Matar Kadeem. Ho guardato in modo casuale nel cielo e ho visto una fiamma brillante. Sembrava avere le dimensione di una pallina da tennis, con fiamme molto brillanti, come una luce tremolante che si trovava a quasi circa 2 miglia di altezza. Si muoveva a un ritmo molto lento e se non fosse stato per l'altezza alla quale esso stava, lo avrei scambiato per un palloncino. Ho preso una macchian fotografica e ho scattato delle foto. La luce si tenne in movimento da sud a nord per circa 10 minuti. Era in movimento in linea retta e poi ha iniziato a oscillare. Dopo circa 3-4 minuti, è scomparso tra le nuvole. Questo non è stato l'unico oggetto. Dopo circa 5 minuti un altra luce simile è apparsa all'orizzonte Sud e ha seguito un tragitto simile. L'avvistamento è avvenuto il giorno 26 Gennaio 2008.

Fonte: http://www.qatarliving.com/node/68397

SETTE "UFO" AVVISTATI IN COLOMBIA NEL FINE SETTIMANA

L'ufologo colombiano, William Chavez, in dialogo con Radio Caracol, ha osservato che durante il fine settimana ci sono stati diversi avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UFO), tra i comuni Tabio e Tenjo. Lo specialista ha spiegato che sono stati un totale di sette oggetti che sono stati presenti nel cielo. "In realtà dal mese di gennaio si sono introdotti costantemente". Chavez ha riferito che il sabato notte sono state raccolte testimonianze di 50/60 persone in un campeggio, che hanno rilevato in cielo il primo oggetto. Hanno riferito:"Siamo stati con le macchine fotografiche e video fino a quando una nave è atterrata molto vicino a una fattoria, e l'immagine era così evidente". Hanno affermato che dopo hanno visto altri sei oggetti. "Per esempio, uno di loro era come una specie di polpo, ed era di colore blu, e per confermare che non eravamo pazzi, la gente vicina ha iniziato a urlare". Per William Chavez, la continua presenza di oggetti volanti non identificati, ha a che fare con la preoccupazione che altri esseri hanno del riscaldamento globale, e con la ripresa dell''attività dei vulcani in Colombia, in quanto questi oggetti prendono potenza dal silicio, che è presente nei crateri che hanno queste caratteristiche geologiche.

lunedì 28 gennaio 2008

PIETRA CON CARATTERI SCONOSCIUTI RINVENUTA NEGLI "USA" E RISALENTE AL 1888?

Secondo un utente che ha scritto sul sito www.coasttocoastam.com e che si firma "Brad S.", ha dichiarato che sua mamma, circa 20 anni fa, ha rinvenuto questa scrittura nei pressi di una ferrovia abbandonata, nelle vicinanze del centro di Independence (Missouri). Secondo l'utente sembrerebbe scritto in caratteri sconosciuti ed è inciso l'anno 1888. Per sciogliere l'enigma tornerà in zona in primavera per effetture fotografie più definite.

STRANE LUCI SCONOSCIUTE AVVISTATE SOPRA IL COLORADO (STATI UNITI)

Strane luci sono state segnalate in tutta la Grand Valley sabato notte poco prima delle 7pm. Testimoni hanno riferito che potevano vedere diverse luci bianche e altri oggetti di colore blu, rosso e verde che erano sospese e che hanno illuminato il cielo per diverse ore. A un certo punto, sembrava come se le luci rilasciassero qualcosa e poi si sono aggregate in una forte luce rossa. Le luci viste ad est del "Grand Junction", sopra la Mesa, erano molto statiche nel cielo e lampeggiavano. La televisione KJCT ha effettuato diverse chiamate al "North American Aerospace Defense Command (NORAD)", che è il responsabile del monitoraggio degli oggetti nel cielo. Il Norad ha riferito che non vi erano aerei militari nella zona al momento della avvistamento.
Articolo completo (in inglese) su

IN ARRIVO IL "MANTELLO DELL'INVISIBILITA' ACUSTICA"?

Nel 2006, i ricercatori della Duke University e dell'Imperial College di Londra erano riusciti a muovere i primi passi per la creazione di un "mantello dell'invisibilità" sfruttando le particolari proprietà di alcuni metamateriali appositamente messi a punto. Alcuni ricercatori hanno a quel punto cercato di trovare un analogo "mantello" per le onde sonore, scontrandosi tuttavia con la difficoltà che alcune analogie fra le onde elettromagnetiche e quelle sonore indipensabili per trasferire il risultato ottenuto nell'abito delle microonde a quello delle onde sonore sembravano valide solamente nelle due dimensioni me non nelle tre.
Ora, come riportano in una nota pubblicata sul "Physical Review Letters", Steven Cummer della Pratt School of Engineering della Duke University e David Schurig della North Carolina State University sono riusciti a elaborare un modello teorico che ha permesso loro di dimostrare che, almeno in linea di principio, è possibile mettere a punto metamateriali che si comportino come un "mantello dell'invisibilità acustica".
La prima possibile applicazione di questa tecnica, se e quando si dimostrerà perseguibile anche in via pratica, è quella della creazione di scudi acustici che impediscano la localizzazione di sottomarini da parte dei sonar, di chiaro interesse militare.
Tuttavia i ricercatori che hanno elaborato la teoria non nascondono ambizioni di ben più vasta portata. In particolare, essi hanno indicato che una possibile linea di ricerca potrebbe puntare alla progettazione di "scudi" in grado di schermare le onde sismiche.

domenica 27 gennaio 2008

UN OGGETTO VOLANTE NON IDENTIFICATO FOTOGRAFATO IN "VAL DI SUSA" (PIEMONTE)?

Sopra ingrandimento dell'UFO che sarebbe stato immortalato in Val di Susa (Piemonte)

Un misterioso oggetto volante non identificato (UFO) sarebbe stato fotografato il giorno 10 Gennaio 2008 in Val di Susa (Cels di Exilles). Il misterioso oggetto volante sarebbe stato fotografato con un cellulare Samsung. L'immagine è arrivata tramite email a Tiberio Guglielmi, presidente del Cau, il Centro appassionati Astronomia e Ufo. Al momento non si sa null'altro di questa foto che, a livello preliminare mostra il classico "disco volante", ma solo analisi approfondite possono stabilire cosa sia.

Fonte: http://www.beepworld.it/members98/cauitalia/

sabato 26 gennaio 2008

LA "SALAMANDRA MARTELLO" APPARSA SUL MENSILE "AREA 51" E' UN PROBABILE FALSO


ESCLUSIVA NAZIONALE


Sull'ultimo numero del mensile "Area 51, numero 28, Gennaio 2008", diretto dagli ottimi Maurizio Baiata e Pino Morelli, troviamo a pagina 68 l'interessante rubrica "Uno zoo di misteri", a cura di Alberto Forgione. Tra le foto che mostrano animali strani e che sembrano usciti da qualche film di fantascienza, troviamo quella della cosidetta "Salamandra martello", vi si legge: "Alcuni ritengono trattarsi della fotografia di una Salamandra "Hammerhead", testa a martello. E voi cosa ne pensate?". Pensiamo che si tratti, con ottime probabilità, di un falso apparso su diversi siti pseudoscientici di criptozoologia. Infatti l'animale in foto è il cosidetto "Diplocaulus", animale anfibio estinto da circa 270 milioni di anni (Periodo Permiano, Era Paleozoica). Visse nel Nord America (prevalentemente Texas). Aveva una testa che ricordava un "boomerang" e i paleontologi hanno supposto che servisse come "timone" mentre nuotava tra le correnti d'acqua, di fiumi, laghi e acquitrini. Si potrebbe anche dire che sia sopravvissuto alle lunghissimi ere geologiche, come è successo con il "Celacanto" o il "Tuatara", tanto per citarne qualcuno. Ma di questi esemplari citati poi si sono trovati altri esemplari viventi. Per di più qui si tratta solo di una foto, a quanto pare non esistono filmati, nessuno scienziato a pubblicato ciò, quindi si può ragionevolmente supporre che si tratti di un "hoax" (falso), magari "modificata" con il "Photoshop".
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

