mercoledì 4 luglio 2007

UNA CENTRALE NUCLEARE NELLE PIRAMIDI DI GIZA?


Da troppo tempo, seguiamo le vicende che interessano gli ufologi, gli egittologi e gli archeologi circa le problematiche ancora non chiarite che riguardano le piramidi della Piana di Giza ed in particolare Cheope e La Sfinge. Seguendo tutte le trasmissioni televisive, ma anche libri ed articoli di stampa, siamo rimasti impressionati dal modo come sono condotte le indagini. Da più parti vi sono espressioni caratteriali che si confrontano con la propria cultura, e le conoscenze di ogni singolo, fino a trovare, da buoni italiani, le alchimie più assurde, dando generazione ai più insoliti e più vasti pensieri circa le Piramidi. Dalla tomba del Faraone e poi al grande monumento astronomico che rappresenta le Piramidi, fino a raggiungere, seguendo la storia del popolo egizio, al modo di trasporto dei massi e alle tecniche usate per la loro costruzione. Mai abbiamo ascoltato la voce del Geologo, per stabilire al di là della grandiosità dei manufatti, come era stata costruita la Piramide di Cheope all’epoca di cui trattasi. Siamo partiti dal pressuposto che una simile costruzione, per grandezza, per peso e per tecnica costruttiva era davvero straordinaria. Ci siamo posti alcune domande per capire meglio ciò che in effetti vuole essere il significato delle Piramidi:1) All’epoca della costruzione, quale era la consistenza del terreno? Aveva o no una specie di savana? Il monumento era la tomba del faraone o un luogo diculto? Come facevano gli egizi, a cui si attribuisce la costruzione a fabbricarle così come le si vede? Quale era la progettualità astronomica del monumento,visto che moltissimi gli attribuiscono questa funzione?2) Era stata costruita dagli egizi, proprio per avere l’insieme di questi attributi?Le risposte che seguono, probabilmente non certe, ci lasciano al quanto sbigottiti, anche perché a sentire gli egittologi, gli archelogi, gli storici, non fanno altro che ricercare la pagliuzza là dove non c’è mentre non riescono a vedere la trave sulla quale siamo seduti. La ragione di quanto dire sta nel fatto che è nostra convinzione che la base vera della Piramide non è quella che si vede, ma raggiunge livelli diprofondità eccessivi, tanto che l’angolo dello spigolo della Piramide è certamente puntato su altre costellazioni. Se tutto questo non rappresenta la tomba del Faraone e neppure un luogo di culto, probabilmente la stessa rappresenta un’altra cosa. Vediamo insieme seguendo una nostra logica. Prima di entrare nel merito,vogliamo sottolineare che la Piramide a nostro avviso è il cappello esterno ed anche protettivo di una grande centrale nucleare costruita, perché no!, da antiche civiltà evolute, anche di natura intergalattica e che oggi non esistono più. Le conferme come sempre giungono da personaggi definiti ricercatori, che così concludono:una società di studi biologici inglesi, ha scoperto che tra l’intercapedine delle pietre che compongono la Piramide, ci sono dei pollini appartenenti a piante e alberi ormai estinti, e che risalgono ad una savana esistente 10.500 anni orsono.Ma allora le Piramidi sono retrodatabili a quell’epoca? Qual è il ruolo della civiltà egizia nei confronti della Piramide? Nessuno di noi vuole riscrivere la storia, ma siamo curiosi di conoscere una verità che i tanti, partendo dalla propria cultura, così mirata, non attribuiscono ad altro tale ragione. Ci viene incontro a tale ipotesi
lo scienziato atomico Louis Bulgarini che nel 1949, si permise di riferire che nelle Piramidi e in alcuni monumenti egizi c’era radioattività. Dopo 50 anni l’equipe atomica di Jaime Bigu della Laurentian University in collaborazione con l’Atomic Energy Authority egiziano ha scoperto il radon nelle Piramidi. In origine le Piramidi dovevano essere degli immensi contenitori di uranio, né più né meno come le moderne centrali termonucleari. E l’italiano ricercatore Prof. MarioPincherle che volle provare di persona l’effetto che si prova vivendo nella Piramide? Infatti egli racconta nel suo libro “La Grande Piramide e Lo Zed”, di essere entrato nella stanza del Re, là dove notoriamente c’è un lavello di granito costruito in un unico blocco e di essersi addormentato al suo interno, non senza dare disposizioni all’equipe di riposarsi all’entrata della Piramide. Ebbene egli racconta di essersi svegliato alcune ore dopo, proprio nel momento in cui i suoi collaboratori si accingevano ad aprire i propri sacchi a pelo per il pernotto. Questo significa che c’è una differenza di tempo e di spazio nelle due realtà. Ma allora a cosa attribuire tutto questo? Mario Pincherle nel fare la storia della prima scoperta della Piramide, dovuta ad un Pasha arabo, afferma che questo entrò nella Piramide con lo scopo di depredarla degli ori e delle gemme che potevano essere contenute nel monumento, dopo un lungo tempo di lavori, abbandonò le Piramidi percostruire la capitale “Il Cairo”, e la fece costruire rivestendo i suoi palazzi con le lastre di granito che ricoprivano le Piramidi. Mario Pincherle sostiene pure che all’interno della stessa, vi sono dei grandi monoliti, pesantissimi e lo Zed, e che il tutto è stato avvolto da cubi di un metro cubo posti a gradini per assumere la forma piramidale del contesto. Si sostiene anche che nella zona ed in altre parti del mondo vi è una pianta che ha la capacità di sciogliere le pietre calcari con cui sono costruite le Piramidi che al loro essicamento assumono la forma desiderata. Pernon riportare l’intero testo, che tra l’altro è accessibile a tutti, ci fermeremo un attimo sullo Zed. Afferma Pincherle che seguendo gli studi storici lo Zed, questa costruzione apparentemente senza significato, era depositata oltre 10.500 anni fa nella lontana Cina meridionale e che presentava sulla torre, due stadi circolari. Passò quindi in India e si aggiunse un terzo stadio, poi trasferito in Mesopotamia con l’aggiunta del quarto stadio, infine nella Piana di Giza assumendo la forma a 5 stadi. È molto probabile che la stanza del Re rappresenti tale sito del guardiano del monumento che a questo punto rappresenterebbe un dono del Padre Eterno, costruttore dell’Universo. Sembra assurdo tutto questo, ma se lo valutiamo al di fuori delle concezioni culturali dell’uomo di oggi, possiamo immaginare che le vite precedenti erano scientifiche e allo stesso tempo sensibili al riconoscimento di Entità universali le quali noi, con la nostra scienza assurda, non siamo in grado neppure di sfiorare. Per ultimo Pincherle sostiene che ogni anello dello Zed, rappresenta altrettanti cataclismi, resi inutili ai fini dell’abolizione della razzaumana, per altrettanti interventi del Dio Creatore. Sostanzialmente, con quanto riportato, possiamo sostenere di aver visto giusto e con obiettività, scissi da ogni condizionamento culturale.

Vincenzo Puletto
Coordinatore CUT (Centro Ufologico Taranto)

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