lunedì 31 marzo 2008

A CACCIA DI TRACCE DI CELLULOSA SU...MARTE

“Se cerchiamo prove dell’esistenza di antiche forme di vita su Marte o su altri pianeti, che si tratti di batteri o piante superiori, la cosa migliore da fare è cercare cellulosa nei depositi salini.” Ad affermarlo è Jack D. Griffith, microbiologo dell’Università della North Carolina a Chapel Hill, che ha scoperto abbondanti tracce di microfibre di cellulosa in un antichissimo deposito salino nel deserto del New Mexico.
La cellulosa è uno di materiali biologici più abbondanti sulla Terra: ogni anno piante, alghe e batteri ne producono circa come 100 gigatonnellate. Forme di cellulosa sono prodotte anche da cianobatteri, alghe e batteri la cui presenza sulla Terra risale a 2,8 miliardi di anni fa.
“Si può stimare che l’età delle microfibre di cellulosa che descriviamo nello studio sia di 253 milioni di anni. Ciò fa di esse le più antiche macromolecole che siano mai state isolate, visualizzate e esaminate biochimicamente”, ha detto Griffith, che con alcuni colleghi illustra la scoperta in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Astrobiology”. Finora i più antichi reperti biologici erano rappresentati da frammenti di antiche proteine ritrovate in fossili datati 68 milioni di anni fa.
La scoperta è avvenuta nel quadro delle ricerche intraprese dal Dipartimento dell’energia statunitense in un sito destinato al Waste Isolation Pilot Plant, che dovrebbe costituire un deposito permanente per le scorie radioattive derivanti dalla produzione e dallo smantellamento di armi nucleari. Il deposito si trova a circa 600 metri di profondità all’interno di una formazione di sale risalente a oltre 200 milioni di anni fa.
Esaminando i campioni di sale e le minuscole inclusioni fluide presenti in essi, i ricercatori hanno individuato numerose microfibre di cellulosa in ottime condizioni. “La cellulosa isolata dagli antichi depositi di sale è molto simile alla cellulosa dei nostri giorni: ha l’aspetto della cellulosa, si comporta come la cellulosa, è spezzata dagli stessi enzimi che tagliano la moderna cellulosa ed è decisamente intatta.”

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/


NUOVA CATEGORIA: I NOSTRI CONVEGNI

Gentili osservatori e lettori del nostro (vostro) blog. Siamo lieti di presentarvi una nuova categoria di studio e visione, quella dei nostri convegni. Ebbene si, abbiamo fatto anche quelli. Le prime relazioni che vi presentiamo sono quelle illustrate nel 2003, nel contesto di un convegno organizzato dall'allora SUT, Sezione Ufologica Taranto (il vecchio nome del CUT), al Salone degli Stemmi della Provincia di Taranto. Erano presenti oltre 200 persone, tra semplici curiosi, addetti ai lavori, universitari, personalità politiche. Allora la SUT era all'interno del CUN (Centro Ufologico Nazionale) ed era Sezione Provinciale. Infatti al convegno erano presenti il Dottor Mauro Panzera e il Dottor Giovanni Nicoletti. I dettagli delle relazioni verranno immessi nel "blog" una volta a settimana. Le relazioni sono cosi suddivise da "Relazione Introduttiva" di Vincenzo Puletto, "Progetto OMEGA" del Dottor Mauro Panzera, "Il triangolo delle Bermuda, effetto del passaggio dimensionale" del Dottor Giovanni Nicoletti, "I Cicli Cosmici dell'Umanità, apocalissi di ieri, oggi e domani" di Eugenio Palese, "I Cicli Cosmici dell'Umanità, un viaggio attraverso la scientificità del problema" di Andrea Gemmato, "O.O.P.A.R.T. Prove di civiltà progredite nella Preistoria" di Antonio De Comite" e "Area 51, Prove e tecnologie avanzate" di Franco Pavone. Il titolo del Convegno era "Ufologia del 3° Millennio, dal passato al futuro". La prima relazione che vi presentiamo è quella da Introduzione di Vincenzo Puletto. Per motivi tecnici non è stata inserita la pagina 5, ma la inseriremo quanto prima. Tra una settimana sarà la volta del Dottor Mauro Panzera, Socio CUN. Buona lettura. (CLICCARE SOPRA IMMAGINI PER LEGGERE)






























TROVATI RESTI FOSSILI PRIMO UOMO EUROPEO: HA OLTRE 1 MILIONE DI ANNI

Con circa un milione e duecentomila anni, Homo antecessor si è aggiudicato il titolo di più antico ominide europeo. Almeno tra quelli ritrovati finora. A decretarlo è lo studio di un frammento di mandibola inferiore, rinvenuta insieme ad alcuni manufatti nel sito Sima del Elefante, presso la Sierra de Atapuerca (Spagna settentrionale), cui Nature dedica la copertina.
Il merito della scoperta è di un gruppo di ricercatori del Centro Nacional de Investigación sobre Evolución Humana (Cenieh) di Burgos, e dell'Institut Catalá de Paleoecologia Humana i Evolució Social (Iphes). La datazione è stata effettuata con tecniche radiometriche e paleomagnetiche sui sedimenti, mentre lo studio della mandibola e dei manufatti (circa 32 frammenti di strumenti in pietra e ossa di mammiferi, con segni di frattura che testimoniano un’attività di lavorazione delle prede) ha portato all'attribuzione della specie.
Il primato europeo era finora appartenuto al cosiddetto uomo di Ceprano (dal nome della località laziale in cui è stato rinvenuto) e ai resti di Homo erectus di età compresa fra gli 800mila e i 700mila anni fa, trovati in Francia e nello stesso sito spagnolo di Atapuerca. Il più antico ominide di cui si ha traccia fuori dall’Africa è, invece, quello di Dmanisi, in Georgia, che risale a 1,8 milioni di anni fa. Secondo i paleontologi, H. antecessor avrebbe popolato l’Europa occidentale quasi un milione di anni prima dei Neanderthal (comparsi “solo” 350mila anni fa) dopo essere giunto dall’Oriente fin nella Penisola Iberica.

PERSONALE AEREO OSSERVA UN "UFO" LUMINOSO


Il meccanico di bordo, Julio Cesar Ramirez Camarena, ha osservato uno traffico sconosciuto molto luminoso, che è stato rilevato durante la virata di approccio per l'aeroporto internazionale di Città del Messico, quando il velivolo si è rivolto alla World Trade Center, a sud della capitale messicana. L'avvistamento si è verificato alle 4:30 pm del giorno 10 Marzo 2008, con rotta di volo, 734-Huatulco Messico, matricola XA-MAE.