venerdì 25 gennaio 2008

AVVISTATO IN OKLAHOMA (STATI UNITI) UN GRANDE "UFO" TRIANGOLARE


Sopra ricostruzione dell'UFO tringolare in base alla testimonianza
L'avvistamento è avvenuto a 20 Miglia a nord di McAlester (Oklahoma), alle ore 20:30 circa pomeridiane, il giorno 19 Gennaio 2008. Ecco il racconto del testimone (rimasto anonimo) al sito www.hbccufo.org : " Ero in viaggio sulla 69/75 a sud e presi una scorciatoia dal Missouri per evitare il Texas e le strade a pagamento. Il tempo era chiaro e il cielo era illuminato con luci stellari. Ho notato prima una singola luce rossa nel cielo, ma in un primo momento pensavo che erano le luci che segnano le numerose torri di metallo che punteggiano il paesaggio fino a quando non ho realizzato che stavano aumentando di dimensioni. In pochi secondi è parso evidente che la "cosa" proveniva verso di me e per gli altri veicoli sulla strada. Il colore rosso era insolito ed era pulsante. Ho rallentato la mia auto a circa 45 miglia orarie e ho guardato che è cresciuto in dimensioni e poi ho rilveato il colore che divenne verde, quindi la forma dell'oggetto divenne chiara, un triangolo. Come è passato sopra di me ho vissuto l'incredibile dettaglio di essa. Il verde era il funzionamento delle luci lungo il lato inferiore, ma lontano da tutti e tre i lati, ma non sono stati incontrati i tre angoli. Il colore del velivolo era di un argento opaco e al centro c'era una luce globulare, pulsante di un rosso stupefacente. Il globo rosso ha assunto la maggior parte del fondo di questa "cosa", e pareva come se non fosse solido, ma qualche tipo di gas che roteava per uno strano motivo, il solo modo che posso spiegare è quella di descrivere un modello simile a una rosa , dove i petali ancora saldamente raggruppati, si erano appena aperti. Ho stimato che planava su di me ad una altitudine di circa 3000 metri. La forma è stata più ampia forse più di due volte la lunghezza di un aereo di linea commerciale che volava a quella stessa altitudine. E' stato grande. Come si è avvicinato ho potuto vedere che era molto di più di una palla di luce, guardando che si era leggermente inclinato da una parte. Una volta passato sopra la mia testa si è dileguato e divenne solo un globo pulsante di luce rossa per miglia. Sembrava fosse lì per essere visto da centinaia di automobilisti."

ANNO 1897, "NEW YORK TIMES": UNO SCIENZIATO AFFERMA CHE UN METEORITE CADUTO DA MARTE CONTIENE...GEROGLIFICI


Cliccare sopra immagine per leggere l'articolo in inglese del "New York Times" del 18 Novembre 1897
ESCLUSIVA NAZIONALE

giovedì 24 gennaio 2008

MENTRE GIUNGE SMENTITA "USAF" SU L'"UFO" IN TEXAS, ESCE UN FILMATO ENIGMATICO







Mentre nelle ore scorse l'USAF (United State Air Force) ha smentito ufficialmente l'avvistamento UFO di Stephenville (Texas), dichiarando che è stata una esercitazione militare che ha coinvolto dieci F-16 il giorno 8 gennaio 2008 (l'avvistamento è avvenuto il giorno 14), un uomo texano è uscito in un canale privato e ha mostrato un filmato, dove si evince la ripresa di un qualcosa che "sfugge" alla identificazione. Sopra alcuni "frame" estrapolati dal video, che in realtà mostra qualcosa di non definito, a differenza delle decine di testimonianze che affermano che l'UFO era enorme, strutturato e artificiale. Secondo il MUFON (Mutual UFO Network) il filmato non mostra nulla di interessante.



SENSAZIONALE: L'UOMO DI "NEANDERTHAL" SAPEVA PARLARE


Sopra ricostruzione di un giovane "Neanderthalensis"
L'Uomo di Neanderthal sapeva parlare. Estinto 29.000 anni fa, la capacita intelletiva e comunicativa di questa specie di uomo era in discussione da tempo. Lo studio della base cranica faceva pensare a una laringe primitiva, situata troppo in alto nel collo per potere parlare. Ma in Israele, nella tomba di Kebara, nel 1983, fu trovato un fossile di ioide (piccolo osso che si unisce al tessuto molle della laringe, che svolge una importante funzione nel linguaggio) paragonabile a quello dell´uomo moderno. Ora recenti studi sulla genetica sembrano confermare la capacita di comunicare dell´Uomo di Neanaderthal. J. Krause del "Max-Planck-Institute for Evolutionary Anthropology (Leipzig, Germania)" afferma di avere trovato, in una grotta spagnola, il gene FOXP2 in ossa risalenti a 43.000 anni. Il gene ha un ruolo decisivo nella capacita di linguaggio nell´uomo moderno, e la versione nell´Uomo di Neanderthal é identica a quella di Homo sapiens. Questo potrebbe significare che giá il comune antenato delle due specie aveva questo gene e che gia prima di 250.000 anni fá esisteva un linguaggio complesso, o almeno le sue basi genetiche.

mercoledì 23 gennaio 2008

UFFICIALE: L'UFO AVVISTATO IN TEXAS ERA UNA ESERCITAZIONE MILITARE

Non vi è stato alcun UFO volare sopra Stephenville all'inizio di questo mese, secondo fonti ufficiali. Ufficiali della "Naval Air Station Joint Reserve Base" a Fort Worth hanno ammesso in un comunicato stampa di mercoledì che una missione di addestramento militare è la principale responsabile delle segnalazioni di strani oggetti nel cielo. Secondo quanto afferma il comunicato stampa,10 F-16s del "457a Fighter Squadron" hanno iniziato a effettuare le loro "performance", tra le ore 6 e le 8 pm, a partire dal giorno 8 gennaio 2008. Decine di persone sono state testimoni dell'esercitazione aerea, tra cui una contea, le quali hanno riferito di aver veduto un oggetto con luci brillanti il cielo. Alcuni avvistatori hanno anche detto che sembrava un jet da caccia militare.
(Nota Redazione CUT, Centro Ufologico Taranto: ci sembra che il caso in questione sia molto simile all'UFO avvistato a Phoenix nel 1997, stesso "modus operandi" dei militari. Nessuno mette in dubbio le esercitazioni militari, ma come fanno decine di cittadini, tra cui un pilota di aereo a scambiare decine di F-16 con un UFO, che a quanto pare era lungo 1 chilometro e mezzo e largo circa 800 metri? Le dimensioni sembrano assurde ma le testimonianze sono univoche. E se quei 10 F-16 erano in volo a cercare l'UFO? Secondo noi il mistero permane)

FOTOGRAFATO "UMANOIDE" SU MARTE? POCHE CERTEZZE




Cliccare su immagini per ingrandire
La notizia è stata veicolata sul circuito mediatico dal quotidiano britannico "Daily Mail". E da quello che si vede nelle immagini sembrerebbe che sul suolo marziano, sia stato fotografato un minuscolo umanoide. Almeno cosi sembra dalle prime immagini. Per non escludere un ritocco al "photoshop", abbiamo fatto un giro sul sito della NASA e questa foto esiste davvero e precisamente si può vedere cliccando qui http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA10214.jpg
Quindi escluso il falso, ci interroghiamo su cosa possa in realtà mostrare. Ingrandendo i particolari sembrerebbe un corpo antropomorfo, munito di articolazioni, sia anteriori che posteriori, munito di una testa. Vivente? Potrebbe anche essere una statua, prova di una vita intelligente passata.Prova quindi incontrovertibile di vita intelligente umanoide su Marte? Assolutamente no, potrebbe essere anche un gioco di luce e ombre o una roccia fusa, come quando si fondono i metalli. Il mistero permane e dichiarando ora che quella foto mostra un "extraterrestre" è, allo stato attuale delle informazioni, azzardato e non dimostrabile.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)


martedì 22 gennaio 2008

UN DOCUMENTO DEL "PROJECT BLUE BOOK" SUL CASO "MANTELL":..."DIMENSIONI DELL'UFO, "TREMENDE", "METALLICO"




