martedì 16 ottobre 2007

ECCO LE FOTO DELL'ULTIMO "NEANDERTHALIANO" VISSUTO NEL...XX° SECOLO


La seconda immagine a partire da sopra mostra "Azzo Bassou" prima della sua morte


Questa storia risale a 60 anni fa, troppi per poter risolvere il mistero di Azzo e delle sue origini : Azzo Bassou, è infatti morto da molto tempo. Questa creatura dai tratti umanoidi,venne scoperta nel 1931 in Marocco, asud di Marrakesh. Chi l’ha conosciuto di persona l’ha definito senza mezzi termini, come “ l’idiota selvaggio che viveva in una caverna e si nutriva di carne cruda”. I tratti somatici di Azzo, non corrispondono quelli di nessun gruppo etnico moderno, con la fronte sfuggente e il naso largo e prominente, ricordava in maniera impressionante un neanderthaliano o un pitecantropo. Quali erano le origini di Azzo? Si trattava veramente di un antenato preistorico dell’uomo, l’ultimo rappresentante di un ramo laterale, non ancora estinto? Indipendentemente da alcuni articoli della stampa, scritti all’epoca della scoperta, non esiste alcuna fonte d’informazione. Lo stesso mondo scientifico rifiuta di prendere qualsiasi posizione, nessuno studioso ha mostrato il più minimo interesse, e nessuno ha scritto una relazione dettagliata sulla creatura. E se Azzo non fosse stato fotografato, la sua esistenza sarebbe gia dimenticata da tempo. A meta degli anni ’50 uno scrittore francese Jean Boullet si recò in Marocco per scoprire che cosa era successo, nel frattempo, al misterioso “uomo preistorico”, e con sorpresa vide che l’uomo era ancora vivo.Agli inizi degli anni ’70 ,l’Associazione Studi Preistorici Internazionale organizzò una spedizione sulle orme di Azzo, nel Marocco meridionale, nel deserto del Sahara. Quando , non senza difficoltà, giunsero all’oasi di Sidi Fellah, chiesero ospitalità al capo tribù, egli ammise che Azzo era davvero sepolto lì e che le sue ossa erano intoccabili. In gran segreto riferì che quell’uomo non era affatto normale se ne andava in giro tutto nudo, utilizzando soltanto utensili e strumenti di fattura rudimentale e riusciva ad articolare soltanto un paio di parole, spesso incomprensibili. Azzo era dunque morto ma il capotribù indirizzo il gruppo di ricerca italiano a due donne, che egli sosteneva fossero le ultime parenti di Azzo, le sorelle Hisa e Herkaia persone particolari costrette a svolgere lavori pesanti.

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