domenica 30 marzo 2008

IL RAPPORTO FRANCESE "OVNI COMETA": PER NON DIMENTICARE


Nel mese estivo di luglio del 1999, mentre tutti erano intenti a prendere il sole e abbronzarsi sulle spiaggie e i giornali erano carenti di notizie, in Francia la popolare rivista “VSD” uscì con un fascicolo di circa 90 pagine, diverso dagli altri. Era un documento eccezionale, sensazionale, unico nel suo genere. Un rapporto sugli O.V.N.I. (Oggetti Volanti non Identificati) firmato dall’IHEDN (Istituto degli Alti Studi per la Difesa Nazionale), dove facevano parte i più alti funzionari alla Difesa, Accademici, Industriali francesi. Un vero “Santo Graal” sulla tematica ufologica, dove la conclusione del rapporto era che gli O.V.N.I. erano di origine extraterrestre. Il rapporto è intitolato “Gli OVNI e la Difesa: a cosa dobbiamo essere preparati?” e quando uscì creò sconcerto nell’ambiente ufologico, e non solo. Le firme erano davvero prestigiose e non si poteva ignorare il contenuto. La prefazione era addirittura del Generale Bernard Norlain, Direttore dell’IHEDN. Ma non solo, c’era anche il Generale delle Forze Aeree Francesi Denis Letty che nel 2004 fece una sconvolgente intervista al quotidiano “France Soir”. Ecco di seguito una sintesi, riportata anche da alcuni quotidiani nostrani: “«Io dico sì, gli O.V.N.I. esistono, le testimonianze sono numerose ed affidabili nella loro grande maggioranza. A titolo d’esempio, dal 1900 più di 1.300 casi aeronautici osservati da piloti civili e militari sono stati censiti e in un gran numero di casi l’osservazione visuale è confermata da altri elementi, quali la ricezione radar simultanea (20% dei casi), la testimonianza di un controllore di volo o di un altro equipaggio». Al presente una minaccia O.V.N.I. non si è fatta sentire in Francia, ma almeno in due casi sembra di aver visto manovre intimidatorie. La vera "minaccia" - sottolinea il generale francese coautore del «Rapporto Cometa» - è che in realtà non si fa nulla, o troppo poco, per studiare questi fenomeni, a rischio di essere sorpresi». I militari francesi, del resto, sembrano aver preso molto seriamente in conto la questione degli O.V.N.I. «Considerato che degli oggetti volanti non identificati attraversano il cielo - dice Letty - i responsabili della sorveglianza, della difesa aerea e della sicurezza si sentono coinvolti. In effetti questi fenomeni influiscono sull’ambiente aeronautico e io non cito che le manovre di avvistamento, il rischio di collisione e la perdita di attenzione. La Difesa aerea e la Direzione generale dell’Aviazione civile prendono questi avvenimenti molto seriamente ed è per questo che essi collaborano con Sepra del Cnes. Esiste - aggiunge il Generale Letty - una procedura di trasmissione e di indagine dei racconti resi sulle osservazioni ed è regolarmente applicata; allo stesso modo sono indagati i processi verbali stesi dalla Gendarmeria Nazionale (più di tremila) . È nel febbraio del 1974 - scrive in proposito il Generale Letty - che furono date le prime istruzioni che assegnavano alla Gendarmerie Nazionali il compito di raccogliere e di raggruppare le testimonianze spontanee sugli O.V.N.I.» e da quella data sono stati compilati oltre 3mila verbali. I vari fenomeni sono stati distinti in categorie e quella denominata Pan D rappresenta quelli non identificabili, nonostante l’abbondanza e la qualità dei dati. I Pan D rappresentano all’incirca il 4-5 per cento dei casi e sono inquadrati per le loro caratteristiche fisiche: velocità, accelerazione, silenziosità, forma, effetti sull’ambiente. Il primo caso di Pan D è datato 1951 e ha interessato l’equipaggio di un aereo militare Vampire. «In conclusione - sostiene il generale Letty - noi possiamo stabilire chiaramente che, dal 1942 al 1995, almeno 500 osservazioni ben documentate e osservate di Pan D aeronautici, dei quali il 20 per cento con avvistamento visuale e radar, sono stati riscontrati nel mondo. Essi ci danno la prova di una realtà fisica di fenomeni a evoluzione paradossale». Letty elenca in dettaglio le caratteristiche degli oggetti e conclude: «Le testimonianze dei piloti lasciano in effetti supporre che tutti gli oggetti sono "sia pilotati, sia telecomandati". Tutti i piloti hanno detto nei loro rapporti che è "l’oggetto" che sembra muoversi verso di loro e non il contrario». «Da questo insieme di fatti - dice infine Letty - si trae una conclusione forte: certi Pan D parrebbero essere delle macchine volanti totalmente sconosciute, dalle “performances” eccezionali, guidate da intelligenze naturali o artificiali». Dichiarazioni davvero sconvolgenti ma che, stranamente, i nostri militari, i nostri politici e anche gli ufologi hanno “snobbato”. Eppure il “Rapporto Cometa” non viene dall’America, ma dai nostri cugini d’oltralpe ma, nonostante ciò nessuna interrogazione parlamentare sulla questione, nessun “allineamento militare” ufficiale, nessuna traduzione integrale in lingua italiana, nessun dossier monografico sulle riviste di settore ufologico. Perché questa “censura” nostrana? Come mai questa letargia in campo ufologico, mentre negli altri paese occidentali e non solo, migliaia di documenti declassificati in tema O.V.N.I. sono stati resi pubblici, mentre in Italia la nostra Aeronautica ha catalogato solo 3 O.V.N.I. nel 2007? Una discrepanza sospetta e assurda. E come mai nessuno ha mai chiesto alla Marina, all’Esercito, ai Carabinieri questi documenti? Manca la legge della libertà di Informazione in Italia? Creiamola, magari appellandoci ai nostri politici. Per libertà di trasparenza e studio deve essere creata. Non possiamo essere indietro anche in questo campo. Ma torniamo al “Cometa”, quale è la sintesi del documento e come è strutturato?
Il soggetto O.V.N.I. è, da decenni, il Dossier più tabù che sia mai esistito. Nessun intellettuale, nessuno saggio, nessuno filosofo, nessun giornalista scientifico e nessuno scienziato di alto livello, eccetto le rare eccezioni, ha osato intaccarlo, per timore di essere screditati, mostrando quindi una mancanza totale di coraggio intellettuale. Nel 1977 , l’ I.H.E.D.N. ( Istituto degli Alti Studi della Difesa Nazionale) pubblicava un primo rapporto che portò alla creazione del GEPAN e sosteneva deliberatamente il contrario di tutte le idee dell'epoca, osando pretendere che questo argomento sembrava presentare degli aspetti interessanti, ivi compreso un piano di ricadute scientifiche e tecniche. Un quarto di secolo più tardi altri militari, assecondati dai collaboratori ed ingegneri di alto livello entrano a far parte del COMETA, fornendo ulteriori elementi.
L' I.H.E.D.N. (Istituto Alti Studi della Difesa Nazionale ) è un luogo di riflessione geo-politica e geo-strategica in cui gli ascoltatori, partecipanti alle sessioni, sono nominati dal Primo Ministro ed i cui edifici si trovano in quelli dell'Accademia militare, a Parigi. Nella sua prefazione il Generale Norlain indica che ha confidato al Generale Letty la cura di preparare questo documento che è stato rimesso sul tavolo del Presidente e del suo Primo Ministro. Durante tutto il rapporto, "per comodità di linguaggio", viene adoperato per tutto e tutti il termine O.V.N.I.. Il rapporto COMETA non opta per il termine P.A.N. (Fenomeno aerospaziale non identificato) ma l'ottica del rapporto è chiara: trattasi di “oggetti volanti” e non di" fenomeni." Notiamo che in linea di massima nessuna delle persone di quelle citate, perché sembra che in effetti questo rapporto sia stato redatto attraverso la collaborazione di circa una ventina di persone, occuperebbe attualmente posti di responsabilità. Facendo seguito alla prefazione del Generale Norlain, il Generale Denis Letty, (Armée de l’Air in pensione) fu presentato come Presidente dell'associazione COMETA , è il maestro dell’opera ed il responsabile dunque di quanto scritto e descritto. Tra i membri dell’Associazione COMETA, si possono citare: Pierre Bescond, ingegnere dell'armamento; Denis Blancher , Commissario Principale della Polizia Nazionale al Ministero dell'interno; Bruno Le Moin , generale dell'aeronautica militare; François Lépine , della Fondazione degli Studi per la Difesa; Christian Marchal , direttore di ricerca all'ONERA (Ufficio Nazionale della Ricerca Aeronautica); Marc Merlo , Ammiraglio; Alain Orzag , dottore in scienze fisiche, ingegnere generale dell'armamento. Il documento poi presenta un'esposizione delle varie testimonianze.
1977 - Un pilota di un Mirage IV, René Giraud, descrisse un incontro ravvicinato. Racconto allucinante, di un apparecchio supersonico francese preso in caccia da un O.V.N.I. che viene a posizionarsi in coda, causando al pilota ed al navigatore, secondo la testimonianza "la fifa più grande della loro vita". L'evoluzione dell'O.V.N.I. è descritta categoricamente come supersonica. Tuttavia nessuno bang sarà sentito per i testimoni localizzati al suolo.
1976 - Un pilota di caccia, il Col. Claude Bosc, manifesta anch’egli un incontro ravvicinato e con le stesse modalità.
1994 - Più recente è la testimonianza impressionante di un Comandante di Bordo dell’AIR FRANCE, Jean-Charles Duboc e del suo equipaggio. Testimonianze visuali confermate più lontano da una traccia dei radar militari al suolo.
Il Rapporto COMETA presenta anche dei classici stranieri