Cliccare sopra immagini per leggere il documento declassificato del "Blue Book Project" su Thomas Mantell
ESCLUSIVA NAZIONALE
Quello che vi mostriamo sopra, in esclusiva nazionale, è un documento declassificato del famoso Progetto Libro Azzurro (Blue Book Project) sugli UFO della USAF (United States Air Force). Si può trovare nell'archivio online del sopramenzionato progetto, sul sito www.bluebookarchive.org e nella collezione "NARA Maxwell", e precisamente al link: http://www.bluebookarchive.org/page.aspx?PageCode=MAXW-PBB3-678. Qui si può notare una pagina (delle decine declassificate) sul caso Thomas Mantell, il capitano USAF che il giorno 07 Gennaio 1948, precipitò col suo Mustang-P51, mentre inseguiva un UFO (Unidentified Flying Object). Oggi gli scettici ad oltranza e i riduzionisti cercano di ridimensionare il caso come un miraggio del pilota, accentuato da mancanza di ossigeno (vista l'altitudine). E proprio per questo motivo Mantell avrebbe scambiato Venere per un UFO. Questo non regge dopo quello che abbiamo scoperto nei documenti ufficiali. Infatti la "mancanza d'ossigeno" deve aver colpito anche l'addetto alla Torre di Controllo della Base Aerea di Godman Field, il Sergente Quinton Blackwell, il quale dichiarò all'epoca che l'oggetto volante non solo c'era....ma aveva una dimensione "tremenda" ed era di colore "argenteo o metallico", cosa che Venere non sembra di sicuro dalla Terra. Come mai gli scettici non prendono in considerazione le dichiarazioni di un ufficiale dell'USAF, per di più non in volo, ma a terra, nella centrale radar della Torre di Controllo? Eppure quest'uomo non era in volo. Oppure dobbiamo parlare anche qui di fantomatiche "allucinazioni collettive"? No signori, qui si tratta di prendere coscienza del fatto che il caso Mantell resta si misterioso ma se si legge tra le righe di documenti declassificati si può trovare un "briciolo" di verità, ossia che Mantell vide davvero un UFO, corroborato da altre testimonianze attendibili collaterali e che attestano che il suo Mustang-P51 cadde perchè coinvolto (direttamente o meno) dall'incontro in volo con un "tremendo UFO di aspetto metallico".



GIGANTESCO "UFO" AVVISTATO A GUANICA (PORTORICO)


Sopra ricostruzione dell'UFO avvistato il giorno 18 Gennaio 2008
Il 18 gennaio 2008, un evento UFO è stato segnalato dal "Project Argo", un gruppo portoricano di ricerca sperimentale. Jose A. Martinez del "Project Argus" afferma che un gigantesco UFO a forma di "piatto" è stato osservato da numerosi terstimoni tutta la notte lungo i cieli della costa meridionale di Guanica (Puerto Rico). L'oggetto aveva centinaia di fonti luminosi molto forti
di colore rosso. Tentativi ripetuti di fotografare l'oggetto con un telefono cellulare non hanno avuto successo.
Articolo completo (in inglese) su: http://inexplicata.blogspot.com/

lunedì 21 gennaio 2008

GLI PTEROSAURI ESTINTI? SEMBREREBBE DI NO, ECCO GLI AVVISTAMENTI ATTUALI

Sopra ricostruzione del "Ropen", rettile volante che sarebbe presente tutt'oggi in Nuova Guinea, vivo e vegeto

Sono decine le storie di avvistamenti, relativamente recenti, di "rettili volanti" o più specificamente di pterosauri. Qui sotto riporto solo alcune di quelle che ritengo più significative e verosimili.

1 -Un piccolo aereo rischia lo scontro con un enorme volatile: la testimonianza mi sembra rilevante perché i testimoni sono tanti, e poi c'é da chiedersi perché mai un antropologo dovrebbe rischiare di essere preso in giro dai colleghi e di bruciarsi la carriera inventandosi una storia come questa che per la scienza ufficiale risulta completamente assurda.Nel 1992 il settimanale australiano "People" ha pubblicato la storia di un piccolo aereo che si é quasi scontrato con una "gigantesca lucertola volante" nel cielo che sovrasta la giungla del Brasile, al di sopra di un rilievo montuoso. Tutti i passeggeri, il pilota e la hostess hanno visto quel mostro volante. L'antropologo statunitense George Biles che si trovava a bordo di quel piccolo aereo con 24 passeggeri ha dichiarato: "Quello era chiaramente un esemplare di pterodattilo bianco con un'apertura alare gigantesca. Naturalmente avevo già sentito parlare da diversi anni di questi racconti su creature preistoriche che ancora esisterebbero in Amazzonia. Ma ero scettico come chiunque altro. Eppure quello non era un aereoplano o un UFO che volava vicino a noi. Era uno pterodattilo." Secondo il racconto del settimanale People lo pterodattilo stava volando accanto all'aereo mentre questo si preparava ad atterrare ed il pilota aveva virato per evitare la collisione con il gigantesco volatile.

2 -Un avvistamento di pterosauri a Cuba: l'avvistamento sembra credibile perché ci si immagina che un militare che riporta simili storie non venga visto di buon occhio dai superiori e che quindi abbia pochi interesse a inventarsi tutto. Particolare non indifferente è il disegno del testimone oculare che però sembra mostrare uno pteranodonte con la coda di un ranforinco. Lo stesso testimone si rende conto di questa incongruenza e quindi sicuramente la sua non é una menzogna mal costruita; se avesse voluto inventarsi un falso avvistamento avrebbe eseguito un disegno più o meno standardizzato di uno pterosauro quale lo si può vedere in un qualsiasi libro illustrato. Quel suo disegno potrebbe quindi indicare l'effettivo riconoscimento di una specie fino adesso sconosciuto di ranforincoidi con una protuberanza dietro la testa simile a quella dello pteranodonte. Anche la disposizione delle dita non é quella classica degli pterosauri, vista l'apparente aggiunta di due dita allungate per sostenere la membrana alare. Difficile dire se ci si trovi di nuovo di fronte ad una caratteristica peculiare di una specie finora sconosciuta o ad un errore di interpretazione (sostegni di cartilagine scambiati per dita?).

Eskin Kuhn, militare statunitense, riporta il suo avvistamento del 1971 Era una chiara e calda giornata di sole. Io stavo guardando in direzione dell'oceano quando ho visto qualcosa di incredibile che mi ha ipnotizzato. Sono un artista ed ho un occhio addestrato alla visione dei dettagli, ed ero determinato a compenetrarmi in quella visione per poi registrarla su un disegno. Ho visto due pterosauri volare insieme a bassa quota, forse 30 metri, molto vicini al posto in cui mi trovavo, in modo tale da permettermi di avere una visione perfetta di quelle due creature. Il ritmo delle loro larghe ali era molto grazioso, lento, e comunque stavano volando, non solamente planando, come ho visto fare ai tacchini nello stato dell'Ohio. La velocità con cui muovevano le ali era alquanto simile a quello dei corvi, forse un po' più lenta, ma il loro movimento era molto aggraziato. La struttura delle ali ed il tessuto di cui erano costituite apparivano molto simili a quelli dei pipistrelli: ali agganciate alle mani con un dito allungato che arriva fino alla punta dell'ala, due dita corte, e altre che vanno verso l'orlo dell'ala per stendere la membrana come negli aquiloni. Gli pterosauri che io ho visto avevano le corte zampe posteriori attaccate alla parte posteriore dell'ala ed avevano una lunga coda con un ciuffo di peli alla fine. La testa ea sproporzionatamente grande, con una lunga cresta che sporgeva dietro, un lungo becco, un lungo collo. Il torace delle creature era prominente, si sporgeva in avanti come la prua di una vecchia nave. Le vertebre delle loro schiene erano notevoli, soprattutto quelle all'altezza delle spalle. Stimerei la loro apertura alare in circa 3 metri, la dimensione del corpo poco meno di un metro e mezzo, ma non essendoci punti di riferimento in quel cielo sgombro, queste misure restano un poco incerte. Non so perché ho fatto un errore [nel disegno N.d.T.] piuttosto stupido ... le "mani" degli pterosauri erano strane, il pollice e le altre due dita erano corte - come nel disegno - ma le altre due erano estremamente lunghe, ed erano come delle stecche che sostenevano le ali. Ho disegnato solo una di queste stecche e posso solo attribuire questo alla mia giovinezza ed alla mancanza di disciplina artistica ... Le raffigurazioni del National Geographic sono senza la coda piumata; e probabilmente ne esisteva una varietà che aveva quelle sembianze ... ma non avrebbe volato in quella maniera aggraziata e senza sforzo che hanno mostrato le due creature che io ho visto ... prima lente, poi una pausa, poi in planata, poi un leggero battere d'ali e una risalita, etc. Non c'é possibilità di attribuire ciò che ho visto ad una qualche confusione, era pieno giorno, nella pausa di un giorno lavorativo, nessuna baldoria, nessuna droga, sole luminoso e piena visibilità, ed una vista acuta che mi qualificava come esperto tiratore del corpo della Marina.

