mercoledì 4 luglio 2007

NANOTECNOLOGIE E "ABDUCTION" TERRESTRI



Chi oggi segue in maniera sistematica l’ufologia non può aver fatto a meno di notare che l’attenzione degli addetti ai lavori si sia spostata su altri fenomeni, sia pure adessa connessi, spaziando a 360° nell’ambito delle varie branche scientifiche, quasi snaturando la ragion d’essere della “scienza” che studia gli “avvistamenti di oggetti volanti non identificati”! Questo avviene non perché, come si è tentato di far credere non molto tempo fa, gli “avvistamenti” e le “abductions” siano diminuite (anzi!), ma perché le “vicende terrene” che si susseguono negli ultimi tempi danno talmente tanto da pensare che le conclusioni sono quasi d’obbligo: o gli alieni sono già da tempo sistematicamente ed organicamente inseriti nel tessuto sociale, economico e politico delle grandi potenze, o gli alieni siamo noi! (o entrambe le cose!).Tant’è, le scoperte scientifiche contemporanee sono tali da rendere ormai superati i miriadi di racconti fantascientifici della letteratura di genere del XX° secolo, con qualche secolo di anticipo rispetto alle previsioni! Tra i nuovi prodigi tecnologici che ci portiamo dal XX° secolo, per esempio, vi è quello della “nanotecnologia”, il cui scopo è quello di manipolare la materia a livello atomico producendo “chip” grandi al massimo cento nanometri (un nanometro corrisponde ad un milionesimo di millimetro, ossia, ad esempio, allo spazio occupato da dieci atomi di idrogeno messi insieme o ad un millesimo delle dimensioni di un batterio).L’applicazione pratica di questi microchips si realizza soprattutto nel campo della medicina (nanobiologia o nanomedicina) per quanto attiene alla diagnostica e alla somministrazione controllata di farmaci. L’importanza che questo tipo di tecnologia riveste nei paesi occidentali è tale da essere uno dei pochi settori a veder crescere gli stanziamenti per la ricerca in maniera costante (solo negli USA nel 2001 sono stati stanziati 422 milioni di dollari e nel 2002 è previsto un incremento del 20%).Anche in Italia la ricerca in questo campo è all’avanguardia tanto da non avere niente da invidiare agli USA: il Prof. Claudio Nicolini, biofisico dell’Università di Genova, ha fondato sin dal 1994 la fondazione Elba con lo scopo di svolgere ricerche in diversi ambiti della nanotecnologia che vanno dall’elettronica, alle celle fotovoltaiche ed alla medicina. Come già detto, la nanobiologia è l’attività che genera più attenzione da parte dei ricercatori, ed in merito a ciò va segnalata la creazione di“dendrimeri”, ossia delle molecole sferiche ricche di ramificazioni e cavità interne i lcui scopo è quello di “alloggiare frammenti di Dna da usare per la terapia genetica”! Ma questo è solo l’inizio: lo scienziato americano Robert Freitas, già progettista della Nasa ed ora in forza a grandi aziende del settore delle nanotecnologie, ha profetizzato nel suo libro “Nanomedicine” che in un futuro non molto lontano sarà possibile creare un globulo rosso artificiale costruito con 18 milioni di atomi di carbonio uniti in una struttura a forma di diamante, capace di trattenere una quantità infinitamente maggiore di ossigeno rispetto a quelli naturali, permettendo ad esempio di stare tre ore sott’acqua senza respirare e quindi senza l’ausilio di bombole d’ossigeno.Un altro scienziato americano, Eric Drexler, sostiene addirittura che sarà possibile creare macchine così piccole da poter entrare nelle cellule per riconoscere e riparare ogni sorta di danno! Vi è quindi un progetto di “miglioramento” radicale e rapido della razza umana il cui obiettivo non dichiarato potrebbe forse ricondursi ad una sorta di “preparazione”all’ingresso nel “--- delle razze aliene più progredite”? (forse il passaggio alla IV^densità profetizzata dal dio egizio Ra?).Oppure ci stiamo preparando ad affrontare un futuro duro e pieno di insidie, dove forse ci attendono al varco “razze aliene ostili” e dove solo i più forti potranno sopravvivere mentre i più deboli saranno destinati a soccombere? (la casta dei“supersoldati”?).È forse questo l’obiettivo delle presunte “abductions terrestri”? Qualunque cosa ci riservi il nostro futuro, sarà importante tenere sempre a mente il nostro obiettivo primario: scoprire chi siamo e qual è il vero scopo della nostra esistenza, avendo fede nel considerare la nostra natura “umana” come qualcosa di molto più importante di ciò che sembra!

Eugenio Palese
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

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