1956 - Lakenheath (GB). Osservazioni visuali e di tracce radar. Il telex mandato dalla base di Lakenheath dice in sostanza": il fatto che le accelerazioni veloci e degli arresti bruschi siano stati seguiti dai radar e visti anche da terra, da al rapporto una credibilità certa. Non si creda che queste osservazioni possano avere una qualsiasi origine meteorologica o astronomica."
1957 - Messico - Caso del volo RB-47 (USA) Si tratta questa volta di un inseguimento, durato più di un'ora, di un quadrireattore B-47, specialmente attrezzato per la localizzazione del segnali radar emanati dai sottomarini sovietici nel golfo del Messico, da un O.V.N.I. che svettava intorno all'apparecchio. Questo è stato confermato anche dai radar al suolo. L'apparecchio americano fornisce dei dati interessanti concernenti lo sfavillio elettromagnetico emesso dall'O.V.N.I. : 3 gigahertz, pulsate a 500 hertz, una frequenza ottimale per ionizzare l'aria, a questa altitudine.
1976 – Teheran - Un misterioso oggetto si trova allora preso in caccia da dei jet militari Phantom 4, inviati dal Generale Youssefi. Una della piloti tenta di tirare verso lui un missile" Sidewinder", ma nello stesso momento i suoi comandi di tiro si trovano bloccati (ma non i suoi comandi di volo) . Là ancora, ci sono delle conclusioni: testimoni molteplici, a forte credibilità, osservazioni confermate al radar, effetti elettromagnetici registrati da tre equipaggi distinti, effetti fisiologici, grado straordinario di manovrabilità. Questo dossier del 1976 presenta anche dei casi analoghi (Russia, Argentina).
1986 - Volo JAL 1628 (Boeing 747 della Japan Air Lines) il cui l'equipaggio ha potuto osservare per circa un’ora, prima due O.V.N.I. della taglia di un DC8, e quindi un gigantesco disco " della taglia di due portaerei. ".
1990- tentativi di intercettazione di O.V.N.I. per gli F-16 delle Forze Aeree del Belgio
Il rapporto prosegue con le osservazioni precise fatte dal suolo :
1954 Tananarive - testimoni: membri del servizio tecnico dell' Air France.
1979 Francia - Osservazione da parte di un pilota di un disco vicino al suolo ;
1989 Russia - caso con molteplici testimoni in una base militare Russa.
Si passa cosi agli" Incontri Ravvicinati ":
1965 - Valensole - un contadino è paralizzato da degli esseri umanoidi usciti da un arnese ovoidale che decolla lasciando nelle lavande delle tracce biologiche di lunga durata, così come una strana impronta impressa al suolo.
1967 - Cussac - inchiesta GEPAN/SEPRA: si tratta questa volta di un incontro ravvicinato tra giovani contadini e degli umanoidi alti 1,20 m. I testimoni videro questi “personaggi" rientrare nel loro O.V.N.I. sferico dall’alto, facendo entrare prima la testa." Un magistrato effettuò una contro inchiesta, interrogò i testimoni e concluse con la credibilità del loro racconto.
1981 - Trans-en-Provence - Incredibile caso indagato dal GEPAN. Un contadino di origine italiana vede un disco di 3 metri di diametro posarsi, abbastanza brutalmente, sul suo campo. Poi riparte. Alcune analisi effettuate dal biologo Michel Bounias mettono in evidenza un importante trauma biologico, che ha convolto le erbe mediche, perfettamente in correlazione con la distanza dall'epicentro del fenomeno.
1982 - Nancy - il caso detto "dell'Amaranto." Uno strano faccia a faccia, nel suo giardino, tra un biologo ed un O.V.N.I. di 2 metri di diametro, che levitava senza rumore a due metri di lui. Vegetazione alterata.
Un capitolo è dedicato ai "mezzi complementari di ricerca."
Alcune convenzioni sono rievocate, curante dello studio degli impatti di fulmini, delle meteore, delle perturbazioni di linee EDF. Un gruppo di sociologi studia anche l'impatto del Rapporto O.V.N.I. sulle popolazioni, il comportamento dei gruppi ufologici, l'attività di sette orientate verso gli O.V.N.I.. La Società FLEXIMAGE si vede confidata l'analisi dei reperti fotografici.
Analisi dei prelevamenti.
Il GEPAN/SEPRA si appoggia su differenti laboratori civili e militari di cui quelli dell’ E.T.C.A. (Stabilimento Tecnico Centrale dell'Armamento), per analizzare i prelevamenti di suolo e di vegetazione raccolto durante le inchieste.
Sfruttamento delle fotografie
Dei trattamenti sulle immagini sono stati condotti tra il 1981 e il 1988 in seno all'ETCA ed essi hanno permesso di definire le tecniche e le procedure, riprese nella Nota 18 del GEPAN, per lo studio delle fotografie presunte di O.V.N.I.. Dei filtri della diffrazione sono stati installati nelle gendarmerie, per permettere la raccolta di notizie sullo spettro luminoso emesso. Infine, il costume dei mezzi di investigazione del GEPAN/SEPRA rievoca il sistema di sorveglianza del cielo, mettendo in opera dei radar particolarmente potenti ed adattati a questo tipo di" bersagli", che i radar civili classici non potrebbero prendere in carico. Il GEPAN/SEPRA (oggi GEIPAN) esiste dal 1977 e ciò che rappresenta 31 anni di attività. La lettura del rapporto COMETA sembra indicare che le attività di questo servizio del CNES si siano limitate esclusivamente alla colletta di informazioni ed alle inchieste sul campo, condotte in collaborazione con la gendarmeria ed i militari. La realtà è un po' differente, ma questo aspetto sarà evidente nella seconda parte del Rapporto. In questo, l'apporto di questa squadra CNES sembra limitarsi ad una semplice tipologia che era stata presentata in conferenza per il secondo responsabile del GEPAN, l'allievo del Politecnico Alain Esterle, successore del primo responsabile, Claude Poher, tutti e due ingegneri al CNES. Una breve osservazione. All'epoca della sua presa di funzione, l'Ing. Claude Poher del CNES, primo capo del GEPAN, aveva fatto studiare per le società Jobin e Yvon degli adattatori destinati ad essere installati sugli apparecchi fotografici che fanno parte della dotazione di ogni squadra della gendarmeria. Questi adattatori sono accessori poco ingombranti che sono facilmente installati sull'obiettivo dell'apparecchio, comportando ciò che si chiama una rete , che trasforma l’immagine di un O.V.N.I. in spettro , cioè una rete che funziona come un prisma che scompone la luce in fasci . L'analisi di questo documento fornirebbe allora numerosi dati concernenti la natura del mezzo emittente, la sua temperatura, la velocità di avvicinamento o di allontanamento dell'oggetto (per effetto Doppler) ed anche l'intensità del campo magnetico che produce. Da 31 anni, tutte le squadre di Gendarmerie (l’equivalente dei Carabinieri) sono attrezzate di questi tipi di adattatori, e numerosi Gendarmi sono stati testimoni diretti del fenomeno.
UFO: ipotesi, prove di modellazione.
L'aspetto più sconcertante di questi O.V.N.I. è, tra altro, l'apparenza di un spostamento supersonico, con assenza di Bang , di onda d'urto. Nel rapporto COMETA , si legge: “La propulsione MHD (Magneto IdroDinamica) potrebbe essere causa di questo silenzio: delle prime esperienze di attenuazione del rumore, attraverso la soppressione della scia e dell'onda d'urto, sebbene in condizioni molto particolari, sono molto incoraggianti.” Questo capitolo prosegue con l'evocazione di altre modi di propulsione, ricordando che la propulsione MHD non è operativa nel vuoto spaziale, interplanetario o intersiderale, il mezzo si appoggia necessariamente sul modo ambientale (aria o acqua). Il rendimento del propellente è legato direttamente alla velocità di eiezione; nei sistemi a propulsione convenzionale (razzi), questa velocità è limitata, dalla temperatura che regna nella camera di combustione, a 2000-2500 metri al secondo. Il rapporto menziona anche gli sforzi concernenti la propulsione MHD perseguiti nei differenti laboratori stranieri ( Es.: Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, vicino New York ). Altri sistemi di propulsione sono evocati. Si tratta di propulsori addizionali, destinati ad equipaggiare le sonde spaziali. Se questi sono supposti poter sviluppare solamente delle spinte relativamente deboli, hanno l'enorme vantaggio, con un rendimento di un propellente molto importante, di una velocità di eiezione dell'ordine di 100 Km/s e più, e di poter mantenere questa spinta per mesi, e dunque di fornire, grazie ad un'accelerazione debole ma sostenuta, dei guadagni di velocità che i sistemi convenzionali non saprebbero assicurare, accorciando in questo modo notevolmente le durate di viaggio di sonde in direzione di pianeti lontani, come ad esempio il pianeta Giove. Con un sistema convenzionale, trattandosi di posizionare una sonda abbastanza pesante, per esempio come Galileo intorno a Giove, un sistema di propulsione per razzo si rivela alquanto inoperante. Il guadagno di velocità deve essere ricercato dunque nell' “effetto fionda”, un classico della tecnologia spaziale. Si manda allora la sonda" dietro" un pianeta che orbita intorno al Sole. Attirata dal pianeta, la sonda si trova quindi accelerata; nel caso della sonda Galileo, il guadagno di velocità fu ottenuto da due “effetti fionda” successivi, dovuti a due passaggi inizialmente vicino a Venere, poi dalla Terra stessa, che orbita intorno al Sole a 20 km/s. Se la sonda Galileo fosse stata equipaggiata di un propulsore addizionale ad alto rendimento, il suo tempo di posizionamento intorno a Giove sarebbe potuto essere ridotto notevolmente.