3 -Un avvistamento del 1890: la testimonianza sembra rilevante per il fatto che nessuno all'epoca del fatto (in quel lontano 1890, e in quello sperduto paesino dell'Arizona) ha menzionato gli pterosauri, e quindi c'è da chiedersi come delle persone abbiano potuto "inventarsi" un mostro così stranamente rispondente alla morfologia di uno di quei rettili alati della preistoria senza presumibilmente conoscerlo. Ricordiamo che i primi fossili di pterosauro furono scoperti all'inizio del 1800 e che il primo pterosauro americano fu ritrovato nel 1871. Sembra alquanto palusibile che né i lavoratori del ranch che raccontano di avere ucciso il rettile alato, né i giornalisti di quel paesino, avessero mai sentito parlare di pterosauri. D'altronde stiamo parlando del 1871, non del 1971, e le raffigurazioni degli pterosauri e dei dinosauri non erano così facili da reperire come adesso. Bisogna ammettere che le misure che le misure di questo "mostro" sembrerebbero davvero fuori scala, 50 metri di aperura alare contro i 14 metri del più grande pterosauro che fino adesso é stato scoperto. Ma é anche vero che le misure riportate sono state eseguite presumibilmente senza un metro, e che chi ha vissuto una simile avventura potrebbe avere benissimo esagerato un poco per darsi delle arie. D'altronde non é nemmeno da escludere che siano esistiti pterosauti più grandi di quelli finora ritrovati nei fossili. Per il resto giudicate voi.

Dal giornale Tombstone Epitaph del 26 Aprile 1890.Un mostro alato, dalle sembianze di un enorme alligatore con una coda estremamente lunga ed un immenso paio di ali, é stato trovato nel deserto fra le montagne Whetstone e le montagne Huachuca la scorsa domenica da due lavoratori di un ranch che stavano tornando a casa dalle Huachucas. La creatura era evidentemente esausta dopo un lungo volo, e quando fu scoperta non era in grado di spostarsi se non per piccoli voli successivi. Dopo lo sgomento provato in un primo momento, i due uomini, che erano a cavallo ed armati di fucili Winchester, hanno ripreso abbastanza coraggio per seguire il mostro, e dopo un'eccitante caccia che li ha portati a percorrere diverse miglia sono riusciti ad avvicinarsi abbastanza per sparare coi loro fucili e ferire l'animale. La creatura allora si é gettata a sua volta contro i suoi aggressori, ma i due uomini sono riusciti a tenersi alla larga perché ormai l'animale versava in cattive condizioni, e dopo pochi altri spari ben diretti il mostro é caduto riverso al suolo, immobile. Gli uomini si sono avvicinati con cautela, con i cavalli che sbuffavano per il terrore, e si sono resi conto che il mostro era morto. Allora hanno proceduto a fare un esame [del mostro] ed hanno trovato che misurava circa 27 metri e mezzo di lunghezza e che il diametro maggiore [del corpo] era di circa un metro e mezzo. Il mostro aveva solo due piedi, situati a piccola distanza da dove le ali erano unite al corpo. La testa era, secondo la loro stima, lunga circa 2 metri e mezzo, con le mascelle che portavano numerosi denti forti ed acuminati. I suoi occhi erano larghi come un piatto per la cena e si sporgevano per metà dalla testa. Gli uomini hanno avuto qualche difficoltà a misurare le ali, in quanto erano parzialmente ripiegate sotto il corpo, ma finalmente sono riusciti a spiegarne una in maniera sufficiente per ottenere una misurazione di 23 metri e mezzo, il che porta la lunghezza totale dell'apertura alare a circa 48 metri. L'ala era composta da una membrana spessa e quasi trasparente ed era priva di penne, piume e pelo, così come l'intero corpo. La pelle del corpo era invece più sottile e veniva facilmente penetrata dai proiettili. I due uomini hanno tagliato una piccola porzione dell'estremità dell'ala e se la sono portata a casa. La scorsa notte sul tardi uno di loro é arrivato in questa città per fare provviste e per preparare l'operazione di scorticamento della creatura, la cui pelle verrà spedita all'est per essere esaminata da eminenti scienziati. Lo scopritore é ritornato sul posto questa mattina presto accompagnato da diversi uomini robusti che cercheranno di portare la strana creatura in città prima che venga mutilata.

In questi anni le testimonianze più frequenti di avvistamenti di rettili volanti vengono dall'America, ma forse ciò succede perché in luoghi meno "civilizzati" i nativi non chiamano i giornalisti per annunciare l'avvistamento di uno pterosauro, anche perché in certe aree geografiche l'avvistamento di un rettile volante non é considerata una cosa né strana né inusuale. Sarebbe quindi il caso di approfondire la nostra conoscenza di due creature che la "scienza ufficiale" si é sempre ostinata a definire "leggendarie" ma che potrebbero essere anch'esse degli pterosauri: si tratta del ropen della Papua Nuova Guinea e del kongamato dello Zambia.
Il Ropen e i suoi avvistamenti :La prima testimonianza storica della presunta esistenza di "mostri alati" nella regione é una curiosa carta di navigazione del 1595 che avvisa i marinai di stare attenti ad un certo tipo di "mostri marini". In esso si nota un disegno in cui l'essere volante è raffigurato con un lungo becco (che potrebbe anche essere quello di un uccello, due ali visibilmente prive di penne e piume, simili a quelle di un pipistrello, e una lunga coda con una piccola appendice biforcuta. Ovviamente il disegno non é molto preciso e potrebbe anche trattarsi semplicemente di un animale di fantasia; non si può però nemmeno escludere che possa trattarsi del disegno di un animale tracciato a partire dalle descrizioni dei nativi locali né che si possa trattare della raffigurazione di uno pterosauro ranforincoide disegnato in maniera imprecisa in seguito a qualche fugace avvistamento. In effetti se si tralasciano i dettagli si riconoscono (seppure mal disegnate) tutte le strutture caratteristiche: un becco lungo, due ali membranose e una lunga coda che termina con una banderuola. La prima testimonianza in tempi recenti é invece quella di Duane Hodgkinson, che si trovava nel 1944 in Papua Nuova Guinea come militare. Egli racconta che una sera di agosto vide una grande creatura che stimò avesse un'apertura alare di 6 metri, di colore grigio scuro, con un becco, un lungo collo serpentino ed una cresta che sormontava la testa Il ropen é descritto come una creatura notturna, con due ali di pelle come un pipistrello, una lunga coda con una flangia alla fine della coda, un becco pieno di denti, e artigli taglienti come lame di rasoio. Qui accanto una ricostruzione che tiene conto delle descrizioni fornite dai testimoni oculari (tutti nativi) degli avvistamenti più recenti. Ciò che salta agli occhi immediatamente é l'incredibile rassomiglianza con il disegno di Kuhn relativo al suo avvistamento a Cuba, somiglianza ancora più notevole dal momento che é difficile ipotizzare un qualsiasi contatto fra Kuhn ed i nativi della Papua Nuova Guinea. Jim Blume, che è stato missionario per trenta anni in Papua Nuova Guinea, ha intervistato dozzine di testimoni oculari della creatura che alcuni abitanti di quelle isole chiamano “ropen.” Dalle notize da lui raccolte si dedurrebbe che il ropen ha una lunga coda, che secondo alcune testimonianze porta una flangia sulla punta; le ali sono molto simili a quelle del pipistrello, con mani a metà dell'ala, e alcuni ropen raggiungono un'apertura alare di 6 metri, sebbene nelle isole del nord essi sono più piccoli, con un'apertura alare di circa un metro. Il lungo becco é simile a quello di un pellicano ma c'é una protuberanza sul retro del capo. Alcuni dei ropen più grandi (e più scuri) sarebbero pericolosi, e a volte ucciderebero persino un uomo adulto. Secondo quanto é stato riferito dai nativi nel 1985, ad ovest di Finschhafen, un uomo fu attaccato da un ropen mentre lavorava nel suo giardino. Quando gli altri abitanti del villaggio sono accorsi a causa dei rumori era ormai troppo tardi: la creatura simile ad uno pterosauro si era portato con sé l'uomo sopra un grande albero e se lo stava mangiando. Jonathan Whitcomb é andato nel 2004 nell'isola di Umboi (Papa nuova Guinea), dove ci sono numerosi casi di avvistamenti di quegli strani volatili. Non é riuscito a vederli direttamente (ci sono state finora tre spedizioni di uomini occidentali ma l'unico loro "avvistamento" é stato quello di una indistinta sagoma luminosa) ma ha intervistato anche lui numerosi testimoni oculari che gli hanno raccontato dei loro avvistamenti del ropen. Dalla raccolta di tali testimonianze é nato il suo libro "Searching for ropens" (Alla ricerca dei ropen). Secondo quanto riferisce Jonathan Whitcomb, quando una tribù ha una superstizione riguardo ai ropen, e i racconti dei testimoni noncontengono nessuno di questi elementi superstiziosi, allora le superstizioni locali sono irrilevanti al fine di giudicare la credibilità dei testimoni. Sull'isola di Island molti racconti dei testimoni oculari non contengono elementi superstiziosi. Secondo quanto riferiscono i testimoni i ropen avrebbero la caratteristica di essere bioluminescenti, avrebbero cioé la capacità di emettere della luce come le lucciole (caratteristica condivisa anche da esseri più grandi come certi pesci ed una specie di calamaro). Molte persone hanno riferito l'avvistamento di globi luminosi che si spostano orizzontalmente e che quindi non potrebbero essere scambiati per meteore. Il nativo Jonah Jim ha visto (assieme alla sua famiglia) quello che potrebbe essere un ropen bioluminescente volare verso il lago Pung; egli ha infatti osservato sia il globo di luce che una lunga coda. Sull'isola di Umboi Island, intorno al 1994, 7 ragazzi si sono avventurati verso il lago Pung. Dopo pochi minuti sono stati terrificati dalla vista di un gigantesco ropen che volava sul lago. Tre di loro sono stati successivamente intervistati e l'intervista é stata registrata. Esperti hanno concluso che se la loro testimonianza corrisponde ad un resoconto reale quello che hanno visto non é un pipistrello della specie "volpe volante" né alcun tipo di uccello o pipistrello noto. La migliore spiegazione é che i ragazzi hanno visto uno pterosauro gigante del sottordine ranforincoidi. Prima che venissero usate le bare nell'isola di Umboi, i morti venivano sepolti in leaves. ma qualche volta una fossa veniva aperta mentre il villaggio dormiva. Nel 1949, nel villaggio Gomlongon, un ragazzo di nome Michael ha osservato una di queste strane incursioni notturne da parte di un oggetto luminoso che si posò su una tomba; il mattino dopo la tomba era vuota. Nel 2004 Jacob Kepas abitante della città di Lae, Papua New Guinea ha riferito in un'intervista che quando era un ragazzo, e viveva nella città di Wau, ha visto un'animale chiamato seklo-bali. La descrizione di tale creatura sembra corrispondere a quella del ropen del'isola Umboi. Il nome seklo-bali significa “colui che porta con sé il suo letto" e potrebbe riferirsi alle vongole *clams giganti che a detta di alcune persone sarebbero il cibo di tali animali. Se il seklo-bali portasse con sé una vongola gigante per poi cibarsene potrebbe dare appunto l'impressione di "portarsi dietro il suo letto".
Il Kongamato e i suoi avvistamenti : Nella boscaglia dell'Africa centro-orientale i popoli indigeni riferiscono l'esistenza di una creatura volante chiamata kongamato. Questa notizia arrivò in occidente quando l'esploratore Frank Welland lo descrisse nel suo libro del 1932 intitolato "In Witchbound Africa". Il kongamato (parola che significa nell'idioma locale africano "sopraffattore di barche") é descritto come una grande creatura rossastra con ali di pelle, senza penne o piume. Secondo quanto riferisce Welland ai testimoni oculari che ne hanno riferito l'avvistamento sono state mostrate immagini di diversi animali volanti, alcuni dei quali estinti come gli pterosauri. Tutti quanti, nessuno escluso, hanno identificato il kongamato nella raffigurazione dello pterodattilo. Secondo le parole di Welland "i nativi non lo considerano qualcosa di innaturale come un mulombe [demonio] ma come qualcosa di molto spaventoso, come un leone che si cibi di uomini o un elefante solitario [che vive fuori dal branco ed é molto irascibile, n.d.T.] ma infinitamente peggiore ... ho menzionato il Jiundu swamp [nord ovest dello Zambia] come uno dei luoghi dove dicono che si rifugi il kongamato, e devo dire che quello é proprio il tipo di posto dove un simile tipo di rettile potrebbe vivere." (Welland, 1932, pp. 238, 240) "I Kaonde della provincia nord occidentale [dello Zambia] sono soliti portare amuleti chiamati "muchi wa Kongamato" per proteggersi dal kongamato nella traversata di certi fiumi ... La creature veniva descritta dai vecchi Kaonde come una enorme lucertola rossa con ali membranose come quelle di un pipistrello, dall'apertura alare di più di un metro e mezzo, e con denti nel suo enorme becco. Negli anni '20 del 1900 Headman Kanyinga, un uomo dell'area Jiwundu Swamp vicino al confine con lo Zaire ha identificato immediatamente come Kongamato una raffigurazione di pterodattilo ... Nel 1958 il giornalista scientifico Maurice Burton ha scirtto nel giornale "Illustrated London News" che vi erano stati diverse segnalazioni provenienti dall'Africa di un animale simile allo pterodattilo, e che si supponesse che l'area della palude di Bangweulu potesse essere uno degli habitat di tali creature. Egli ha puntualizzato che di fronte alle coste dell'Africa é stato catturato dai pescatori il celacanto, un pesce contemporaneo degli pterodattili ..." (Hobson, Dick, Tales of Zambia, 1996, p. 149.) "Sebbene i draghi siano scomparsi completamente da tutti i moderni lavori di storia naturale l'idea della loro esistenza era ancora considearata alquanto ortodossa fino al 1700. Per esempio Pigafetta, in un resoconto sul regno del Congo (The Harleian Collections of Travels, vol. ii, 1745, p. 457.) afferma che dai discorsi di un certo portoghese E. Lopes sulla "zona costiera che va dal fiume Ambrize fino al fiume Coanza andando verso sud" ha appreso che ‘ci sono inoltre certe altre creature che, essendo grandi come un montone, hanno ali come i draghi, con lunghe code e lunghi mascelle, e diverse file di denti, e si nutrono di carne cruda. Il loro colore é blu e verde, la loro pelle sembra ricoperta di squame, e hanno solo due zampe. I negri pagani li adoravano come dei ... E siccome essi sono molto rari, curiosamente i capi locali li proteggono, e permettono alla gente di adorarli, la qual cosa va a loro profitto a causa dei regali e dele oblazionic he la gente offre loro.’ E John Barbot, agente generale della Compagnia Reale Africana, nella sua descrizione delle coste della guinea del Sud, (Churchill, Collections of Voyages, 1746, p. 213.) afferma: ‘Alcuni negri mi assicurano che ...ci sono serpenti alati o draghi che hanno una coda a forked tail e una bocca prodigiosamente grande, piene di denti acuminati, estremamente perciolosi per l'uomo, e particolarmente per i bambini piccoli.’" (Gould, Charles, Mythical Monsters, W.H. Allen & Co., London, 1886, pages 136-138) Il dottor J.L.B. Smith (famoso per la sue investigazione sul "fossile vivente", il celacanto Latimeria) scrisse nel suo libro "Old Fourlegs" (Antichi quadrupedi) del 1956 a proposito di drgahi volanti che vivevano vicino al Monte Kilimanjaro, in Tanzania. "... un uomo una notte ha visto da vicino tale creatura che volava. Non metto in dubbio che esista almeno la possibillità che tale creatura possa ancora esistere." (Smith, J.L.B., Old Fourlegs, 1956, pp. 108-109.). Nel libro "in cerca dei sopravvissuti della preistoria si legge ** che A. Blaney Percival in Kenya notò che un enorme animale le cue impronte rivelavano solo due zampe e una pesante coda era ritenuto dai nativi di Kitui Wakamba volare giù dal monte Kenya ogni notte (Shuker, Karl, In Search of Prehistoric Survivors, 1995, p. 49.). Nel Kenya tale creatura é chiamata "Batamzinga." Un resoconto molto credibile é stato descritto nel 1956 dall'ingegniere J.P.F. Brown vicino al lago Bangweulu nello Zambia, e riportato il 2 Aprile 1957 dal giornale Rhodesia Herald. Brown stava tornando in automobile a Salisbury da una visita a Kasenga nello Zaire. Alle 6 del pomeriggio, nel fare una sosta a Fort Rosebery, appena ad ovest del Lago Bangweulu, ha visto due creature che volavano lentamente e silenziosamente nel cielo. Notò che avevano un aspetto preistorico, con lunghe code e teste strette. Egli stimò che avessero un'apertura alare di circa 1 metro. Quando uno dei due animali aprì la bocca Brown poté notare un gran numero di denti acuminati. Altri racconti su simili creature vengono dalla tribù degli Awemba i quali asseriscono che essi vivono all'interno di grotte nei dirupi vicino alla sorgente del fiume Zambesi. Nel 1957, in un ospedale di Fort Rosebery (ad appena un anno dall'avvistamento del signor Brown e nella stessa località) é stato curato un paziente che presentava ferite gravi alla schiena. Il nativo ha poi raccontato che un grosso uccello l'aveva attaccato nella palude di Bangweulu. Quando gli fu chiesto di disegnare tale uccello egli disegnò un animale che somigliava a uno pterosauro. Nel Camerun dell'ovest i nativi riferiscono di una creatura notturna simile ad un pipistrello chiamata Olitu. Dall'aspetto simile al Kongamato, questa creatura fu osservata nel 1932 da una squadra di esplorazione guidata da Ivan Sanderson nel 1932. Ma anche in tempi più recenti si hanno notize del Kongomato. Nel 1998 Steve Romandi-Menya, un studente Kenyano che si trovava in Louisiana per uno scambio culturale ha dichiarato che il Kongomato è ancora noto alla gente del suo paese che vive nella boscaglia. Secondo quanto ha riferito si dice che quell'animale si nutra di carne umana in decomposizione e che che tiri fuori i cadaveri che non sono stati sepolti sufficientemente in profondità. Nel 1942 il capitano Charles R.S. Pitman ha scritto un libro che descrive dettagliatamente la fauna dell'Uganda e delle regioni circostanti. Egli registra le paure superstiziose dei nativi riguardo all'animale irace, che cacciano di giorno ma di cui hanno paura di notte (posare gli occhi su di esso la notte sarebbe mortalmente pericoloso). Poi passa a descrivere un'altra paura dei nativi. "Quando ero in nella Rhodesia del nord ho sentito parlare di un animale leggendario a cui si attribuscono simili poteri mortali che mi ha incuriosito considerabilmente. Di esso si narra che una volta cacciava, e forse caccia ancora, in una densa foresta lacustre nelle vicinanze dei confini col COngo e con l'Angola. Anche guardare questo animale causerebbe la morte. Ma la più intrigante caratteristica di questa bestia misteriosa é la sua somiglianza da una parte coi pipistrelli e dall'altra con gli uccelli ed il suo essere di enormi dimensioni, caratteristiche che ricordano lo pterodattilo preistorico. Da dove sarebbe venuta ai primitivi africani una tale fantasiosa idea?" (Pitman, C.R.S, A Game Warden Takes Stock, 1942, pp. 202-203.)