Il rapporto menziona anche l'interesse considerevole dell'importo di energia sotto forma di antimateria, sintetizzata innanzitutto perfettamente su Terra, poi immagazzinata a bordo della sonda in bottiglie magnetiche ( tecnica perfettamente messa a punto: si parla di tecnica di sconfinamento). Questo tipo di propulsione rappresenterebbe un salto qualitativo considerevole e difatti, nei razzi, più del 90 % della massa é concentrata nel "propellente” (combustibile solido o sistema criogenico). Il propulsore che utilizza come energia primaria dell'antimateria vedrebbe questa massa" eso-energetica" diminuire drasticamente (così, per posizionare un satellite come Galileo intorno a Giove, l'energia da mettere in opera corrisponderebbe ad una massa di antimateria inferiore ad un decigrammo). Questa non è quindi l'antimateria stessa che si trova allora espulsa. Il suo annichilimento con una massa equivalente di materia, tanto debole, è convertito in energia elettrica che è utilizzata allora per accelerare la propulsione stessa , per esempio attraverso atomi di silicio. Una sonda potrebbe così captare il suo proprio propellente durante il suo viaggio, per esempio attraversando la cintura di asteroidi, e" rifare il pieno", con dei semplici sassi. Nel rapporto COMETA viene precisato che la sonda Deep Space 1, che doveva sfiorare l'asteroide 1992 KD il 29 luglio 2006, sarebbe stata attrezzata di un propulsore a forte rendimento, senza che si sappiano grandi cose sulla sua sorgente di energia primaria. Questi sistemi di propulsione avanzata, anche se sono così seducenti, se mettono i più lontani pianeti del nostro sistema solare più alla nostra portata, riducendo i tempi di viaggio ad alcuni mesi, resterebbero inoperanti per crociere intersiderali, essendo le distanze interstellari 10.000 volte più importanti che le distanze che separano i pianeti dal nostro proprio sistema. Esistono delle ipotesi più avanzate (come quella di Jean-Pierre Petit) consideranti che, in un futuro più o meno lontano, delle "navi terrestri" possano servirsi di un "universo gemello del nostro", utilizzato come una " metropolitana-espresso" (dove la velocità della luce sarebbe molto più importante che nel nostro" versante spazio-tempo") e dove dei mezzi si potrebbero incrociare dopo avere operato in un" trasferimento iperspaziale" Ma, in questo stato anche se interessanti, questi lavori restano speculativi nello stato attuale della ricerca "osservativa". Il rapporto COMETA , in quanto fine a se stesso, si limita al modello che deriva dalle idee di O'Neill, riprese dagli astronomi Monnet e Ribes nel loro documento "La vita extraterrestre" (Larousse). Si tratta quindi di viaggi senza ritorno, effettuato con immense città spaziali (30 km di lunghezza per 6 Km di larghezza), protette da un ecosistema, e passanti da un sistema planetario ad un altro "in migliaia di generazioni" In tali insiemi, una lenta rotazione assicurerebbe senz’altro un peso artificiale. Tra i fenomeni associati agli O.V.N.I. , si trovano gli arresti dei motori di veicoli e, più generalmente, delle perturbazioni nei sistemi elettrici. A pag 37 del rapporto infatti si può leggere : "Si può pensare a dei raggi radioelettrici, come delle microonde, di cui sappiamo che possono provocare degli effetti di questo genere e che possono essere facilmente formate in fasci per agire a distanza. In queste condizioni, l'emissione di microonde tramite mezzi sconosciuti sarebbe di una tale natura da creare intorno al veicolo un campo elettrico abbastanza elevato affinché le tensioni di accensione, addizionandosi , provocano la ionizzazione intorno al circuito di alta tensione del motore (bobina, distributore, filo di candela) cortocircuitando così gli impulsi di accensione verso la massa del motore fermandolo. "
In Francia sono allo studio dei generatori iper frequenziali di grande potenza che potrebbero essere utilizzati a questo scopo. Il rapporto COMETA precisa che i dispositivi ad accensione elettronica e, più generalmente, tutti i dispositivi elettronici, sarebbero a priori molto sensibili a questo tipo di fattore: le precisioni tecniche fornite lasciano a pensare che i tests potrebbero essere stati fatti con successo. In effetti, un fascio di microonde che mirano ad un ogiva pilotata in fase di rientro, o un missile di crociera, potrebbe così mettere fuori servizio il suo sistema di pilotaggio o dell’innesco della sua carica, addirittura farla esplodere, se si tratta di un esplosivo chimico, prima che colpisca il suo bersaglio. Il rapporto menziona che le creazioni a distanza di paralisi di essere umani attraverso fasci di microonde sono state studiate, e tra l’altro, al “Weapon Laboratory” dell' Air Force di Kirkland. Qui si tocca il paradosso del rapporto COMETA - "Gli O.V.N.I. e la Difesa" dove si ha l'impressione molto netta che gli autori del rapporto dispongono di risultati di studi suscettibili di rendere prioritaria l'ipotesi veicolare, ma che non la possono divulgare, essendo questi studi troppo legati alla Difesa Nazionale. Il rapporto dice: “Se avessimo avuto una decina di OVNI D (fenomeni aerospaziali per la quale nessuna spiegazione" terrestre" è stata fornita) si potrebbe accontentarsi di classificare "senza seguito" questo dossier ambiguo, ma noi siamo più là, da molto, molto tempo.” Il ventaglio delle interpretazioni possibili è passato allora in rassegna. L'ipotesi dell'oggetto segreto e rivoluzionario si trova sorpassata , data l'anzianità delle testimonianze (da pensare a quelli che sono citati nel rapporto e che sono degli anni Cinquanta ). Si legge: ”l'aereo furtivo e la MHD conducono a dei progressi impressionanti.” Nel rapporto quindi viene dato un cenno alle “immagini olografiche” ed ai “fenomeni naturali sconosciuti”e poi viene evocata l’ipotesi di esseri extraterrestri. Il rapporto menziona l'esistenza della direttiva JANAP 146 (Joint Army, Navy, Air Force Publications) messa in atto dagli Stati Uniti dal 1953 che si applica tanto bene ai militari che a certi civili (comandanti di bordo dell'aviazione civile) , capitani di unità della marina mercantile e che intima a tutte queste persone di rendere conto, urgentemente, di ogni testimonianza legata al fenomeno O.V.N.I.; la divulgazione di tali notizie, essendo collegate a quella dei segreti militari , e quindi cadenti sotto l'influenza delle leggi che reprimono i casi di spionaggio. Pena: dieci anni di prigione e migliaia se non milioni di dollari di multa. Il seguito del rapporto rievoca gli sforzi intrapresi dalla moglie di un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Francia, la Signora Galbraith, per "promuovere infine nel suo paese delle serie ricerche scientifiche su questo argomento". La tesi del " Generale Philip Corso" viene evidenziata e considerata molto seriamente. Dal 1953 al 1957 questi fu membro del National Security Council, e dunque in contatto permanente col Presidente Eisenhower ed autore del libro “The Day after Roswell”, con una prefazione molto lusinghiera del Dr. Strom Thurmond, allora Presidente della Commissione delle Forze Armate del Senato americano. Il Generale Philip Corso afferma che nel 1961-62, in quanto responsabile delle “tecnologie straniere” al servizio Ricerche e Sviluppo, sarebbe stato incaricato di fare approfittare discretamente l'industria americana degli oggetti di tecnologia molto avanzata trovati nel relitto recuperato a Roswell (laser, circuiti integrati, intensificatori di luce, ecc.). Egli dichiarò inoltre che avrebbe visto altresì anche il cadavere di uno degli occupanti del relitto," conservato in una bara di vetro". Nel Cap.9 , il rapporto COMETA fa il punto della situazione in Inghilterra, dove si assisterebbe ad un capovolgimento simile a ciò che sembra stagliarsi in Francia. Il Ministero della Difesa britannico si sarebbe così dotato molto presto di una struttura idonea per lo studio del Dossier O.V.N.I. (il cui unico scopo era di determinare se questi rapporti presentassero un interesse per la Difesa). I responsabili di questo servizio dichiararono allora: “ Se fossimo in possesso dei dati sufficienti, oggi saremmo in condizione di spiegare probabilmente tutti i casi “.Ma Nick Pope, responsabile dal 1991 al 1994, prende tutti in contropiede privilegiando fortemente l'ipotesi extraterrestre, come d’altronde il Rapporto COMETA. Il Rapporto COMETA non dà la parola al Dr. Jean-Jacques Vélasco, il responsabile d’allora del S.E.P.R.A. (Servizio di Esperti sui Fenomeni di Rientro Atmosferico) che al C.N.E.S. era preposto a studiare gli avvenimenti O.V.N.I.. Questa volta è lo stesso personaggio che cambia progressivamente la sua posizione iniziale. Esiste infatti, negli archivi di TF1 (RAI Francese), una sua intervista, condotta dai fratelli Bogdanoff, durante la quale dichiarava "che solo un'infima percentuale di casi restavano inspiegati" e pronosticava "che il progresso futuro delle conoscenze in materia di meteorologia avrebbe finito per permettere di ridurre i rari casi inspiegabili a dei fenomeni naturali". In almeno due articoli nella rivista VSD Luglio 1998 in "lettera aperta agli scettici" e nella rivista “Scienze e Frontiere” di Marzo 1998, egli riconosce "ora" l'ipotesi extraterrestre e che numerosi casi non possono essere spiegati diversamente.” Il rapporto COMETA fa eco alle dichiarazioni di Ralph Noyés, predecessore di Nick Pope alla Direzione del Servizio O.V.N.I. britannico, diventato Sottosegretario di Stato alla Difesa, il quale giudica necessario l'esistenza di un servizio, in seno alla Difesa inglese, incaricato degli studi segreti concernente il fenomeno O.V.N.I. In Francia, il SEPRA è supposto concentrare tutta questa ricerca: esisterebbe in seno alla Difesa francese un organismo incaricato anch’esso di studi segreti. Alla fine del capitolo nove si trova una breve rievocazione dello stato delle ricerche sull'argomento nei paesi dell'est; ma lo stato di scioglimento dell'ex-impero sovietico dà quindi l’impressione di una certa confusione. La terza parte del rapporto COMETA è intitolata "Gli O.V.N.I. e la Difesa" e questa è imperniata deliberatamente sull'ipotesi di incursioni di extraterrestri. Alcune domande sono da porsi:

Quali sarebbero le intenzioni di questi visitatori? Vogliono invadere la Terra? Preservarla da un'auto-distruzione nucleare? Conoscere e conservare il patrimonio che le nostre civiltà hanno creato durante i secoli?
Gli Stati della Terra si trovano classificati nelle seguenti differenti categorie:

A. Stati incoscienti dei fenomeni extraterrestri o che si stimano non concernenti.
B. Stati coscienti dei fenomeni extraterrestri ma privi di mezzi di investigazione.
C. Stati coscienti dei fenomeni extraterrestri e provvisti di mezzi di investigazione.
D. Stati entrati in contatto con una o parecchie civiltà extraterrestri e che hanno stabilito delle relazioni e/o iniziato una collaborazione politica, scientifica e tecnica.
Nella Categoria "D" potrebbero trovarsi gli Stati Uniti, sospettati, fin dall'ondata del fenomeno O.V.N.I. sul loro territorio alla fine degli anni Quaranta, di avere praticato con costanza un'efficace politica di disinformazione. Gli autori del Rapporto COMETA , considerando questa eventualità, si chiedevano perché un segreto di una tale importanza sarebbe stato preservato fino ai nostri giorni e la sua risposta è:
“Gli Stati Uniti vogliono conservare ad ogni prezzo una superiorità tecnologica militare sui paesi concorrenti e, forse, un contatto privilegiato”.
Questi infatti sospettano gli americani di detenere dei segreti tecnologici, generati dallo studio di relitti di O.V.N.I., o provenienti da "informazioni" direttamente comunicate dagli extraterrestri, che non desidererebbero dividere coi i loro partner della NATO. Sul piano nazionale, il rapporto COMETA raccomanda il rafforzamento della struttura che esiste attualmente in seno al CNES. Nel Cap. 13 vengono analizzate le implicazioni di un eventuale contatto con gli extraterrestri, sotto tutti gli aspetti possibili: storici, culturali, tecnico-scientifici, religiosi, politici. Si immagina allora quale strategia sarebbe adottata dai terrestri se la loro tecnologia permetterà, in un futuro prossimo o lontano, di entrare in contatto con altri etnie, secondo lo stato di sviluppo di queste ultime. Si trovano così giustificati il non-contatto, per evitare uno shock culturale dannoso, la disinformazione, mischiata all'ostentazione (sorvolo per macchine volanti) "per abituare progressivamente queste etnie alla presenza di visitatori." Alla pagina 70 del Rapporto si può leggere: “La pace è un fattore di ricchezza e di stabilità del potere.” Il Rapporto COMETA si conclude con le "conclusioni e raccomandazioni." Si rievoca delle ricerche, condotte sia al CNES che in altri paesi, in particolare negli Stati Uniti che dimostrano certamente la realtà fisica di oggetti volanti totalmente sconosciuti, dalle prestazioni di volo ed dalla notevole silenziosità, mossi apparentemente da intelligenze.
- oggetti segreti di origine terrestre (prototipi, aerei furtivi…) si possono spiegare solamente con una minorità dei casi.
- Una sola ipotesi rende sufficientemente conto dei fatti e non fa richiamo, per l'essenziale, che alla scienza di oggi: è quella di visitatori extraterrestri.
- L'ipotesi extraterrestre è da molto tempo la migliore ipotesi scientifica.
Il rapporto raccomanda dunque di dare una formazione a tutti i corpi dello stato ed a tutte le strutture concernenti, tanto civili che militari, suscettibili di essere interessati dal problema. Raccomanda anche un rafforzamento del SEPRA, così come lo creazione di un collegamento tra questo organismo ed i più alti livelli dello Stato. Il rapporto pubblicato da VSD è completato da un certo numero di allegati così come anche sono rievocate le procedure di localizzazione radar. L'astronomo Jean-Claude Ribes prende tutti in contropiede invertendo la posizione tenuta da decenni per la comunità degli astronomi e conclude, con prove alla mano: “la percentuale delle osservazioni effettuate dagli astronomi è la stessa che per la popolazione globale”.
Il caso Roswell è preso sul serio e citato come un esempio di un'azione di disinformazione condotta dagli Stati Uniti. Ma nel Rapporto Cometa, un passaggio abbastanza sorprendente, che si può leggere qui sotto è:
Cap. 7.3.2 del Rapporto COMETA : “Le ricadute dello studio sugli O.V.N.I.”
“L'esercito americano ha concepito in effetti degli aeromobili che presentano le caratteristiche descritte da testimoni degni di fede. Le ricadute sono potenzialmente considerevoli : nei campi della propulsione, dei materiali e delle strutture, della furtività, degli armamenti.”
Il Rapporto COMETA si conclude per una concisa cronologia delle apparizioni di O.V.N.I. sulla Terra . La resistenza e l'ostilità degli scienziati si trovano espresse, come quella dei politici, a delle rare eccezioni.
Una domanda chiave del rapporto è: “A quali situazioni dobbiamo essere preparati?” E le ipotesi esplicative sembrano assurde, ma reali.
A – Scoperta di una base extraterrestre sulla Terra
B – Una invasione (considerata improbabile)
C – Attacco massiccio o localizzato
D – Disinformazione o manipolazione deliberata atta a destabilizzare altri Stati
Il Rapporto Cometa dedica particolare attenzione alle "implicazioni aeronautiche", con dettagliate raccomandazioni volte a vario personale, come ad esempio personale dell’aria, controllori di volo, metereologi e ingegneri. Si rendono necessarie inoltre raccomandazioni a livello scientifico e tecnico, destinate a sviluppare la ricerca con potenziali benefici per la difesa e l'industria. La relazione esamina ulteriormente le implicazioni politiche e religiose sugli O.V.N.I., utilizzando come modello la prospettiva della nostra esplorazione dello spazio.
Nelle sue raccomandazioni finali, Il COMETA sottolinea ancora una volta la necessità di:

Informare tutti i responsabili politici e le persone in posizione di responsabilità.
Rafforzare gli strumenti di indagine e di studio al SEPRA.
Valutare se il rilevamento O.V.N.I. sia stato preso in considerazione da agenzie impegnate nella sorveglianza dello spazio.
Creare un comitato strategico al più alto livello statale.
Intraprendere azioni diplomatiche con gli Stati Uniti per la cooperazione su questa questione molto importante.
Studiare le misure che possono essere necessarie in caso di emergenza.
E il Rapporto COMETA si conclude in questo modo “La realtà fisica degli O.V.N.I., sotto il controllo di esseri intelligenti, è "quasi certa". Solo una ipotesi tiene conto dei dati disponibili: l'ipotesi di visitatori extraterrestri. Questa ipotesi è, naturalmente, non provata, ma ha conseguenze di vasta portata. Gli obiettivi di questi presunti visitatori rimangono sconosciuti, ma deve essere oggetto di speculazioni per gli scenari futuri.”
Articolo scritto da Antonio De Comite

venerdì 28 marzo 2008

SCOPERTI PRECURSORI DELLA VITA AL CENTRO DELLA VIA LATTEA

Sono stati individuati per la prima volta i precursori della vita, molecole organiche molto simili agli aminoacidi, vicino al centro della nostra galassia, la Via Lattea. La scoperta, in via di pubblicazione sulla rivista Astronomy and Astrophysics, si deve a un gruppo di ricercatori tedeschi del Max Planck Institute per la Radioastronomia di Bonn. Si tratta di molecole di aminoacetonitrile osservate in una nube densa e calda di gas chiamata "Large Molecule Heimat", nella costellazione del Sagittario grazie a un radiotelescopio situato in Spagna e a due interferometri in Francia e Australia. La nube si trova all'interno di un'incubatrice di stelle ed era già nota agli astronomi che l'avevano definita 'nube di zucchero' perché mostra alti contenuti di molecole formate da atomi di zucchero e di carbonio. Ma la scoperta di molecole simili agli aminoacidi, spina dorsale delle proteine ritenute uno dei primi passi della nascita della vita, "ha illuminato ulteriormente - ha osservato il direttore del Max Planck Institute for Radioastronomy, Karl Menten - la nostra conoscenza sulla chimica delle regioni interstellari, ovvero lo spazio che separa le stelle". Inoltre, aggiungono gli esperti, sembra confermare le teorie secondo cui sono proprio queste regioni a contenere i precursori chimici della vita che, nel caso del sistema solare, si sarebbero combinati all'acqua presente nel disco primordiale che circondava il Sole e avrebbero dato origine agli aminoacidi.

L'EVOLUZIONE DELLA VITA ANIMALE RITARDO' DI CIRCA 2 MILIARDI DI ANNI PER UN...METALLO

Una mancanza di ossigeno e del metallo pesante molibdeno in un antico oceano potrebbe aver ritardato l’evoluzione della vita animale sulla Terra di circa 2 miliardi di anni: è questa la conclusione di uno studio dell’Università della California a Riverside ora pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature”.
I ricercatori sono giunti a questo risultato analizzando le tracce di molibdeno nei sedimenti di scisti, rocce sedimentarie ricche di materia inorganica che si trovano abitualmente negli oceani profondi. Il molibdeno è un micronutriente cruciale per la vita e serve da indicatore indiretto per stimare le quantità oceaniche e atmosferiche di ossigeno.
In seguito all’iniziale incremento di ossigeno nell’atmosfera terrestre di circa 2,4 miliardi di anni fa, l’ossigeno è stato poi trasferito alla superficie dell’oceano supportando la richiesta di quest’elemento da parte dei microrganismi.
Inoltre la diversità di queste forme di vita unicellulare rimase bassa e gli organismi multicellulari non apparvero fino a 600 milioni di anni fa, come spiega Tymoty Lyons, docente di biochimica del Dipartimento di scienze della terra della UCR e coautore dello studio.
Partendo dall’ipotesi che il deficit di ossigeno possa spiegare almeno in parte questo salto evolutivo, Lyons e colleghi hanno misurato le abbondanze relative del molibdeno nei sedimenti marini più antichi nel tempo per stimare quanto metallo fosse disciolto nelle acque del mare in cui i sedimenti si sono formati. Sono stati così trovate le prove dell’esistenza di un antico oceano con livelli di molibdeno decisamente inferiori a quelli che caratterizzano attualmente le acque marine.
“Questa carenza di molibdeno ha ritardato lo sviluppo della vita complessa come gli animali per quasi due miliardi di anni della storia della Terra”, ha spiegato Lyons. “La quantità di molibdeno probabilmente giocò un ruolo importante nello sviluppo delle prime forme di vita. Come nel caso del ferro nel mondo attuale, si tratta di un micronutriente che regola il ciclo dell’azoto nell’oceano.”
Conoscere la quantità di ossigeno negli oceani primordiali
– ha concluso il ricercatore - è importante per molte ragioni, per esempio per avere una migliore comprensione di come e quando cominciò ad accumularsi una apprezzabile quantità di ossigeno nell’atmosfera.”