Articolo scritto dal Dottore in Fisica, Corrado Penna

http://digilander.libero.it/scienzamarcia/corrado.htm

ENORME "SIGARO VOLANTE" FOTOGRAFATO IN ROMANIA?


Il giorno 16 Dicembre 2007, alle ore 14:37 pomeridiane, un fotografo dilettante stava fotografando la neve che copriva i tetti delle case della citta di Cluj Napoca (Romania). Quel giorno non portò con sè il treppiede per poggiare la macchina digitale. Ha cosi scattato una serie di foto, che poi ha riversato sul suo PC. Al momento degli scatti non aveva notato nulla. Ma una volta riversate le immagini ha notato (su 28 immagini realizzate) una foto che mostrava una sagoma grande, in volo a bassa quota e che si nota sulla sinistra dell'immagine. Pensando ad una macchia ha cercato di ripulirla con software adatti, ma l'immagine è rimasta li. Esclude l'ipotesi uccelli o altro velivolo conosciuto. Una volta che si allarga l'immagine dell'oggetto, si può vedere come si riflette la luce. Inoltre Il sole era basso nel cielo, la luce dietro le nubi. L'oggetto è leggero e sulla parte superiore destra e ombreggiata sulla sinistra e in basso, in linea con la parte luminosa del cielo. È certamente nel paesaggio, non sulla lente o qualsiasi altra parte della fotocamera. E 'interessante notare (dichiara il fotografo anonimo) che un aeromobile della compagnia rumena Carpatair stava atterrando presso il locale aeroporto (avvenuto solo circa 5-10 minuti dopo), volando alla destra dell'oggetto volante misterioso. Vorrebbe sapere se i piloti e la torre di controllo abbiano notato qualcosa di anomalo. Secondo il fotografo l'oggetto avvistato era di sicuro un UFO e l'avvistamento rimane inspiegabile.

domenica 20 gennaio 2008

NELL'ANNO 1973, L'ASTROFISICA MARGHERITA HACK ERA POSSIBILISTA SUGLI..."UFO"!



Articolo del "Giorno" del 23 Luglio 1973. Cliccare su immagini per leggere articolo

STRANO FENOMENO LUMINOSO FILMATO NEI CIELI DELL'IRAQ DA MILITARI STATUNITENSI


Il video mostra un certo numero di oggetti luminosi, che sono fermi in aria nel cielo serale in Iraq. I soldati (verosimilmente USA, visto che si sente in video la lingua americana) non hanno alcuna idea di che cosa siano, quindi non si tratta di un normale spettacolo, che vedono ogni giorno durante il loro pattugliamento al buio. Sembrerebbe un rarissimo fenomeno naturale, tipo "sprite", ma potrebbe essere anche qualcos'altro. Rimangono non spiegati, quindi UFO o in questo caso ULP (Unidentified Light Phenomena).

CONTINUANO GLI AVVISTAMENTI "UFO" IN TEXAS

La febbre degli UFO continua nel Nord del Texas. Dopo gli avvistamenti dello scorso fine settimana a Stephenville, sempre più gente si è fatta avanti con foto e relazioni del velivolo non identificato. Un camionista, Sean Kiel ha riferito, "Stavo appena entrando nella 20 (strada), e nel cielo blu chiaro ho visto qualcosa". Date un'occhiata alla foto. È possibile vedere un bolide molto luminoso , con una lunga coda. Testimoni affermano che la luce è sembrata sparire come il sole è andato giù ... , E affermano che aveva la forma di una meteora, che entra nell'atmosfera. Nel frattempo, i residenti di Stephenville hanno deciso, dopo il "battage" mediatico internazionale, di fare cassa ... vendere centinaia di t-shirt dicendo che la città è "l'ufo capitale del mondo". Un organizzazione UFO internazionale ha fatto oggi il suo giro per la zona , intervistando coloro che hanno visto la luce. Voi ricorderete che un avvistamento è avvenuto qui in costiera nell'ultimo venerdi. La Tv 3 News ha catturato questa immagine al di fuori del nostro studio. L'oggetto si è spostato in tutto il cielo in linea retta, come una cometa, ma abbiamo parlato con gli esperti... non hanno una spiegazione.

sabato 19 gennaio 2008

IN TURCHIA FILMATO "UFO" ATTERRATO CON DUE OCCUPANTI? UN ALTRO CASO "GUARDIAN"?

Sopra un "frame" del filmato che mostrerebbe l'UFO atterrato

In Turchia è stato registrato un video, che mostra le immagini di due extraterrestri e di un UFO, ha detto il Direttore del Centro di Ufología turco, Haktan Akdogan, giovedì, alla televisione NTV. L'autore di questo nastro è il custode di un complesso di un villaggio residenziale, un uomo che ha trascorso molto tempo a caccia di UFO e infine è riuscito a registrare le immagini di uno strano velivolo e di due extraterrestri. I giornalisti entrati in possessi del video, dura circa 22 minuti, e chiaramente si percepiscono i contorni di un "piatto" ruotante. Akdogan afferma che il video "causerà diffusa risonanza nel mondo perché dimostra chiaramente, per la prima volta, non solo l'UFO in quanto tale, ma anche la sua luminosa superficie metallica". "E ancor più sensazionale è che il video mostra chiare linee di due rappresentanti di civiltà extraterrestri", ha aggiunto.

AVVISTATO "UFO" IN ARGENTINA, INDAGHERA' LA NASA?





La Forza Aerea Argentina sta indagando sull'avvistamento di un UFO segnalato da un operatore del traffico aereo e da parte di centinaia di cittadini di Rio Cuarto, in provincia di Cordoba (centro), lo ha riferito una fonte militare all'agenzia EFE. Essi hanno affermato che è stata chiesta la collaborazione della Commissione nazionale per le Attività Spaziali (CONAE), e, se necessario, alla NASA degli Stati Uniti .Il portavoce ha confermato che la Forza Aerea Argentina non ha nessuna registrazione dell'oggetto volante non identificato (Ovni) avvistato la sera di lunedì da parte di un operatore della torre di controllo presso l'aeroporto di Rio Cuarto e da centinaia di abitanti di questa città , situata a 700 chilometri da Buenos Aires. L'operatore ha visto uno strano oggetto luminoso che non ha risposto alla sua richiesta di identificazione e la scomparsa di vista dopo che ha sorvolato la zona aeroportuale. Centinaia di vicini hanno chiamato le stazioni radio e la televisione avvertendo l'emergere dell' UFO, e il portavoce della Forza Aerea Argentina a Rio Cuarto, Carlos Oyola ha dichiarato che non c'era nessuna registrazione di voli civili o militari, al momento dell'avvistamento. Oyola ha dichiarato alla stampa che l'UFO di Rio Cuarto non corrisponde a un aeromobile convenzionale "o ad uno dei satelliti, che sono spesso visti nella zona". Ma le fonti delle Forze aeree hanno chiarito oggi che le dichiarazioni di Efe Oyola non pongono ad ammettere ufficialmente la presenza di un UFO mancando ancora l'esame di ciò che è accaduto. A questo proposito, ha sottolineato che potrebbe essere un pallone sonda o meteo o di un fenomeno atmosferico e si è chiesta la collaborazione della CONAE ed eventualmente farà lo stesso con la NASA.

domenica 13 gennaio 2008

GIGANTESCA NUVOLA DI IDROGENO DIRETTA CONTRO LA VIA LATTEA

Una spettacolare nuvola di idrogeno puro lunga 11.000 anni luce e larga un quarto si sta dirigendo alla velocita' di 864.000 chilometri l'ora contro la Via Lattea, la nostra galassia. Si tratta in realta' di una vecchia conoscenza degli astronomi, la "Nube di Smith", dal nome del ricercatore che la individuo nel 1963. La novita' e' che con assoluta certezza gli astronomi hanno determinato che la nube, in grado di generare e alimentare milioni di stelle, si dirige contro di noi anche se raggiungera' i confini dell Via Lattea tra 20 e 40 milioni di anni. Gli eventuali spettatori, secondo il team del National Radio Astronomy Observatory statunitense e della University Wisconsin-Whitewater, assisteranno a un magnifico spettacolo pirotecnico di proporzioni cosmiche.
Fonte: www.agi.it

GLI EXTRATERRESTRI HANNO CREATO L'UOMO NELL'AUSTRALIA CENTRALE

Antichi astronauti sono sbarcati a Uluru e procedettero a creare l'uomo, secondo gli appassionati di UFO in America. Il sito web UFOArea afferma che gli astronauti sono rappresentate in pitture rupestri nell'Australia Centrale. "C'era una volta, in un lontano passato, un grande "uovo" rosso che ha avuto difficoltà a raggiungere in sicurezza la terra e si schiantò al suolo", si legge nella storia, in un dipinto di Uluru. "Fuori dall' 'uovo' emersero degli esseri dalla pelle bianca, seguiti dai loro bambini", afferma. "Gli adulti hanno avuto problemi di adattamento per l'atmosfera della Terra e morirono. I bambini riuscirono a sopravvivere. "Uluru è colma di leggende e miti aborigeni della 'Dreamtime' . "Questi dèi - che erano antichi astronauti - vennero dal cielo con una missione. Questa missione è stata quella di creare la vita sulla Terra."
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martedì 1 gennaio 2008

I PROBLEMI DELLA DATAZIONE DEI REPERTI STORICI

Dopo avere visto i dati sintetizzati in questo grafico qualcuno può avere ancora dubbi sul fatto che la datazione di rocce e fossili coi metodi dei radioisotopi non ha alcuna valenza scientifica?Se una costruzione teorica appare sulla carta molto bella ed elegante, se si suppone che possa portare ad un significativo progresso della scienza, ciò non vuol dire che bisogna considerarla come una realtà solo perché qualcuno ci si è tanto affezionato. La scienza differisce dalla metafisica perché ogni sua affermazione deve essere soggetta a verifica sperimentale.Siccome esistono ormai numerose verifiche sperimentali che contraddicono l'ipotesi che i radioisotopi possano servire alla datazione di reperti preistorici non ci possono essere dubbi: tale metodo di datazione si è rivelato nient'altro che una bella speranza, un bel sogno, ma non potrà mai essere accettato come una teoria scientifica. O per dire la stessa cosa con termini un po’ più filosofici, seguendo Popper potremmo dire che la teoria in esame è stata falsificata. Il fatto che attualmente gran parte della comunità scientifica la accetti come un dato di fatto è un brutto segno, è la prova che l'apparato scientifico fin troppo spesso impiega tutte le sue energie nel difendere pregiudizi consolidati piuttosto che aprirsi a nuove scoperte, che preferisce proteggere le menzogne piuttosto che ammettere i propri errori, come del resto è sempre successo da che mondo e mondo (vedi l’analisi del fisico teorico Thomas Kuhn nel libro “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”).
Nel 1986 dal vulcano St. Helen fuoriuscì della lava, nel 1997 cinque campioni di quella colata lavica furono analizzati per essere datati col metodo dei radioisotopi (il metodo del potassio-argon per l'esattezza): il risultato fu non solo che eventi contemporanei furono datati in maniera completamente differente, ma che rispetto alla data reale (appena 11 anni) si ottennero date comprese fra poco meno di mezzo milione di anni e quasi 3 milioni di anni. L'errore percentuale massimo commesso in tale "misurazione" è di circa a 2.000.000.000%, leggasi 2 miliardi per cento! Non vi viene da ridere al pensiero che antichi fossili vengano datati con questa "avanzata tecnica scientifica"?
Adesso cito due esempi di datazioni poco attendibili, ma che sono state rimaneggiate per cercare di conformare i risultati alle aspettative dei ricercatori:

· Il primo è la datazione dei fossili di Australopithecus ramidus (riferimento scientifico: WoldeGabriel, G. et al, Ecological and temporal placement of early Pliocene hominids at Aramis, Ethiopia, Nature 371: 330-333, 1994). Allo scopo di effettuare una prima datazione si quello scheletro si è provato a valutare i campioni di basalto più vicini allo strato da cui sono stati estratti i fossili: la maggior parte di tali campioni, analizzati col metodo argon-argon, ha portato alla stima di un'età di circa 23 Milioni di anni. Siccome una tale datazione era in contraddizione con la tesi ufficialmente accettata che gli ominidi hanno al massimo 6 o 7 milioni di anni, gli autori di tale ricerca hanno deciso di scartare queste datazioni troppo vecchie. Così esaminarono campioni di basalto più lontano dai fossili e scelsero 17 su 26 esempi, per ottenere un’età molto più accettabile di 4,4 Ma. I nove campioni rimasti fornirono età molto più vecchie, ma gli autori decisero che fossero contaminati, e perciò li scartarono. È così che funziona la datazione radiometrica. È guidata dai pregiudizi e dalla costante manipolazione dei dati per spiegare tutto alla luce di teorie ormai obsolete e fallaci. In termini più filosofici e sociologici potremmo dire con T. Kuhn che gli scienziati, più che “spiegare”, cercano di “piegare” l’esistente cercando di conformare i dati dell’esperienza alle teorie più in voga, cercando di fare entrare i dati sperimentali entro le scatole preconfezionate delle teorie ortodosse .

· Esiste una storia simile riguardo la datazione del teschio di un primate, conosciuto come KNM-ER 1470.(10,11) Cominciò con una datazione di 212 – 230 Milioni di anni, che, secondo i ricercatori, fallì il bersaglio (in accordo col preconcetto che gli esseri umani ‘non esistevano allora’). Furono fatti altri tentativi di datare le rocce vulcaniche della zona. Dopo alcuni anni arrivarono ad una data di 2,9 Ma, mettendosi così in accordo con altri studi diversi (benché gli studi implicassero una selezione fra i risultati ‘buoni’ e quelli ‘cattivi’ proprio come nel caso dell’A. ramidus sopracitato). Le idee preconcette sulla validità della datazione radiometrica nonché sulle date e le tappe dell’evoluzione umana, non hanno permesso di accettare che un teschio come 1470 fosse ‘così vecchio’ e quindi si cercò di trovare strade alternative per datarlo. Uno studio di fossili di maiali trovati in situ convinse la maggior parte degli antropologi che il teschio fosse molto più giovane. Dopo che tale conclusione fu generalmente accettata, nuovi studi delle rocce hanno abbassato ulteriormente l’età a circa 1,9 Milioni di anni, e di nuovo parecchi studi hanno ‘confermato’ questa data. Così è il ‘gioco della datazione’: le osservazioni fatte vengono adattate al paradigma prevalente. Come direbbe Kuhn i paradigmi universalmente accettati dalla “scienza normale” sono diventati un dogma che congela il progresso scientifico ostacolandolo con ogni mezzo. Ogni osservazione deve adattarsi al paradigma per forza e i ricercatori, che vengono generalmente considerati dalla pubblica opinione scienziati imparziali, scelgono inconsapevolmente le osservazioni che si adattano al sistema di credenze di base.