TROVATA ANZIANA IN STATO CONFUSIONALE: ANDAVA A CACCIA DI EXTRATERRESTRI


Se le condizioni psichiche della protagonista non facessero temere conseguenze, sarebbe un episodio da registrare negli annali delle stranezze. È partito tutta dalla segnalazione di alcuni residenti di via Grillenzoni, nella zona di via Bologna, che ieri, intorno alle 13.45, hanno visto la loro vicina di casa, che vive da sola, girare per la strada in vestaglia con dei coltelli in mano.
Non appena raccolta l’informazione dalla centrale dell’ufficio volanti, dalla questura è partito l’allarme per rintracciare l’anziana, trovata dopo una mezz’ora – senza nulla in mano - in via Vigne dall’ambulanza già allertata e che si trovava ormai in prossimità dell’area da dove era partita la segnalazione.
L’anziana è stata trasportata in ospedale, dove – in evidente stato confusionale – ha raccontato di aver visto degli extraterrestri. Dopo aver avvisato i parenti della signora, la polizia ha fatto a ritroso tutto il percorso compiuto a piedi dalla donna per cercare di ritrovare i coltelli che avrebbe avuto in mano. Una spiegazione più verosimile potrebbe ricondurre le armi notate dai vicini a dei semplici forchetta e coltello che, vista l’ora, la signora poteva aver preso per accomodarsi a tavola. Prima dell’imprevedibile – e ancora misterioso – motivo che l’ha fatta scendere in strada.

giovedì 27 marzo 2008

"UFO" DI STEPHENVILLE: ECCO I DISEGNI DELLA POLIZIA DEL LUOGO




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ESCLUSIVA NAZIONALE CENTRO UFOLOGICO TARANTO
Vi ricordate l'avvistamento UFO di Stephenville (Texas), avvenuto il giorno 8 Gennaio 2008, che fu visto da centinaia di persone e che causò le "tardive" smentite dell'USAF e il licenziamento di una giornalista coraggiosa, tale Angelia Joiner, giornalista di redazione per la testata locale, lo “Stephenville Empire-Tribune”? Ebbene alcuni poliziotti locali videro il gigantesco UFO luminosissimo (lungo circa 1 chilometro e mezzo e largo circa 800 metri) e, qualcuno di loro (mantenendo l'anonimato) ha fatto dei disegni dettagliati, di quello che sembra, ossia NON un F-16. La notizia è stata divulgata dal sito http://www.stephenvillelights.com/ . Ecco la traduzione sommaria delle dichiarazione dell'ufficiale di polizia: "L'avvistamento è avvenuto il giorno 8 gennaio 2008, tra le ore 7:30 e 7:45 pm. Questo è ciò che io e molti altri ufficiali abbiamo visto. Non sono riuscito a vedere la parte superiore, solo la vista frontale. Le due grandi luci erano brillanti come luci di atterraggio, ma solide e di colore azzurro simile a LED. L'ala con luci è rimasta costante. La parte superiore e inferiore aveva torre di luci sporadiche di tipo stroboscopiche. Aveva tre torri sul fondo e due sulla parte superiore. Era più grande di un bombardiere B1. Ha fatto un giro per la città e dopo si è diretto verso Mineral Wells. Esso non è scomparso veloce come alcuni hanno affermato. E' scomparso lentamente. L'ho visto fare un giro. Si è modificato in un angolo di 30 gradi e vi rimase per un attimo fermo con nessun movimento. E poi si è posizionato a 90 gradi, ha acceso una grande luce al centro, e si dileguò in movimento, accelerando a 27 Miglia per ora. In quel momento dovetti fare una chiamate telefonica. Quando tornai ho potuto vedere la partenza e la distanza. Fu di circa 500 m da terra. I colori sono quelli attuali. Questo disegno è una raccolta di tutte le forze di polizia che hanno visto il velivolo". Dichiarazioni eccezionali che smentiscono quelle dell'Air Force (Esercitazione degli F-16) e che avallono la certezza che quella sera un oggetto "estraneo" volò sopra il Texas. Velivolo sperimantale terrestre (tipo progetto spazioplano BlackStar) o astronave gigantesca proveniente da altri mondi o dimensioni? Resta un vero UFO.



UN "UFO" (PROBABILMENTE UN PEZZO DI SATELLITE ARTIFICIALE) CADUTO IN BRASILE

Un "oggetto volante non identificato "di un metro di diametro è sceso in una fattoria in Brasile. Citando le parole dei testimoni oculari per l'incidente, i media brasiliani hanno riferito martedì che un oggetto volante non identificato (UFO), è caduto in una fattoria situata nello stato di Goias, nel centro del Brasile. E 'stato riferito che l'oggetto volante non identificato, di un metro di diametro, è sceso a 150 metri di distanza da una civile abitazione. L'evento ha attirato immediatamente l'attenzione della gente del posto. Secondo il proprietario della fattoria in questione, che è stato il primo a scoprire che cosa è successo, l'oggetto volante non identificato era deformato. Al momento della scoperta dell'UFO, il suo strato esterno era molto caldo. Tuttavia, il personale di ricerca dell'Institute of Space del Brasile ha riferito che esso non è altro che spazzatura spaziale, qualcosa che si è separato da un satellite artificiale. Gli esperti del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Epidemie di Goiás hanno adottato misure di monitoraggio ambientale e di contorno della scena. Essi hanno invitato la popolazione a non avvicinarsi alla scena del sinistro fino a quando esperti della Commissione Statale per l'Energia Nucleare abbiano finito di valutare se è presente radioattività.
Fonte (in spagnolo) su:

SCIENZIATI TROVANO MATERIALE ORGANICO SU ENCELADO, SATELLITE DI SATURNO

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Su Encelado, uno dei tanti satelliti naturali del pianeta Saturno, sono state trovate numerose molecole organiche. La notizia è stata divulgata dalla NASA. Le molecole essenziali per la vita sono state "captate" dalla missione Cassini, mentre era in zona il giorno 12 Marzo 2008, sui tanti numerosi "geygers" che compongono la superficie. Gli scienziati sono stupiti da questo fatto, affermando che non si sarebbero mai aspettati che Encelado fosse cosi attiva, calda e colma di vapore acqueo e sostanze chimiche organiche.
Per maggiori approfondimenti (in inglese) su:

mercoledì 26 marzo 2008

MISTERIOSI FORI TRIANGOLARI APPARSI SU UN CORPO DI UN UOMO DELLE HAWAII

Questa immagine che vi mostriamo di lato è stata inviata al MUFON (Mutual UFO Network) da una persona delle isole Hawaii. Afferma che dalla sera alla mattina, sulla spalla sinistra, ha trovato tre fori simmetrici, dalla forma triangolare. L'avvenimento sarebbe avvenuto il giorno 24 Marzo 2008. Il testimone (le cui generalità sono note al MUFON) afferma che a prima vista pensava fosse una sorta di acne, ma in realtà non è cosi. Lui sospetta che sotto pelle ci sia qualche sorta di oggetto. Il testimone non sospetta nessun rapimento extraterrestre o qualcosa di simile, ma ha mandato tale immagine al MUFON per verificare se ci siano casi similari al suo. Afferma anche che non si è ferito o utlizzato qualche attrezzo per formare questa strana forma sull'epidermide, strana ma simmetrica e geometrica. Staremo a vedere se ci saranno ulteriori novità. Se ci saranno il CUT (Centro Ufologico Taranto) vi terrà informati.

martedì 25 marzo 2008

IL FISICO MICHIO KAKU AFFERMA: GLI "UFO" POTREBBERO ESSERE NANOASTRONAVI ALIENE


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ESCLUSIVA NAZIONALE CENTRO UFOLOGICO TARANTO
Quello che il CUT (Centro Ufologico Taranto) vi mostra in anteprima nazionale è uno stralcio di un saggio scientifico, uscito in libreria negli USA il giorno 11 Marzo 2008 (ancora inedito in Italia), dal titolo "Physics of the Impossible" e scritto da uno dei massimi fisici viventi. Il suo nome è Michio Kaku, nato negli Stati Uniti nel 1947, da genitori giapponesi, detiene la prestigiosa cattedra Henry Semat al City College di New York. E' uno dei più grandi esperti mondiali della Teoria delle super-stringhe, supergravità e supersimmetria. Ebbene nel suo ultimo libro parla in maniera più dettagliata (rispetto ad altri suoi precedenti bestseller) di UFO. Ecco cosa afferma: "Nel 1600, l'ex monaco domenicano e filosofo Giordano Bruno fu bruciato vivo per le strade di Roma. Per umiliare lui, la Chiesa lo appese prima a testa in giù e poi lo spogliò nudo. Ciò che ha reso l'insegnamento di Bruno era pericoloso? Egli aveva fatto una semplice domanda: c'è vita nello spazio? Piuttosto che accettare la possibilità di miliardi di santi, papi, chiese, e Gesù Cristo nello spazio, la Chiesa semplicemente lo mise al rogo. Per 400 anni, la memoria di Bruno ha ossessionato gli storici della scienza. Bruno, ha la sua personale vendetta ogni poche settimane: circa due volte al mese un nuovo pianeta extrasolare è scoperto in orbita intorno a una stella: più di 250 pianeti sono già stati documentati. La previsione di Bruno sui pianeti extrasolari è stata rivendicata. Ma una questione rimane. Sebbene la Via Lattea può essere colma di pianeti extrasolari, molti di loro sono in grado di supportare la vita? E se la vita intelligente esiste, cosa può dire la scienza in proposito? Alcune persone affermano che gli extraterrestri hanno già visitato la Terra sotto forma di UFO. Gli scienziati di solito respingono la possibilità degli UFO, perché le distanze tra le stelle sono molto ampie. Ma l'anno scorso il governo francese ha rilasciato una relazione da parte del CNES, che comprendeva 1600 avvistamenti UFO in circa 50 anni, di cui 100.000 pagine di testimonianze oculari, filmati e audio. Il governo francese ha affermato che il 9 per cento di questi avvistamenti potrebbero essere pienamente spiegati, che il 33 per cento aveva probabilmente spiegazioni, ma che non è stato in grado di seguire il resto. I più credibili casi coinvolgenti gli UFO:
A) Gli avvistamenti da parte di testimoni oculari indipendenti e credibili