Il metodo potassio-argon (e metodi simili)

Diversi metodi di radiodatazione, fra i quali quello del potassio-argon è il più noto, misurano la concentrazione sia dell'elemento genitore che di quello figlio e ne calcolano il rapporto. Nell'ipotesi in cui il campione non ha scambiato (a partire dalla sua formazione se è una roccia, o dalla morte dell'essere vivente cui apparteneva nel caso di ossa o fossili) con l'ambiente esterno né atomi dell'elemento genitore né di quello figlio il rapporto fra i due elementi è funzione solo del tempo. Una misurazione delle quantità dei due elementi potrebbe quindi portare ad una datazione esatta solo se l'ipotesi sopra enunciata fosse rigorosamente soddisfatta, e se in particolare tale ipotesi fosse soddisfatta anche per periodi di tempo dell'ordine dei milioni di anni.
Nel caso dell'isotopo radioattivo potassio 40 che si trasforma in seguito a decadimento radioattivo in Argon 40, il tempo di dimezzamento dell'elemento genitore è 1.300.000 anni (un milione e trecentomila anni) il che vuol dire che ogni 1.300.000 anni il numero di atomi di potassio 40 si dimezzano. Perchè il metodo sia affidabile bisogna quindi essere certi che il campione da datare non sia stato soggetto a nessuno scambio di potassio 40 o di argon 40 con l'esterno per tempi dell'ordine dei milioni di anni. Non credo ci voglia una laurea in fisica o in chimica per immaginare che nel corso di qualche milione di anni possono succedere tante di quelle cose ad un fossile o ad un pezzo di roccia che avere la certezza che un simile scambio non sia mai avvenuto è poco più che un pio desiderio. D'altronde le analisi della lava del vulcano St. Helen dimostrano che il metodo funziona male già con tempi dell'ordine delle decine di anni, figuratevi che razza di errori può dare il metodo potassio-argon per misurazioni di (presunte) date di decine di milioni di anni fa.
Ci sono altri esempi di datazione errate su rocce di età nota come nel caso della datazione col metodo del potassio-argon di cinque colate laviche del Monte Nguaruhoe in Nuova Zelanda: una del 1949, tre del 1954 e una del 1975. Le date ottenute col metodo del potassio-argon invece indicavano date oscillanti fra da meno di 0,27 fino a 3,5 Milioni di anni (riferimento scientifico: Snelling, A. A., The cause of anomalous potassium-argon ‘ages’ for recent andesite flows at Mt Ngauruhoe, New Zealand, and the implications for potassium-argon ‘dating,’ Proc. 4th ICC, pp. 503-525, 1998.). Si può immaginare che l’argon di troppo rilevato nella lava venga trattenuto nella roccia al tempo della solidificazione. Sono noti nella letteratura scientifica diversi esempi di rocce con argon in eccesso che causa datazioni di milioni di anni in rocce di età conosciuta (riferimenti scientifici: Krummenacher, D. ne ha riportato sei nell'articolo Isotopic composition of argon in modern surface rocks, Earth and Planetary Science Letters 8: 109-117, 1970; Dalrymple, G. B. ne ha riportati cinque nell'articolo 40Ar/36Ar analysis of historic lava flows, Earth and Planetary Science Letters 6: 47-55, 1969. Un altro caso è riportato in Fisher, D. E., Excess rare gasses in a subaerial basalt from Nigeria, Nature 232:60-61, 1970.). Una spiegazione plausibile è che questo argon in eccesso provenga dal mantello superiore (cioè appena al di sotto della crosta terrestre).
Qualunque sia la causa che provochi la "contaminazione" dei campioni da datare portando a risultati errati, non possiamo fare a meno di giudicare altamente inaffidabili i metodi di radiodatazione diversi da quelli dal C14. Siccome sono proprio questi che permetterebbero, seconde le teorie ufficialmente riconosciute, la datazione di eventi molto antichi (epoche precedente ai 50.000 anni fa) dobbiamo ammettere che non siamo in grado di datare in maniera assoluta eventi tanto antichi. Gli unici criteri che ci restano sono dei criteri relativi: in uno stesso sito gli strati geologici inferiori sono più antichi di quelli superiori. L'asserzione che strati con fossili simili in diverse aree geografiche appartengono alla stessa epoca invece è del tutto opinabile, sia perchè in una stessa località nel corso dei secoli può essere cambiato il clima (certi fossili quindi potrebbero essere indicativi più del clima che dell'epoca) sia perché in mancanza di datazioni assolute coi radioisotopi non possiamo sapere nemmeno se quegli organismi sono rimasti immuni da cambiamenti evolutivi per lunghi periodi di tempo.
Solo se già credessimo con fede assoluta negli assunti nei paradigmi correnti, nelle teorie ortodosse dell'evoluzionismo, potremmo forse ordinare gli strati appartenenti a luoghi diversi in una maniera molto approssimativa: il criterio sarebbe quello di indicare come più antichi quelli contenenti resti di animali considerati più primitivi. Ma come si fa ad essere sicuri che certi animali siano più primitivi di altri? Forse che ai giorni nostri non esistono ancora i batteri? O le alghe unicellulari? Si potranno considerare certamente "primitivi" se ci riferiamo alla loro relativamente bassa complessità, ma ciò non significa che siano estinti da milioni di anni
Forse incontrando strati contenenti solo piccole alghe potremmo considerare quegli strati molto antichi, risalenti alle prime fasi dell'evoluzione dei vegetali. Ma potrebbe anche essere che in una certa località ed in una certa epoca si siano verificate delle condizioni che hanno permesso il conservarsi allo stato fossile solo di piccole alghe e non di altri organismi più complessi, oppure in una certa località in una certa epoca potrebbero essere vissute solo piccole alghe perché non c'erano altri organismi capaci di colonizzare quell'ecosistema (situazioni simili si verificano anche ai nostri giorni in certi siti). Ciò non ostante forse si potrebbe (con molte incertezze) tentare un ordinamento degli strati in base a questi criteri, ma per farlo bisognerebbe assumere per vera ciò che per ora è appena un'ipotesi: l'evoluzione.
Intendiamoci, io penso all'evoluzione come a qualcosa di plausibile e persino di molto probabile, e siccome non sono dogmatico (come i creazionisti da un lato e gli evoluzionisti dall'altro) devo ammettere che, per quanto mi attiri, mi affascini e mi soddisfi l'idea di un’evoluzione delle forme viventi, devo ammettere che non possediamo ancora degli elementi per provare che ci sia stata nel corso dei millenni passati un'evoluzione graduale nel tempo di piante ed animali a partire da dei comuni primitivi progenitori. E ciò che é peggio é che difficilmente si potrà mai né dimostrare (né tanto meno confutare) una simile ipotesi perchè esperimenti ed osservazioni nel passato non se ne possono fare, ed osservazioni nel futuro per verificare un'eventuale evoluzione richiedono millenni se non milioni di anni di osservazione e monitoraggio della morfologia degli esseri viventi.
E ad ogni modo, anche se tentassimo di operare un ordinamento degli strati per ere geologiche facendoci guidare dagli assunti dell'evoluzionismo, lo stesso saremmo nell'impossibilità (non potendo affidarci alla fasulla metodologia dei radioisotopi) di attribuire delle date assolute ed avremmo persino delle grosse difficoltà nell'attribuire certi strati di certe località ad un'epoca piuttosto che ad un'altra.
Una delle poche cose che potrebbe guidare a ordinare i reperti preistorici, almeno in certi casi è la loro distribuzione sui diversi continenti terrestri. Essendo difficile dubitare del fatto che i vari continenti fossero una volta uniti (la maniera in cui le coste del Sud America e dell'Africa si incastrano l'una con l'altra é un avvenimento pressoché impossibile da realizzarsi per puro caso) il fatto di trovare un certo tipo di fossili in tutto il mondo sta ad indicare quanto meno che si sono sviluppati in tempi molto antichi. Quanto al fatto di potere affermare che si siano pure estinti in tempi antichi bisogna andarci molto cauti. Vi ricordate della brutta figura fatta nel caso dei crossopterigi quando è stato ripescato il Celacanto Latimeria? Che poi a dirla tutta pur appartenendo ad un ordine (i crossopterigi appunto) che si ritiene abbia dato origine agli anfibi (a causa della presenza di un’articolazione delle pinne simile a quella degli animali a quattro zampe) occupa una nicchia ecologica ben lontana dalla battigia dove avrebbe dovuto svolgersi tale cruciale passaggio evolutivo: vive sul fondo del mare ad una discreta profondità. Può anche essere che i crossopterigi abbiano dato origine agli anfibi, ma i dati a nostra disposizione non sembrano confermarlo.

Articolo scritto dal Dottore in Fisica, Corrado Penna
http://digilander.libero.it/scienzamarcia/corrado.htm