B) i documenti provenienti da più fonti, come ad esempio i radar-visuali.
Per esempio, nel 1986 c'è stato un avvistamento di un UFO da parte del volo 1628 della JAL Alaska, che è stato oggetto di indagini da parte della Federal Aviation Administration. L'UFO è stato visto da parte dei passeggeri del volo JAL ed è stato anche monitorato dai radar di terra. Allo stesso modo, ci sono stati avvistamenti radar di massa di triangoli neri in Belgio nel 1989-90, che sono stati monitorati dai radar e poi dai jet intercettori. Nel 1976, c'è stato un avvistamento su Teheran, che ha determinato il blackout di più sistemi in un jet intercettore F-4. Ma ciò che è frustrante per gli scienziati è che, delle migliaia di avvistamenti registrati, nessuno ha prodotto prove fisiche rigide, che possono portare a risultati riproducibili in laboratorio. Nessun DNA alieno, nessun chip per computer extraterrestre o prove fisiche di un atterraggio è mai stata recuperata. Possiamo chiederci che tipo di veicoli spaziali sono. Qui sono elencate alcune delle caratteristiche che sono state registrate dagli osservatori.
A) Sono noti per i movimenti a mezz’aria o zig-zag;
B) Sono stati documentati nel fermare e distruggere l’energia elettrica o i sistemi a iniezione delle auto;
C) Essi fluttuano silenziosamente. Nessuna di queste caratteristiche si adatta alla descrizione dei razzi che abbiamo sviluppato sulla Terra.
Per esempio, tutti i razzi noti sulla Terra dipendono dalla legge di Newton del moto (per ogni azione, non vi è una reazione uguale e contraria); ancora i citati UFO non sembrano avere alcun sistema di scarico. E la forza-G creata dai dischi volanti zigzaganti sarebbe superiore a 100 volte la forza gravitazionale sulla Terra - le forze-G sarebbero sufficienti per appiattire qualsiasi creatura sulla Terra. Tali caratteristiche degli UFO possono essere spiegate utilizzando la scienza moderna? Nei film è sempre dato per assunto che esseri alieni pilotano queste navi. E’ più probabile, tuttavia, se tali navi esistono,che siano senza equipaggio (o sono gestite da un essere che è parte organico e parte meccanico). Questo potrebbe spiegare come il velivolo possa eseguire la generazione di modelli di forze-G che normalmente schiaccierebbe un essere vivente. Qualsiasi civiltà avanzata extraterrestre ha la possibilità di inviare navi stellari in tutto l'universo e ha certamente la padronanza della nanotecnologia. Ciò significa che le loro navi stellari non devono essere molto grandi, che possono essere inviate per esplorazione di milioni di pianeti abitati. Le lune desolate forse sono la migliore base per tali nano-navi. Se è così, allora forse, la nostra luna è stato visitata in passato da una civiltà, con un scenario simile a quello raffigurato nel film 2001: Odissea nello spazio, che è forse la più realistica rappresentazione di un incontro con una civiltà extraterrestre. Gli UFO possono essere piccoli come un aereo a reazione, e possono rifornirsi da una vicina base lunare. Quindi gli avvistamenti possono corrispondere alla ricognizione di navi senza equipaggio."
Speriamo vivamente che questo libro vengano tradotto subito in italiano, ma siamo contenti di proporvi uno stralcio in anteprima nazionale di questa opera di Michio Kaku.


LE FORZE AEREE DELL'ECUADOR AFFERMANO: GLI "UFO" ESISTONO E NON SONO TERRESTRI

Sono ben 44 i primi casi ufficiali declassificati dal Governo Ecuadoregno, a partire dal 13 marzo scorso. Segnalazioni di avvistamenti da parte di testimoni istituzionali, rilasciate tramite il coordinamento del CEIFO, la commissione di studio del fenomeno ufologico, istituita dal Governo dell'Ecuador nel 2005 e presieduta da Jaime Rodríguez. Interessante in questo caso di rilascio pubblico, l'utilizzo di un sistema di terze parti quale Youtube, per la diffusione di documentazioni ufficiali.Questo permetterà al Governo dell'Ecuador di poter rilascio al mondo i 44 casi, completi di audio, video e interviste ai testimoni ufficiali, senza rischiare che qualche suo server collassi, come successe nel caso francese del GEIPAN, quando il server venne oscurato per diverso tempo a causa dei troppi accessi contemporanei. Il primo dei due video rilasciati è molto importante. Infatti nell'intervista video il comandante Wilson Salgado afferma che "gli UFO sono veicoli di origine extra terrestre nella nostra atmosfera e che dobbiamo condividere il nostro spazio con esseri di altri mondi."
Video intervista (in spagnolo) su:

STRANE LUCI IN CIELO PRIMA DEL TERREMOTO IN "UK" DEL 27 FEBBRAIO 2008

Strane luci sono state notate nei cieli di Lincolnshire e che potrebbero essere state un avvertimento del terremoto che ha investito tutta la Gran Bretagna. Diversi avvistamenti di luci che appaiono nel cielo sono stati segnalati nei giorni che hanno portato al terremoto, che ha avuto il suo epicentro vicino a Market Rasen lo scorso 27 febbraio. E alcuni credono che queste potrebbe essere "luci sismiche" - causate da cambiamenti nella proprietà elettriche del terreno prima del verificarsi di un terremoto. Ci sono stati molti rapporti simili di "luci sismiche" nel corso della storia. Il caso più noto è accaduto a Tangshan, in Cina nel 1976, prima di un massiccio terremoto, che uccise 240000 persone in tutto il paese. Jamie e Emily Goddard di Alexandra Terrace, marito e moglie della città Lincoln, sono riusciti a catturare le luci su una fotocamera di un telefono cellulare così come appariva sopra Drury Lane alle 8.30pm circa del 22 febbraio. E altre persone hanno contattato l'Echo per dire che videro le luci nella stessa notte - con alcune che chiesero ad una base RAF se si trattasse di un 'UFO'. Il Dr Richard England, del Dipartimento di Geologia presso l'Università di Leicester, ha affermato che ci sono poche prove per spiegare il fenomeno - ma ci sono stati avvistamenti sufficienti a suggerire l'esistenza di un collegamento.
Fonte (in inglese):

giovedì 20 marzo 2008

AVVISTATO UN URAGANO SUL PIANETA VENERE

Cliccare sopra immagine per ingrandire (il punto giallo indica il Polo Sud, il resto l'uragano)

Sembra l’occhio di un ciclone, la grande struttura scoperta dalla sonda Venus Express che monitora il polo sud di Venere. Si trova al centro di un vortice di circa 2000 chilometri di diametro e cambia forma nel giro di pochi giorni. La scoperta è stata effettuata dal gruppo coordinato da Giuseppe Piccioni il responsabile dello strumento Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer (VIRTIS) della sonda Venus Espress, dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF) dell’INAF di Roma.Il vortice, che è stato avvistato per la prima volta nel 1974 dal Mariner 10, è stato osservato nella banda infrarossa dello spettro elettromagnetico, dove appare molto brillante. I raggi infrarossi rivelano la temperatura, e il fatto che la grande nuvola a cui appartiene il vortice emetta molta radiazione infrarossa significa che, probabilmente, una grande quantità di gas si sta spostando verso il basso, creando così una depressione alla sommità della nuvola stessa che si riscalda. Un vortice simile si è formato anche al polo sud di Venere, ed è stato osservato per la prima volta nel 1979 dalla sonda Pioneer Venus.Quello che più stupisce gli scienziati è la velocità con cui, nel giro di pochi giorni, il vortice cambia forma, contrariamente al passato, quando rimaneva costante per lunghi periodi. Da orbita a orbita, la nuvola appare bipolare, oppure quasi circolare, poi ovale… Un video mostra la grande dinamica e la complessità della struttura, che è simile a quella osservata negli uragani terrestri.Ma che cosa genera il grande vortice? Si fanno diverse ipotesi. È possibile, secondo Colin Wilson dell’Università di Oxford, che i gas atmosferici vengano riscaldati dal Sole lungo l’equatore per poi innalzarsi verso gli strati più alti e spostarsi verso i poli. Qui il gas si immerge di nuovo verso gli strati inferiori. Mentre il gas si sposta verso i poli, viene deviato dalla rotazione del pianeta.
Articoli completi (in inglese) su:

mercoledì 19 marzo 2008

LA STORIA CHE NON SI DEVE SAPERE, CON ALIENI E VIAGGIATORI TEMPORALI

Sopra immagine di fantasia

Immaginate che molte delle rassicuranti teorie che, finora, ci sono state propinate non siano altro che invenzioni create ad hoc da scienziati "manipolati" e da governi menzogneri per non trapelare segreti-chiave, tali da mettere a rischio la sicurezza di nazioni e interi continenti. Pensate, per esempio, al celebre incidente di Roswell, del lontano 1947. Quello che, oltre ad aver dato vita all'omonima serie televisiva che ha appassionato tanti telespettatori a cavallo del 2000, racconta del presunto disastro di un'astronave aliena, accuratamente occultata dai servizi segreti americani e trasportata nell'altrettanto famosa "Area 51" nel deserto del Nevada. Ora, dimenticate tutto questo e provate a pensare che, in realtà, quei visitatori non fossero nient'altro che esseri umani provenienti dal futuro. Non extraterrestri, quindi, provenienti da chissà quale pianeta, ma un equipaggio "molto" terrestre, costretto a proiettarsi nel 1947 per cambiare il corso della storia nel loro e nel nostro futuro, spalancando così la porta a una nuova realtà temporale. Una storia quasi paradossale, documentata da Dan Burish, "marine" durante la Guerra del Golfo del 1991 e adesso ufologo affermato. La sua, come quelle di tanti altri studiosi (alcuni sedicenti e altri piuttosto seri), è una delle storie che si possono leggere, tra l'incredulo e il divertito, su "Project Camelot", l'associazione nata nel 2006 - e rapidamente allargatasi - da un'idea di Bill Ryan, laureato a Bristol e fondatore del "Progetto Serpo" specializzato negli UFO, e della moglie Kerry Cassidy, sociologa e produttrice di Hollywood. L'obiettivo è raccogliere le teorie più "estreme", quelle che in genere non approdano sui quotidiani o sui grandi network tv (le proposte si possono inviare al sito Internet www.projectcamelot.org ). "La nostra associazione - raccontano i due - vuole basarsi essenzialmente sulla ricerca della verità. Molti ricercatori - aggiungono convinti - l'hanno trovata, ma hanno paura di uscire allo scoperto, perchè non vogliono mettere a rischio la vita dei loro cari così come la loro". Oltre a dare voce a idee e teorie altrimenti "invisibili", Camelot promette quindi di proteggere l'identità di chi si sente più a rischio e di chi - sostengono - non dovrebbe rivelarsi. Emblematica è la storia del piccolo Boris Kipriyanovich, il bambino russo di sette anni: nei suoi racconti di un impressionante realismo sostiene di aver sperimentato una vita precedente su Marte e su Lemuria e profetizza una serie di catastrofi sulla Terra già nel 2009 e poi nel 2013. "Ho visto guerre che hanno causato la fine della civiltà marziana e, tra pochi anni, si verificheranno anche qui sulla Terra", dice, minaccioso, il ragazzino, concludendo con un bel "Kailis" - che, a suo dire, significa "ciao" nella sua ex casa. Ma parla anche di come, in un futuro non troppo lontano dal nostro, si sia provato a trasformare Giove in un secondo Sole. Pura follia? Andiamo oltre. Il riscaldamento globale, ormai al centro dell'attenzione delle opinioni pubbliche e di tanti summit internazionali, è davvero provocato dalle crescenti emissioni dell'uomo nell'atmosfera? E se, invece, a provocarlo non fosse altro che una Nana Bruna, un tipo particolare di stella di piccola massa, che gira in un'orbita ellittica attorno al Sole? Secondo la teoria di Andy Lloyd del NOAA - l'ente nazionale americano che studia l'atmosfera e gli oceani - la stella si starebbe pericolosamente avvicinando a noi, causando così "effetti di risonanza" sulla nostra stessa fonte di calore e di vita, il Sole appunto. Il processo causerebbe il "surriscaldamento" di tutti i pianeti del nostro Sistema e non soltanto sulla Terra. "Project Camelot" non si risparmia nulla, neanche il primo sbarco sulla Luna. Richard Hoagland, ricercatore statunitense ed ex consulente della NASA, è convinto che il 20 luglio 1969 gli astronauti avvistarono degli esseri extraterrestri. "Stupefatti, Aldrin e Armostrong chiesero spiegazioni a Houston - racconta -. Eppure al centro di controllo non sembrarono affatto meravigliati da una scoperta così sensazionale". L'episodio sarebbe una conferma dell'esistenza del chiaccierato "Progetto Montauk", un presunto programma ideato nell'omonima base dell'USAF (a Long Island) per lo sviluppo di una nuova generazione di armi di tipo psicologico. E, a proposito di complotti e clamorose coperture, sul sito circola anche la notizia di un "Black project" della NSA (sempre smentito dalle fonti ufficiali): la National Security Agency - che con CIA e FBI si occupa della sicurezza nazionale - starebbe studiando come manipolare gli esseri umani per comuncare con gli alieni nel caso di un'improvvisa interruzione elettromagnetica delle comuncazioni a livello mondiale, provocata da guerre o catastrofi naturali. A sostenerlo è Dan Sherman, analista elettronico ed ex sergente maggiore dell'Air Force. Comunicare con gli alieni può sembrare assurdo, ma Bob Dean, ex ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti, ex agente segreto ed ex consulente nASA, sostiente addirittura che gli alieni siano già tra noi. Persino sulla poltrona della Casa Bianca.
Articolo a firma di Stefano Dalla Villa, apparso sul quotidiano "La Stampa" del 19 marzo 2008

TROVATO METANO SU UN PIANETA EXTRA-SOLARE

La caratteristica "firma" spettroscopica della molecola di metano è stata rilevata su un pianeta extra-solare dallo Hubble Space Telescope. Sebbene la presenza di metano sia stata accertata sulla maggior parte dei pianeti del nostro sistema solare, questa è la prima volta che è stato rilevato su un pianeta orbitante attorno a un'altra stella.La scoperta è frutto di una lunga osservazione condotta con la Near Infrared Camera e con lo spettrometro NICMOS, che hanno confermato anche l'esistenza su quel pianeta di acqua, già rilevata dallo Spitzer Space Telescope nel 2007."La sola presenza di acqua non poteva spiegare tutte le caratteristiche spettrali osservate. Per dar conto dei dati di Hubble è necessario che sia presenta anche del metano", ha spiegato Giovanna Tinetti, ricercatrice dell'University College London e dell'ESA, che ha partecipato all'analisi dei dati. Il pianteta, chiamato HD 189733b, si trova a 63 anni luce di distanza da noi, nella costellazione della Volpetta. HD 189733b orbita a una distanza così ravvicinata alla sua stella, inferiore a quella che separa Mercurio deal Sole, che la temperatura della sua atmosfera si aggira attorno ai 900° C. Gli astronomi sono stati per il vero alquanto sorpresi di trovare questo gas su questo tipo di pianeta, che per la sua struttura secondo i modelli planetologici convenzionali dovrebbe contenere più monossido di carbonio che metano. "Una probabile spiegazione è che le osservazioni dello Hubble sono state molto più sensibili nei confronti del lato in ombra del pianeta, dove le temperature sono un poco più fredde e i meccanismi fotochimici responsabili della distruzione del metano sono meno efficienti di quelli in atto sul lato illuminato", ha detto la Tinetti.

E' MORTO IL "GRANDE VECCHIO DELLA FANTASCIENZA": ARTHUR C. CLARK


Anche nella morte Arthur C. Clarke ha qualcosa di fantascientifico. Quando ci arriva la notizia è la sera del 18 marzo, e la morte è datata 19 marzo. Clarke è morto domani: effetti del fuso orario — Clarke abitava a Ceylon — e della moderna trasmissione delle notizie, più veloci della rotazione della terra.
Arthur C. Clarke soffriva da anni di una sindrome debilitante post-polio, e si muoveva su una sedia a rotelle. Recentemente aveva compiuto novant'anni, e per l'occasione aveva registrato una sorta di messaggio di addio.

Clarke era nato a Minehead, nel Somerset (Inghilterra), il 16 dicembre 1917. Fin da giovane appassionato di fantascienza, non fu in grado di pagarsi l'università e ottenne un lavoro di contabilità. Durante la guerra servì nell'Air Force come esperto radar, e fu coinvolto nello sviluppo del sistema di difesa radar che fu tra gli elementi che permisero alla RAF di vincere la Battaglia d'Inghilterra.
Dopo la guerra divenne chairman della British Interplanetary Society. Il suo contributo più importante fu l'idea dei satelliti geostazionari per le telecomunicazioni, che è alla base di gran parte del moderno sistema di comunicazioni.
Nel frattempo scriveva fantascienza. Già nel 1937 aveva iniziato a pubblicare racconti sulle fanzine, nel 1946 esordì su Astounding col racconto Loophole. Fu l'inizio di una carriera di successo, anche se la svolta arrivò quando negli anni sessanta il regista inglese Stanley Kubrick lesse un racconto di Clarke del 1948, The Sentinel. Kubrick e Clarke svilupparono insieme, da quell'idea, quello che sarebbe diventato uno dei film di fantascienza più famosi di tutti i tempi, 2001: Odissea nello spazio.

La più famosa collana italiana di fantascienza, Urania, ha aperto le pubblicazioni nel 1952 proprio con un romanzo di Clarke: Le sabbie di Marte.
Tra le altre opere di Clarke vanno ricordate La città e le stelle, La fine dell'infanzia, Incontro con Rama e Le fontane del paradiso, nel quale Clarke ha introdotto l'idea dell'ascensore orbitale.
Ha vinto tre premi Nebula e tre Premio Hugo, per i romanzi Incontro con Rama e Le fontane del paradiso e il racconto The Star. E ha ottenuto innumerevole onoreficienze civili — tra cui il cavalierato — inglesi e nello Sri Lanka, e onoreficienze astronomiche e scientifiche. Un asteroide — il 4923 Clarke — e un dinosauro, il Serendipaceratops arthurcclarkei — hanno ricevuto il suo nome.

Alcuni anni fa ha avuto anche il dispiacere di doversi difendere da accuse infamanti, dalle quali poi è stato completamente prosciolto.
E' stato certamente uno dei più grandi protagonisti della fantascienza e della scienza astronautica del ventesimo secolo.

martedì 18 marzo 2008

UN "UFO" INCROCIA LA MISSIONE SPAZIALE "STS-123". TRASMISSIONI NASA INTERROTTE


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ESCLUSIVA NAZIONALE CENTRO UFOLOGICO TARANTO

Questo video è stato mandato in diretta, il giorno 11 Marzo 2008, sul circuito televisivo della NASA TV. Mostrava in diretta "live", il primo giorno della missione STS-123 Endeavour. Ad un certo punto si nota apparire un UFO grande e luminoso,con molte piccole luci intorno. Sembrava proprio un grande velivolo, con luci lampeggianti intorno e che si sposta senza problemi. La sequenza dura circa 8 secondi e improvvisamente (qualche secondo dopo) la diretta televisiva è stata interrotta, portando le immagini all'interno del "Mission Control Center". Tentativo di "Cover Up? Un filmato in diretta NASA davvero interessante.
Antonio De Comite
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)
Il video si può vedere (e ascoltare) su: